Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo Labirinti di passione. Tutti i film di Pedro Almodóvar

Cinema Massimo – dal 26 agosto al 25 settembre 2011

Il Museo Nazionale del Cinema dedica a Pedro Almodóvar – grande regista, sceneggiatore e produttore cinematografico spagnolo – una retrospettiva integrale dal titolo Labirinti di passione. Tutti i film di Pedro Almodóvar. L’omaggio è un progetto del Museo Nazionale del Cinema.

A partire dagli anni Ottanta, Pedro Almodóvar è considerato il regista più popolare del cinema spagnolo, rinomato e apprezzato a livello internazionale. Nato a Calzada de Calatrava nel 1949, trasferitosi prima in Estremadura e poi a Madrid,inizia a girare cortometraggi tra il 1972 ed il 1978, diventando rapidamente famoso negli ambienti underground e nel movimento culturale pop “La Movida”, diffusosi nella capitale spagnola alla fine della dittatura di Francisco Franco. È infatti con la Compagnia Los Goliardos che si forma cinematograficamente, arrivando a dirigere nel 1980 il suo primo film Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio.

Nel 1980 dirige il suo primo film Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio ma è a partire dal 1985 che ottiene riconoscimenti internazionali, in concomitanza con la nascita, in società con il fratello Agustín della casa di produzione El Deseo, finanziatrice dei suoi primi lavori.

Alla rappresentazione delle realtà marginali della società, tipica delle sue pellicole d’esordio, attualmente Almodóvar preferisce trame basate sulle passioni ed i sentimenti, ricche di elementi scandalistici e provocatori. Temi tipici del regista sono i rapporti fra donne, l'ambiguità sessuale, l'amore e la passione omosessuale e la critica alla religione. Nel 1989 riceve il Nastro d'Argento ed il David di Donatello come miglior regista, ai quali fanno seguito il premio per la migliore regia al Festival di Cannes nel 1999 e due Oscar, alla migliore pellicola straniera per Tutto su mia madre e alla migliore sceneggiatura originale per Parla con lei, rispettivamente nel 2000 e nel 2003. Tra gli attori ispanici che più frequentemente hanno lavorato con lui, sono da ricordare star del calibro di Penélope Cruz e Antonio Banderas.

Sono nato in un momento sbagliato per la Spagna, ma in un ottimo momento per il cinema” (cit. Pedro Almodóvar).

La rassegna, che rispetta la cronologia della vasta produzione del regista, sarà inaugurata venerdì 26 agosto 2011, alle ore 16.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione dell’opera prima del trasgressivo regista spagnolo dal titolo Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio. Ingresso 5,50/4,00/3,00 euro.

 

Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio (Pepi, Luci, Bom y otras chicas del Monton)

(Spagna 1980, 82’, col., v.o. sott.it.)

Pepi è una ragazza della Madrid post franchista tutta sesso droga e rock’n’roll. A seguito di una violenza subita da un poliziotto, per evitare la denuncia per le piante di marijuana che coltiva sul terrazzo, Pepi decide di vendicarsi traviando la moglie di lui. Opera prima di Almodóvar, girato in 16 millimetri e in pochi giorni. Ritratto caotico e ironico di un microcosmo che riesce a far ridere, a scandalizzare o imbarazzare.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: Paco Femenia; Int.: Carmen Maura; Félix Rotaeta, Olvido Gara.

 

 

Labirinti di passione. Tutti i film di Pedro Almodóvar

di Michele Marangi

 

Per rendere la complessità che ha sempre caratterizzato un regista di culto come Pedro Almodóvar, - nato nel 1949 nella profonda e poverissima provincia manchega e attivo ormai da tre decadi - è sufficiente confrontare due ritratti risalenti agli anni Ottanta. Per Frédéric Strauss dei «Cahiers du cinéma», è una “star del cinema madrileno underground, attore fallito, scrittore marginale, autore di un fotoromanzo porno, cantante rock provocatorio, con costumi di scena che evocano Prince con cui condivide la passione per l'oltraggio spettacolare”. Per Morando Morandini si tratta di un autore capace di intrecciare “il dramma neorealista, riscritto in chiave di commedia da Billy Wilder che conosca bene Buñuel e ammicchi a Woody Allen e Pasolini”.

