HISTOIRE(S) DU CINÉMA: La dolce vita di Federico Fellini, introdotto da Silvio Alovisio.

Cinema Massimo – 14 novembre 2012, ore 17.15, Sala Tre

Il Museo Nazionale del Cinema e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino presentano, nella Sala Tre del Cinema Massimo, mercoledì 14 novembre 2012, alle ore 17.15, la proiezione del film La dolce vita di Federico Fellini, introdotto da Silvio Alovisio. Ingresso euro 4 (euro 3 per studenti universitari e over 60).

 

HISTOIRE(S) DU CINÉMA è una rassegna dei classici più significativi della storia del cinema dagli anni Trenta agli anni Settanta, introdotti e commentati dai docenti in materia dell’Università di Torino.

 

Girato tra la primavera e l’estate del 1959, La dolce vita è considerato uno dei film più noti della storia del cinema. Dopo Le notti di Cabiria (1957), Federico Fellini lavorò all'aggiornamento di una vecchia sceneggiatura - Moraldo in città -  sulle avventure romane del protagonista de I Vitelloni. Moraldo '58 divenne la prima versione di quella che sarebbe stata La dolce vita. Sceneggiato da Fellini insieme a Tullio Pinelli ed Ennio Flaiano, il film ebbe non poche disavventure produttive: spaventato dagli alti costi e dalla natura stessa del film, il produttore Dino De Laurentiis abbandonò il progetto e a lui subentrò Peppino Amato che coinvolse come finanziatore Angelo Rizzoli. La dolce vita si presenta come un'accumulazione apparentemente casuale di episodi, incorniciati da un prologo e da un epilogo. Il personaggio-guida di Marcello attraversa la città in un percorso erratico, tra l'accecante luce solare del mattino e l'artificiale carosello di luci elettriche della notte, in un corto circuito di giorni che si susseguono senza orologio e senza rapporti di causalità. Il risultato è l'immagine di un dormiveglia sonnambolico o di un sogno a occhi aperti che il regista esplorerà in profondità nei film successivi. È un'estetica che taglia definitivamente il cordone ombelicale con il neorealismo, ormai incapace di interpretare una realtà complessa e magmatica. Scambiato per un documento, il film è invece completamente calato in una dimensione soggettiva, antinaturalistica, quasi fantastica.

 

Federico Fellini

La dolce vita

(Italia/Francia 1960, 180’, b/n, v.o. sott.it.)

Marcello è un giornalista mondano profondamente influenzato nello stile di vita dalla sua attività. Passa con indifferenza da una relazione all'altra e, mentre convive con Emma, non rinuncia ad altre avventure. Per un momento accarezza l'idea di sposarsi e iniziare un'esistenza più regolare, ma subito si lascia travolgere dai fatti. Palma d’oro al Festival di Cannes e Oscar per i costumi. “Il film è troppo importante perché se ne possa parlare come di solito si fa di un film”, scrisse Pasolini.

Restauro digitale 2K realizzato da Mediaset

Sc.: Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli, Brunello Rondi, Pier Paolo Pasolini; Fot.: Otello Martelli; Int.: Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée