Il Museo Nazionale del Cinema ospita al Cinema Massimo la rassegna Millenovecento66. Il cinema italiano del 1966

Cinema Massimo – dal 2 al 6 dicembre 2013

Il Museo Nazionale del Cinema ospita anche quest’anno il consueto appuntamento dedicato al cinema italiano anno per anno curato dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. La rassegna, dal titolo Millenovecento66. Il cinema italiano del 1966, propone undici film considerati tra i più importanti ed esemplificativi del panorama cinematografico del 1966 che verranno proiettati, da lunedì 2 a venerdì 6 dicembre 2013, nella Sala Tre del Cinema Massimo. Ingresso: 6.00/4.00/3.00 euro.

 

Millenovecento66. Il cinema italiano del 1966 è un progetto dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza e del Museo Nazionale del Cinema, realizzato con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Fondazione Cineteca di Bologna e con il contributo della Direzione Generale Cinema Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

 

La retrospettiva sarà inaugurata lunedì 2 dicembre 2013, alle ore 16.00, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del film Francesco d’Assisi di Liliana Cavani, esordio alla regia della regista e primo telefilm della RAI. In occasione della chiusura della rassegna, venerdì 6 dicembre 2013 alle ore 20.30 presso la Sala Tre del Cinema Massimo, Gianni Rondolino introdurrà al pubblico Achtung banditi! di Carlo Lizzani. Prima del film sarà proiettata un’intervista a Carlo Lizzani realizzata da Paolo Gobetti e Giacomo Gambetti (1994, 10’).

 

 

Millenovecento66. Il cinema italiano del 1966.

 

Il 1966 è un anno interlocutorio con pochi eventi di rilievo. In Italia con il III governo Moro, che durerà fino al giugno 1968, si mantiene una prudente apertura a sinistra. È l'anno delle prime timide manifestazioni studentesche e soprattutto della grande alluvione di Firenze. In Vietnam sotto la presidenza Johnson prosegue l'escalation e in Cina Mao dà inizio alla rivoluzione culturale. Il cinema italiano continua a mietere successi economici ma sembra aver perso una direzione tematica precisa e questo ben si vede nella variegata multidirezionalità dei film in programma.

 

 

 

 

PROGRAMMA DELLE PROIEZIONI

 

 

Lun 2, h. 16.00

Liliana Cavani

Francesco d'Assisi

(Italia 1966, 134, 35mm, b/n)

Esordio nel lungometraggio per Cavani e primo telefilm della RAI, girato in 16mm, mandato in onda in due puntate, suddiviso in capitoli che tracciano l'itinerario della vita di Francesco. Rosselliniano nello slancio, raffinato nell’essenzialità delle scenografie, dei paesaggi e dei dialoghi.

 

Lun 2, h. 18.30

Vittorio De Seta

Un uomo a metà

(Italia 1966, 93’, 35mm, b/n)

Michele, un uomo ancora giovane, vaga per i boschi, incontra la gente felice, uomini e donne che si capiscono, si desiderano e si amano: questo a lui non accade più. Poi l’amico Ugo lo porta in clinica, dove viene sottoposto a cure energiche, ma senza alcun risultato. Ritorna indietro nel tempo e con la mente ripercorre la propria infanzia, fino ad arrivare a un’immagine di salvezza.

 

Lun 2, h. 20.30

Pier Paolo Pasolini

Uccellacci e uccellini

(Italia 1966, 88’, 35mm, b/n)

Padre e figlio, in giro per il mondo, incontrano un corvo parlante che fa loro la morale, secondo la filosofia razionale di un intellettuale marxista. Quando si stancano delle sue chiacchiere, lo mangiano. Film-saggio originale e stimolante, quarto lungometraggio di Pasolini che si sofferma senza schermi sui problemi come la crisi del marxismo, il destino del proletariato, il ruolo dell'intellettuale. Premiato al Festival di Cannes. Con Totò e Ninetto Davoli.

 

Lun 2, h. 22.15/Mar 3, h. 16.00

Mario Monicelli

L’armata Brancaleone

(Italia/Francia 1966, 120’, 35mm, col.)

XI secolo. Brancaleone, un cavaliere spiantato, si mette a capo di una sparuta e sgangherata armata per prendere possesso di un feudo in Puglia. Uno dei classici di Monicelli, sorretto dall’invenzione di un idioma immaginario a cavallo tra latino maccheronico, volgare medievale e dialetto. Titoli di testa firmati da Gianini e Luzzati. Con Gassman e Volonté.

 

Mar 3, h. 18.15

Luigi Comencini

Incompreso

(Italia 1966, 105’, 35mm, col.)

Duncombe, console britannico a Firenze, rimane vedovo e si trova costretto a occuparsi dell'educazione dei suoi figli: Milo di quattro anni e Andrea di otto. La sua decisione è drastica: il maggiore verrà trattato come un adulto, l'altro sarà vezzeggiato in ogni modo. Andrea, però, soffre a causa dell'incomprensibile atteggiamento del padre. Comencini rilegge il lacrimevole romanzo di Florence Montgomery.

 

 

 

Mar 3, h. 20.15/Mer 4, h. 16.00

Gillo Pontecorvo

La battaglia di Algeri

(Italia/Algeria 1966, 121’, Hd,b/n)

Alì La Pointe, un semplice ex galeotto fino al 1954, viene conquistato dagli ideali della rivoluzione anticoloniale. Tre anni dopo è a capo del sempre più attivo Fronte di Liberazione Nazionale. Ma nel 1957 Parigi invia i paracadutisti del colonnello Mathieu, che smantella la resistenza fino a liquidare lo stesso Alì. Leone d'oro a Venezia e due nomination all'Oscar, per la regia e la sceneggiatura di Solinas. In Francia fu proibito.

 

Mar 3, h. 22.30

Pietro Germi

Signore e signori

(Italia/Francia 1966, 120’, 35mm, b/n)

Tre piccanti storie ambientate nella provincia veneta. Quattro vitelloni vengono accusati di aver messo incinta una minorenne: il processo verrà messo a tacere. A una festa un uomo riesce a sedurre la moglie di un amico facendogli credere di soffrire d'impotenza. Infine, l'amore clandestino tra un uomo sposato e una giovane cassiera. Sceneggiatura di Vincenzoni, Age, Scarpelli e Flaiano.  

 

Mer 4, h. 18.15

Damiano Damiani

Quien sabe?

(Italia 1966, 120’, DCP, b/n)

Bill Tates è incaricato dal governo messicano di liquidare Elias, capo dei rivoluzionari. Per arrivare al suo obiettivo, si aggrega alla banda dell'opportunista El Chuncho, che depreda convogli e caserme dei governativi per rivendere armi e munizioni a Elias. Indimenticabile interpretazione di Volonté, inquietante antieroe rivoluzionario, accanto a Lou Castel. 

 

Ven 6, h. 16.30

Nelo Risi

Andremo in città

(Italia 1966, 102’, 35mm, b/n)

Lenka vive insieme al fratellino Miscia di cinque anni in un paese della provincia jugoslava. La madre ortodossa è morta mentre il padre, un maestro elementare ebreo, è stato arrestato al momento dell'occupazione tedesca. Internato in un campo di concentramento, è dato ufficialmente per morto. In realtà è vivo ed è tornato a casa, costretto a nascondersi.

 

Ven 6, h. 18.30

Florestano Vancini

Le stagioni del nostro amore

(Italia 1966, 93’, 35mm, b/n)

Il giornalista quarantenne Vittorio Borghi vive una fase di ripensamento causata dalla crisi del suo rapporto con Elena, donna molto più giovane di lui. In più c'è il suo matrimonio fallito con Milena. In cerca di se stesso torna nella campagna mantovana, dove ritrova volti e luoghi della giovinezza.  Con Enrico Maria Salerno.

 

Ven 6, h. 20.30

Carlo Lizzani

Achtung banditi!

(Italia 1951, 100’, 35mm, b/n)

La guerra sta per finire e a Genova un gruppo di partigiani è incaricato di una pericolosa missione: impedire che i nazisti portino con loro in Germania i macchinari di una fabbrica d'armi. Quando tutto sembra perduto, l'intervento decisivo di un battaglione di alpini porta il gruppo alla vittoria. Esordio alla regia per Carlo Lizzani, completamente autoprodotto dal regista e dagli interpreti consorziati in una cooperativa.