In attesa di valutare l’ultimo La piel que habito, presentato a Cannes e annunciato in Italia a partire dal 26  settembre, la possibilità di rivedere tutti i film del regista spagnolo è un’ottima occasione per cogliere la costante evoluzione poetica e stilistica, ma anche per verificare la coerenza nel mantenere un approccio ben sintetizzato in una sua famosa battuta: “Il verosimile per me si identifica col fatto che la gente creda a ciò che sta vedendo e lo viva, indipendentemente dal suo grado di realismo”.

Utilizzando come guida questa dichiarazione di poetica, ma anche di estetica, è possibile unire le differenti stagioni del cinema di Almodóvar, lasciandosi affascinare da ingredienti spesso eterogenei, ma sempre ispirati a un’idea dell’arte narrativa come necessità primaria dell’esperienza umana.

L'anarchia di Pepi, Luci e Bom e le altre ragazze del mucchio, la movida di Labirinto di passioni, l'eccesso continuo de L'indiscreto fascino del peccato e le fiammeggianti passioni di Matador convivono con il tono amaro e spiazzante di un film da riscoprire, non del tutto compreso all’epoca, come Che ho fatto io per meritare questo? I grandi successi che lo lanciarono alla fine degli anni Ottanta, La legge del desiderio e soprattutto Donne sull'orlo di una crisi di nervi, film con un ritmo indiavolato che regge il confronto con le commedie classiche hollywoodiane, vanno oggi riletti anche alla luce degli sviluppi successivi. La fase della maturità si esplica infatti sia nelle variazioni sul tema della passione d'amore, in film anche discontinui come Legami, Kika o Carne tremula sia nell’evoluzione sempre più marcata e determinata nel puro melodramma, in titoli quali Tacchi a spillo, Il fiore del mio segreto e ovviamente Tutto su mia madre, da molti considerato il suo capolavoro assoluto, premiato anche con il Premio Oscar come migliore film straniero.

Al culmine del successo e della notorietà internazionale, Almodóvar  poteva per certi versi vivere di rendita, replicando stilemi già collaudati. Va invece a suo onore la scelta più difficile, quella di affrontare in modo frontale personaggi sempre più problematici e situazioni delicate, profondamente segnate dal dolore, ma anche figlie della consapevolezza etica per cui appare impossibile o ipocrita di trovare un senso alla parola ”normalità”, in modo però completamente differente dalle atmosfere festose e scanzonate degli anni Ottanta. Titoli come Parla con lei, La mala educación e Volver sono emblematici di questa nuova tendenza, in cui la potenza espressiva appare sempre più orientata verso il tentativo di raccontare il dolore, senza però mai rinunciare al coinvolgimento dello spettatore con un stile estetico di grande impatto visivo e sonoro. Non appare un caso che il successivo Gli abbracci spezzati appaia come un film bilancio della sua carriera, che cita esplicitamente Donne sull’orlo di una crisi di nervi, riscrivendolo in parte, e riflette ad un tempo sulle difficoltà e sul fascino del fare cinema: dalla stesura di una sceneggiatura ai rapporti con la produzione, dal giudizio del pubblico alla sintonia con le attrici, dalla creatività estetica alla riflessione sul dolore e sulla morte. Per alcuni, ambiguità e contraddizioni, per altri complessità e passione. In una parola: Almodóvar.

 

 

Labirinti di passione. Tutti i film di Pedro Almodóvar

 

CALENDARIO DELLE PROIEZIONI

 

 

VEN 26 AGO, h. 16.30, MAR 30 AGO,  h. 22.30

Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio (Pepi, Luci, Bom y otras chicas del Monton)

(Spagna 1980, 82’, col., v.o. sott.it.)

Pepi è una ragazza della Madrid post franchista tutta sesso droga e rock’n’roll. A seguito di una violenza subita da un poliziotto, per evitare la denuncia per le piante di marijuana che coltiva sul terrazzo, Pepi decide di vendicarsi traviando la moglie di lui. Opera prima di Almodóvar, girato in 16 millimetri e in pochi giorni. Ritratto caotico e ironico di un microcosmo che riesce a far ridere, a scandalizzare o imbarazzare.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: Paco Femenia; Int.: Carmen Maura; Félix Rotaeta, Olvido Gara.

 

VEN 26 AGO, h. 18.00, SAB 3 SETT, h. 22.30

Labirinto di passioni (Laberinto de Pasiones)

(Spagna 1982, 100’, col.)

