Maria Adriana Prolo (1908-1991) dalla fine degli anni Trenta del Novecento inizia a raccogliere documenti e testimonianze per ricostruire – anche attraverso le voci e gli archivi dei protagonisti che incontra e conosce, come Giovanni Pastrone e Arrigo Frusta – la già trascurata epoca del cinema muto. Nel 1951, due anni prima di fondare ufficialmente il “suo” Museo del Cinema, pubblica il frutto di queste ricerche: uno studio pionieristico dedicato al cinema muto italiano con la convinzione che la pubblicazione sarebbe stata di enorme importanza per riuscire a vincere le molte resistenze alla creazione di un museo a Torino dedicato alla settima arte.
Il cofanetto a lei dedicato, realizzato nel 2023 dal Museo Nazionale del Cinema di Torino in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, con il sostegno di Universo e dell’Associazione Museo del Cinema presso l’Artistica di Savigliano, contiene la ristampa anastatica di Storia del cinema muto italiano Vol. I, edito da Il Poligono di Milano nel 1951 e ormai di difficile reperibilità.
Nell’elaborare questa pionieristica Storia in un contesto quasi privo di riferimenti, la Prolo propone, grazie alla sua formazione, non soltanto una seria metodologia della ricerca – tuttora valida e stimolante – ma anche un’idea forte di cinema. Il metodo si basa rigorosamente sulla raccolta e la verifica di dati, sia attraverso fonti edite fino ad allora trascurate come le riviste, sia attraverso le testimonianze orali e inedite di coloro che avevano vissuto la nascita e l’affermarsi del cinema.
Nella prima parte del volume, Prolo tratteggia con una scrittura leggera ed efficace la straordinaria vivacità industriale, sociale e culturale dei primi vent’anni del cinema italiano, con una concezione “olistica” assai in anticipo sui tempi. Nella seconda parte s’impegna nella ricostruzione di una filmografia nazionale attendibile, ovvero stila in assoluto il primo elenco delle pellicole realizzate in Italia tra il 1904 e il 1915.
In una nota l’autrice raccomanda: “A tutti coloro che sono in grado di correggere e di aggiungere dati e notizie, rivolgo un cordiale invito affinché tanto la Storia quanto l’Elenco possano in seguito raggiungere la massima precisione”. Dopo essere stata per anni un valido nonché quasi unico riferimento, la filmografia viene poi superata dalle ricerche avviate dagli studiosi alla fine degli anni Settanta, come auspicato dall’autrice. La prima parte del volume – di cui si offre qui per la prima volta una traduzione – al di là dell’indiscutibile valore storiografico mantiene intatta la capacità di trasmettere un’immagine a tutto tondo della “macchina cinema” e di indicare direzioni tuttora valide per la ricerca. L’unico intervento realizzato in fase di ristampa è stato la revisione delle didascalie che accompagnano le numerose immagini, intervento che la stessa autrice avrebbe voluto realizzare ma che non poté portare a termine.
La Storia del cinema muto italiano Vol. I è accompagnata dal volume Una pioniera per la storia del cinema: Maria Adriana Prolo, una breve raccolta di saggi e testimonianze sulla vita di Maria Adriana Prolo con testi inediti di Silvio Alovisio, Antonella Angelini, Maria Luisa Bertotto, Paola Bortolaso, Giulia Carluccio, Domenico De Gaetano, Stefano Geuna, Enzo Ghigo, Claudia Gianetto, Donata Pesenti Campagnoni e Vittorio Sclaverani. Queste pagine mettono in evidenza aspetti meno noti della fondatrice del Museo Nazionale del Cinema: l’attenzione nei suoi studi giovanili all’universo femminile, le scelte professionali e private controcorrente per una donna dell’epoca, la riscoperta della modernità dei suoi studi e da lei stessa poi tralasciati per dedicarsi interamente alla raccolta e alla conservazione delle straordinarie collezioni che restano il cuore pulsante e più prezioso del Museo.
Le immagini che accompagnano i saggi provengono dall’archivio della famiglia Prolo-Agnesi, dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema e soprattutto dall’Archivio Elena Bosio/I Cammelli – Torino, con gli scatti realizzati nel 1988 durante le riprese del film Occhi che videro di Daniele Segre (guarda il film su VIMEO).
Il cofanetto in lingua originale italiana è stato stampato in tiratura limitata non destinato alla vendita. Gli stessi contenuti sono resi qui disponibili online gratuitamente; in versione digitale sono disponibili anche le traduzioni in lingua straniera.