Per MAGNIFICHE VISIONI Marc Scialom presenta Lettre à la prison.
Nuovo appuntamento di MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato, martedì 17 settembre 2013, alle ore 20.30, nella Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del restauro del film Lettre à la prison di Marc Scialom alla presenza del regista. Per l’occasione sarà presentato al pubblico anche il libro Marc Scialom. Impasse du Cinéma (ArtDigiland Ed.), presenti la curatrice del volume Silvia Tarquini e il produttore del restauro del film Jean-François Neplaz.
In replica mercoledì 18 alle ore 16.00. Ingresso: 6.00/4.00/3.00 euro.
Lettre à la prison è certamente una pellicola dalla storia tormentata. Realizzato dal regista senza alcun finanziamento, è un film povero, girato con una 16 mm, avuta in prestito dall’amico Chris Marker, e montato clandestinamente dallo stesso regista usando per il sonoro le registrazioni che aveva fatto a parte. Abbandonato in un cassetto, dopo il giudizio negativo dell’amico Marker, Scialom cambia vita. E’ la figlia, anch’essa regista, che dopo quarant’anni, ritrova la pellicola e insiste perché veda la luce.
Il film mette in scena una oscillazione continua del punto di vista fra l’io narrante (Tahar), il soggetto dello sguardo (Scialom), il fratello in prigione e lo stesso spettatore. Inoltre pone continui interrogativi, a se stesso e a chi guarda. In modo anche ambiguo mette il dito nella piaga del tabù per eccellenza della “linea del colore”: il rapporto amoroso e sessuale fra l’uomo nero e la donna bianca. Tahar (e con lui il regista e lo spettatore) continuamente oscilla fra l’assunzione di innocenza o di colpevolezza del fratello, fino a diventare quasi indifferente (e in questo ricorda Lo straniero di Camus) che l’uomo tunisino abbia o non abbia ucciso la donna francese. Un’irresolutezza che affonda nell’inconscio.
Lettre à la prison rimane un tassello inquietante e vibrante non solo di una cinefilia ritrovata ma anche del paradigma di tutta un’identità in bilico a cavallo del Mediterraneo, fra Africa ed Europa, attraverso le guerre di liberazione e le nuove coscienze postcoloniali, ancora in qualche modo incompiute, tra una riva e l’altra del mare. (Maria Coletti)
Il film fa parte degli appuntamenti della nuova e ricca stagione di MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato che propone, anche per quest’anno, a seguito del grande successo di pubblico e di critica delle scorse edizioni, quattro appuntamenti mensili con i capolavori del cinema, dall'età d'oro del cinema classico, spaziando dal muto fino alle nouvelles vagues degli anni '60 e oltre, in copie restaurate provenienti dalle più importanti cineteche del mondo. I film saranno presentati in versione originale con i sottotitoli in italiano e introdotti – quando se ne presenterà l’occasione – da cineasti, critici o personalità del mondo della cultura e del cinema.
Marc Scialom
Lettre à la prison
(Francia 1969-70, 70’, Digibeta, col., v.o. sott. it.)
Nel 1970, un giovane tunisino arriva per la prima volta in Francia. Il suo compito è di aiutare il fratello, accusato ingiustamente di omicidio. Arrivato a Marsiglia incontra una situazione molto diversa. Gli immigrati tunisini vivono in modo enigmatico, e così anche i francesi. L’ambiente generale è talmente inquietante ai suoi occhi da spingerlo a dubitare dell’innocenza del fratello, della sua stessa innocenza e integrità mentale.
Copia restaurata da Film Flamme / Polygone Étoilé, presso il laboratorio l'Immagine Ritrovata di Bologna.