Reza Niro, figlio dell'ex imperatore del Tiran, che vive sotto il falso nome di Johnny, e Sexilia, figlia di un ginecologo, in conseguenza di un trauma vissuto insieme da bambini hanno subito delle trasformazioni: Sexilia è ninfomane e Reza omosessuale. Quando si incontrano di nuovo da adulti, fra loro nasce l’amore, in principio fatto solo di sentimenti, che lentamente si trasforma anche in un legame fisico.

Sc.: P. Almodóvar, Terry Lennox; Fot.: Ángel Luis Fernández; Int.: Cecilia Roth, Imanol Arias, Helga Liné.

 

VEN 26 AGO, h. 20.20, SAB 3 SETT, h. 16.15, SAB 24 SETT, h. 18.15

L’indiscreto fascino del peccato (Entre tinieblas)

(Spagna 1984, 114’, col., v.o. sott.it.)

Una cantante di flamenco, dopo la morte del fidanzato per overdose, si rifugia nel piccolo convento madrileno delle Redentoras Humilladas dove le suore si iniettano eroina, allevano una tigre e molte galline, scrivono sotto pseudonimo romanzetti spinti, s'impegnano in un futuro viaggio in Thailandia come corrieri della droga. Il che non impedisce loro di essere pie, generose, amanti del prossimo. In Italia il film uscì tagliato a causa delle ripetute intromissioni della censura. Anche in sede di doppiaggio si manipolò il senso di molte scene.

Proiezione digitale HD.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: Ángel Luis Fernández; Int.: Cristina Sánchez Pascual, Carmen Maura, Marisa Peredes.

 

VEN 26 AGO, h. 22.30, SAB 3 e MER 7 SETT, h. 18.30

Cha ho fatto io per meritare questo? (¿Qué he hecho yo para merecer esto?) 

(Spagna 1985, 101’, col., v.o. sott.it.)

Gloria è una casalinga che vive alla periferia di Madrid con due figli, un quattordicenne spacciatore e un dodicenne omosessuale. Per vivere fa la domestica a ore ma un giorno, per difendersi dal marito manesco, lo uccide. Pensa al suicidio, ma la salva l'intraprendente figlio piccolo. Il quarto film di Almodóvar è uno dei più neri nella sua bizzarra mescolanza di realismo e surrealismo, dramma e melodramma.

Proiezione digitale HD.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: Ángel Luis Fernández; Int.: Carmen Maura, Verónica Forqué, Ángel De Andrés López.

 

SAB 27 AGO, h. 16.30, SAB 3 SETT, h. 20.30

Matador

(Spagna 1986, 110’, col.)

Il famoso torero Diego Montes, che a causa di un incidente ha dovuto lasciare le corride ripiegando sull'insegnamento in una scuola per toreri, sfoga le sue frustrazioni sulle donne. Il desiderio di uccidere continua a tormentarlo portandolo a commettere ripetuti omicidi. L'incontro con Maria, un affascinante avvocato, ugualmente abituata ad uccidere i suoi amanti, farà nascere tra loro una passione autodistruttiva.

Sc.: P. Almodóvar, Jesús Ferrero; Fot.: Ángel Luis Fernández; Int.: Antonio Banderas, Nacho Martínez, Carmken Maura.

 

SAB 27 AGO, h. 18.30, DOM 4 SETT, h. 18.15, MER 7 SETT, h. 20.30

La legge del desiderio (La ley del deseo)

(Spagna 1987, 102’, v.o. sott.it.)

Gli amori di un regista omosessuale, diviso tra due ragazzi, e quelli di sua sorella, attrice procace che un tempo era suo fratello, transessuale immerso nella memoria dell'amore incestuoso per il padre, per il quale aveva cambiato sesso. Il film che ha imposto Almodóvar al pubblico italiano è un melodramma dell’eccesso sui deliri amorosi, ma lucido e malinconico nella descrizione dei personaggi e delle vicende da cui sono travolti.

Proiezione digitale HD.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: Ángel Luis Fernández; Int.: Antonio Banderas, Carmen Maura, Eusebio Poncela.

 

SAB 27 AGO, h. 20.30, DOM 4 SETT, h. 16.30, DOM 25 SETT, h. 20.30

Donne sull’orlo di una crisi di nervi (Mujeres al borde de un ataque de nervios)

(Spagna 1988, 90’, v.o. sott.it.)

Pepa, una doppiatrice cinematografica, viene abbandonata da Ivan, suo collega e amante e, non sopportando l'idea di rimanere sola nell'appartamento pieno di ricordi, chiede a un'agenzia di affittarlo. Nel frattempo sopraggiungono Candela, ricercata dalla polizia, la moglie di Ivan intenzionata a uccidere il marito, due poliziotti e l'operaio dei telefoni. Almodóvar ha definito questo film “una commedia sofisticata molto sentimentale”.

