In occasione di Dappertutto è l’uomo! BRECHT CAMP_2, il Museo Nazionale del Cinema e il Goethe-Institut presentano Kuhle Wampe e Norme per la rivoluzione.

Cinema Massimo, 8 e 11 febbraio 2012, sala Tre

In occasione della manifestazione Dappertutto è l’uomo! BRECHT_CAMP 2 che si svolge a Torino dal 6 al 12 febbraio 2012 (e parallelamente a Berlino), il Museo Nazionale del Cinema e il Goethe-Institut presentano, nella Sala Tre del Cinema Massimo, mercoledì 8 febbraio 2012, alle ore 18.00, la proiezione del film Kuhle Wampe di Slátan Dudow e, sabato 11 febbraio 2012, alle ore 18.00, la rassegna di cortometraggi Norme per la rivoluzione su alcune tematiche del Fatzer di Bertold Brecht, a cura di Bruno Di Marino. Ingresso: 4 euro/ridotto 3 euro per i possessori di Goethe-Card o del biglietto di uno degli spettacoli teatrali di Dappertutto è l'uomo! BRECHT_CAMP 2

 

La rovina dell'egoista Johann Fatzer di Bertol Brecht è un dramma incentrato sulla necessità di opporsi all'ingiustizia e allo sfruttamento senza essere risucchiati nel circolo vizioso della violenza: un tema fondamentale nel dibattito politico della sinistra all'epoca della Repubblica di Weimar. La pièce di Brecht, inconclusa e mai messa in scena in Italia, è il filo rosso che collega le opere in programma per Dappertutto è l’uomo! BRECHT CAMP_2. Tra queste, Kuhle Wampe - costruito sulla mescolanza di fatti documentati, finzione e collage - è il momento culminante del cinema proletario tedesco oltre che il solo film che vide una partecipazione concreta, a livello artigianale, di Bertolt Brecht. Norme per la rivoluzione è invece una rassegna di dodici cortometraggi italiani - lavori sperimentali, senza parole, alcuni di carattere performativo, altri con riferimenti al teatro come forma espressiva o come luogo fisico - realizzati da filmaker, videomaker o artisti visivi che rileggono la pièce tentando di illustrarne, spesso molto liberamente, le tematiche fondamentali.

 

Dappertutto è l’uomo! BRECHT CAMP_2 costituisce la fase finale della partnership tra Teatro Stabile Torino e Volksbühne am Rosa-Luxemburg-Platz, una collaborazione che, all’insegna del motto “Fatzer geht über die Alpen/Fatzer attraversa le Alpi”, ha fatto incontrare e lavorare insieme, nel corso di più di due anni, registi, drammaturghi, attori affermati e giovani studenti, studiosi e appassionati di teatro italiani e tedeschi. La partnership è stata sostenuta e promossa dal "Fonds Wanderlust" della Kulturstiftung des Bundes, in collaborazione con il Goethe-Institut Turin.

 

Il programma torinese comprende la prima di due spettacoli teatrali, diretti rispettivamente da René Pollesch e Fabrizio Arcuri, una mostra di fotografie realizzate a Torino e Berlino da Eva Frapiccini e Franziska Hauser e un convegno internazionale sull’attualità di Brecht.

Programma completo della manifestazione su www.goethe.de/torino

 

 

Dappertutto è l’uomo! BRECHT_CAMP 2

 

 

CALENDARIO DELLE PROIEZIONI

 

 

MER 8, h. 18.00


Slátan Dudow

Kuhle Wampe ovvero A chi appartiene il mondo?

(Kuhle Wampe oder Wem gehört die Welt?)

(Germania 1932, 74’, b/n, v.o. sott.it.)

Berlino, primi anni Trenta. Una famiglia rischia di crollare sotto il peso della crisi economica. Il padre è disoccupato, il figlio - rimasto senza sussidio - si suicida. Il fidanzato della figlia convince la famiglia a trasferirsi presso la tendopoli operaia Kuhle Wampe. Film dichiaratamente comunista, realizzato da una società indipendente formata dagli autori, tra cui Bertolt Brecht e il compositore Hanns Eisler, che scrissero per il film alcune canzoni divenute celebri inni del movimento operaio.

Sc.: Bertolt Brecht, Ernst Ottwald; Fot.: Günther Krampf; Int.: Hertha Thiele, Ernst Busch, Martha Wolter.

Il film sarà introdotto da Sergio Ariotti.

 

 

 

SAB 11, h. 18.00

 

Aa.Vv.

Norme per la rivoluzione

(Italia 1998-2012, 61’, b/n-col.)

I dodici cortometraggi italiani che compongono il programma curato da Bruno Di Marino tentano di illustrare alcune tematiche espresse dal Fatzer di Brecht in modo dichiaratamente arbitrario.

“Si tratta di lavori sperimentali, senza parole, alcuni di carattere performativo, altri con riferimenti al teatro come forma espressiva o come luogo fisico, realizzati da film-maker, video-maker o artisti visivi che adoperano da sempre il medium video nella loro ricerca. Cinque film sono stati prodotti appositamente per l’occasione e sono ispirati ad alcuni passi del Fatzer, anche se non possiamo neppure considerarli una libera rilettura; la pièce incompiuta è solo un punto di partenza, un nucleo di ispirazione. Il teatro (La ragazza dello Spielplatz), il conflitto (Senza foce, Not With a Bang, Blood), l’isolamento e l’attesa (Still, D Giò), il rapporto individuo/massa (80 kg), l’utopia della rivoluzione collettiva o individuale e il crollo delle ideologie (Il giardino dell’Eden, Riot begins with a walk, Fine, Inaudible Fragment). Il carattere di “irrapresentabilità” del testo brechtiano si riflette, in questa selezione, nell’impossibilità di tradurlo mediante immagini in movimento” (Bruno Di Marino)

 

I lavori sono:

La ragazza dello Spielplatz (Elena Bellantoni, 2011, 7’)

Not with a Bang (Alessandro Amaducci, 2008, 5’)

Senza foce (Cristiano Carloni/Stefano Franceschetti, 1998, 2’)

Blood (Francesca Fini, 2011, 5’)

Still (Elisabetta Di Sopra, 2008, 2’)

D Giò (Matilde De Feo, 2011, 13’)

80 kg (Antonello Matarazzo, 2012, 3’)

Il giardino dell’Eden (Franco Losvizzero, 2011, 11’)

Riot begins with a walk (Valentina Dell’Aquila, 2012, 5’)

Inaudible Fragment (Danilo Torre, 2012, 5’)

Fine (Virgilio Villoresi, 2012, 1’)