Proiezione digitale HD.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: Ángel Luis Fernández; Int.: Carmen Maura, A. Banderas, Rossy De Palma.

 

SAB 27 AGO, h. 22.15, DOM 4 SETT, h. 20.30, SAB 24 SETT, h. 16.15

Legami! (¡Atame!)

(Spagna 1990, 111’, v.o. sott.it.)

Il giovane Ricky viene dimesso dalla clinica psichiatrica dove ha vissuto per anni. Appena libero va subito alla ricerca di Marina, un’attrice conosciuta l’anno precedente, con l’intenzione di sposarla. Ma Marina non è d'accordo con questo piano, così lui la lega al letto e la imbavaglia fino a quando il suo stato d’animo inizia a trasformarsi in qualcosa di diverso. Una commedia intrisa di melodramma con un umorismo beffardo per mettere in crisi il concetto di normalità.

Proiezione digitale HD.

Sc.: P. Almodóvar, Yuyi Beringola; Fot.: José Luis Alcaine; Int.: Victoria Abril, Antonio Banderas, Loles León.

 

DOM 28 AGO e LUN 5 SETT, h. 16.30, SAB 24 SETT, h. 20.30

Tacchi a spillo (Tacones lejanos)

(Spagna/Francia 1991, 112’, col., v.o. sott.it.)

Becky, diva della canzone, torna a Madrid, dopo anni di successo in Messico, e rivede la figlia Rebecca, annunciatrice di un telegiornale. Quando suo marito viene assassinato, il giudice Domínguez, dalla doppia vita, indaga senza credere alla confessione di Rebecca in diretta TV. Capolavoro di equilibrio e intensità giocato sul disequilibrio in continua evoluzione tra le due protagoniste. Le musiche sono del giapponese Ryuichi Sakamoto.

Proiezione digitale HD.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: Alfredo F. Mayo; Int.: Miguel Bosè, Victoria Abril, Marisa Paredes.

 

DOM 28 AGO, h. 18.30, LUN 5 SETT, h. 20.30, SAB 24, h. 22.30

Kika – Un corpo in prestito

(Spagna/Francia 1993, 114’, col., v.o. sott.it.)

Tante storie diverse s'intrecciano l'una con l'altra: c'è una truccatrice che ha un fidanzato il cui padre ha ucciso la madre, un divo del porno che stupra ragazzine, una giornalista televisiva a caccia di storie che possano interessare al pubblico del suo show... Come la commedia hollywoodiana imprimeva su Donne sull’orlo di una crisi di nervi il suo ritmo trepidante, così la mescolanza di generi conferisce a Kika il suo carattere ibrido, di favola che racconta di immagini in continua mutazione.

Proiezione digitale HD.

Sc.: P. Almódovar; Fot.: Alfredo F. Mayo; Int.: Victoria Abril,  Peter Coyote, Verónica Forqué.

 

DOM 28 AGO, h. 20.45, LUN 5 e DOM 25 SETT, h. 18.30

Il fiore del mio segreto (La flor de mi secreto)

(Francia/Spagna 1995, 103’, v.o. sott.it.)

La scrittrice Leo Macías è in piena crisi creativa come autrice e nella sua vita di coppia. Finché non entra nella sua vita un giornalista che si innamora di lei e “scopre” il fiore del suo segreto. “Più che di solitudine, si parla di quel processo doloroso attraverso il quale un individuo si trasforma nel padrone della propria solitudine; di quell'incertezza della rottura che ti può far impazzire. Perché la fine di un sentimento è dolorosa quanto la perdita di una persona cara” (P. Almodóvar). 

Proiezione digitale HD.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: Alfonso Beato; Int.: Marisa Paredes, Joaquín Cortés, Rossi De Palma.

 

LUN 29 AGO, h. 16.30, MAR 6. h. 18.30, MER 7, h. 22.30

Carne tremula

(Francia/Spagna 1997, 103’, v.o. sott.it.)

Nel 1990, vent'anni dopo essere avventurosamente nato su un autobus nella capitale deserta per il Natale, Victor s'innamora della ricca, viziata e tossica Elena e ingiustamente finisce in prigione per aver colpito con un colpo di pistola il poliziotto David, in realtà ferito dal suo collega Sancho. Scarcerato dopo 4 anni, Victor diventa prima l'amante di Clara e poi di Elena, rinsavita e moglie di David. Girato in Cinemascope con una Madrid in vivace fermento di luci e colori.

Copia digitale HD.

Sc.: Jorge Guerricaechevarría, Ray Loriga; Fot.: Alfonso Beato; Int.: Javier Bardem, Francesca

Neri, Penélope Cruz.

Proiezione digitale HD.

 

LUN 29 AGO, h. 18.30, MAR 6 e DOM 25, h. 16.30

Tutto su mia madre (Todo sobre mi madre)

(Spagna/Francia 1999, 103’, col., v.o. sott.it.)

A Madrid, Manuela vede morire il figlio diciassettenne Esteban davanti ai suoi occhi, investito da un’auto. Per cercare di superare il dolore torna a Barcellona in cerca del padre di Esteban che non vede da diciassette anni e che ha cambiato identità e si fa chiamare Lola. Conosce Rosa, incinta e sieropositiva, e trova lavoro in un teatro. Il bambino di Rosa nasce mentre lei muore. Ma ormai il cerchio attorno a Manuela si stringe e lei può finalmente raccontare a tutti del suo dolore.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: Alfonso Beato; Int.: Cecilia Roth, Marisa Paredes, Penelope Cruz.

Proiezione digitale HD.

 

LUN 29 AGO, h. 20.30, VEN 9 SETT, h. 16.00

Parla con lei (Hable con ella)

(Spagna 2002, 112’, col., v.o. sott.it.)

Marco è un giornalista specialista in guide turistiche, che ha una relazione con la torera Lydia. Benigno è un infermiere premuroso che da quattro anni si prende cura di Alicia, ex ballerina in coma. Si incontrano in clinica quando Lidya cade in coma per un incidente durante una corrida. Un film profondo, crudele ma talvolta anche lieve. La fragilità umana messa a confronto con l’eccentricità della vita.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: Javier Aguirresarobe; Int.: Javier Cámara, Darío Grandinetti, Leonor Watling.

 

MAR 30 AGO, h. 16.00, VEN 9 SETT, h. 22.30

La mala educacion

(Spagna 2004, 106’, col., v.o. sott.it.)

All'inizio degli anni Sessanta, in un collegio religioso, due ragazzi, Ignacio e Enrique, scoprono l'amore, il cinema e la paura. Testimone e parte attiva delle loro scoperte è Padre Manolo, direttore del collegio e professore di Letteratura. Non un film autobiografico, ha ribadito spesso Almodóvar, anche se molte sono le analogie che rimandano alla sua infanzia, e uno dei personaggi è un regista famoso che cerca spunto nelle cronache più bizzarre.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: José Luis Alcaine; Int.: Gael García Bernal; Fele Martínez, Daniel Giménez Cacho.

 

MAR 30 AGO, h. 18.00, VEN 9 SETT, h. 20.20

Volver - Tornare

(Spagna 2006, 121’, col., v.o. sott.it.)

Raimunda, una giovane madre de La Mancha, trova rifugio dal suo passato a Madrid, dove vive col suo compagno Paco e la figlia adolescente. Ma il patrigno tenta di abusare di Paula e questa lo pugnala a morte. Scoperta la tragedia, Raimunda si adopera per coprire l'omicidio e occultare il cadavere. Il regista spagnolo torna qui alle sue origini e alle sue attrici più amate, che sa trasformare in corpi malinconici ma, come sempre, forti.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: José Luis Alcaine; Int.: Carmen Maura, Penelope Cruz, Lola Dueñas.  

 

MAR 30 AGO, h. 20.15, VEN 9 SETT, h. 18.00

Gli abbracci spezzati (Los Abrazos rotos)

(Spagna 2009, 127’, col., v.o. sott.it.)

Mateo Blanco è stato un regista di successo, mentre oggi è un uomo cieco che ha deciso di tagliare i ponti con il passato cambiando anche nome. Fa lo scrittore e firma romanzi, soggetti e sceneggiature con lo pseudonimo Harry Caine. Ad assisterlo la produttrice Judit, che conosce il tragico triangolo in cui è stato coinvolto con il ricco Ernesto Martel e sua moglie Lena. Un film che esprime il piacere puro della narrazione, che si intreccia e si moltiplica tra realtà, letteratura e cinema.

Sc.: P. Almodóvar; Fot.: Rodrigo Prieto; Int.: Penelope Cruz, Lluís Homar, Blanca Portillo.