Rassegna AMATO E RIFIUTATO. Il cinema della giovane Repubblica Federale Tedesca

Cinema Massimo, Sala Tre - Torino - da lunedì 12 a martedì 20 settembre 2016

Il Museo Nazionale del Cinema presenta - da lunedì 12 a martedì 20 settembre al Cinema Massimo - la rassegna AMATO E RIFIUTATO – Il cinema della giovane Repubblica Federale Tedesca.

Benché in versione ridotta, arrivano anche al Massimo gli echi della grande retrospettiva dedicata al cinema della giovane Repubblica Federale Tedesca, organizzata dal Festival di Locarno in collaborazione con Deutsches Filminstitut, e curata da Roberto Turigliatto e Olaf Möller. Retrospettiva che ha portato a Locarno quasi un’ottantina di film, dal 1949 al 1963, e che oggi è in tournée in Europa e negli Stati Uniti d’America.

 

Una selezione di otto film con i quali ripercorreremo i tratti essenziali di quel cinema che all’indomani della seconda guerra mondiale ebbe luogo nella neonata Repubblica Federale Tedesca e che riscosse un grande successo di pubblico. In collaborazione con Goethe-Institut Turin.

 

L’attaccamento della Germania ai valori democratici occidentali, il riarmo e la guerra fredda erano i temi caldi durante l’era del cancellierato di Konrad Adenauer. La produzione cinematografica tedesca di questo periodo, molto amata dal pubblico, agli inizi degli anni Sessanta fu fortemente osteggiata da un gruppo di giovani registi tedeschi, che con il celebre manifesto di Oberhausen ne decretarono la morte e portarono alla sua successiva rimozione. Eppure, una rivisitazione può avere risvolti interessanti. Contrariamente a ogni pregiudizio, il cinema della Germania dell’ovest degli anni Cinquanta non è propriamente un’ode all’armonia e alla morigeratezza, ma piuttosto un calderone di aggressività, conflittualità e sovversione, anche sessuale. Claudia Dillmann, direttrice del Deutsches Filminstitut, commenta: “Questi film rivelano molte cose sull’immaginario maschile e femminile, sulle paure individuali e i traumi nazionali. Anche dal punto di vista artistico questo cinema non smette di sorprendere. Ogni attenzione che gli viene data è sicuramente meritata.”

 

Inaugura la rassegna, lunedì 12 settembre alle ore 16.30, Condannata a morte di Georg WilhelmPabst. Evento speciale mercoledì 14 settembre alle ore 20.30 con la proiezione del film Un uomo perduto di Peter Lorre con la presentazione ad opera del curatore della retrospettiva Roberto Turigliatto.

Ingresso 6.00/4.00/3.00 euro.

 

Calendario delle proiezioni

 

Lun 12, h. 16.30/Ven 16, h. 20.30

 

Georg Wilhelm Pabst

Condannata a morte (Das Bekenntnis der Ina Kahr)

(Germania 1954, 100’, 35mm, 100’, b/n, v.o. sott.it.)

Una donna viene condannata a morte per l'uccisione del marito. Durante il processo rifiuta di difendersi ma, dopo la sentenza, ha una crisi e confessa tutto al padre e all'avvocato. Parte da lontano, dal matrimonio e dagli anni trascorsi con un uomo donnaiolo e poco scrupoloso negli affari. Decide di avvelenarlo e di avvelenarsi, poi ci ripensa.

 

Lun 12, h. 18.30/Ven 16, h. 22.30

 

Robert Siodmak

Ordine segreto del III Reich (Nachts, wenn der Teufel kam)

(Germania 1957, 104’, 35mm, b/n, v.o. sott.it.)

Nel 1943 il commissario Kersten indaga su una serie di omicidi di giovani donne, tutti identici, e individua lo strangolatore in uno squilibrato. Un gerarca della Gestapo si rende conto che lo psicopatico ha cominciato la sua attività con l'avvento del nazionalsocialismo e decide di insabbiare il caso e di spdire Kersten sul fronte russo.

 

Mar 13, h. 16.30/Dom 18, h. 18.15

 

Fritz Lang

La tigre di Eschnapur (Der Tiger von Eschnapur)

(Germania 1959, 100’, Hd, col., v.o. sott.it.)

Chiamato in India da un rajah, un architetto europeo salva una ballerina dall'assalto di una tigre e se ne innamora. La ragazza ricambia l'amore ma anche il rajah, contro cui i notabili del regno stanno tramando, è interessato alla giovane. Tratto dalla sceneggiatura scritta da Lang e Thea von Harbou nel 1921.

 

Mar 13, h. 18.30/Dom 18, h. 20.30

 

Fritz Lang

Il sepolcro indiano

(Germania 1959, 101’, Hd, col., v.o. sott.it.)

Seconda parte del dittico indiano di Lang. Dopo la prima parte dedicata alla storia del mausoleo di Taj Mahal, continua e conclude le avventure dei due innamorati, la danzatrice Seetha e l'ingegnere tedesco Berger. Catturati dal principe Chandra, la ballerina, per salvare la vita al suo amato, acconsente a sposare lo stesso sovrano. Ma sarà lieto fine.

 

Mer 14, h. 20.30/Sab 17, h. 16.30

 

Peter Lorre

Un uomo perduto (Der Verlorene)

(Germania 1951, 98’, 35mm, b/n, v.o. sott.it.)

Un unicum nella storia del cinema e nella carriera dell’attore Peter Lorre. Un medico in un lager per ex-nazisti nell'immediato dopoguerra, ritrova l'uomo che lo aveva trascinato in una fosca storia nazista e dopo una notte di rievocazioni lo uccide. Grazie al suo tono disperato, alla scarsa fortuna commerciale e all'eccezionalità del contributo di Lorre, Der Verlorene è diventato un film 'maledetto', e poi un cult movie.

 

Mer 14, h. 22.30/Sab 17, h. 18.30

 

Géza von Radvanyi

Ragazze in uniforme (Mädchen in Uniform)

(Germania 1958, 95’, DCP, col., v.o. sott.it.)

Una giovane orfana viene mandata in collegio. La bontà e la gentilezza dell'istitutrice riescono a farle superare la tristezza di quella condizione. Tra le due donne si stabilisce una simpatia che nella ragazza diventa quasi morbosa e provoca uno scandalo. L'istitutrice viene licenziata e l'allieva cerca di suicidarsi: glielo impediscono e l'insegnante rimane.

 

Ven 16, h. 18.00/Sab 17, h. 22.30

 

Bernhard Wicki

Il miracolo di Malachias (Das Wunder des Malachias)

(Germania 1961, 126’, 35mm, b/n, v.o. sott.it.)

Vicino alla chiesa di una prospera città industriale tedesca occidentale vi è il Bar Eden, un night club di dubbia reputazione. Padre Malachia, un innocente monaco cattolico, prega Dio che faccia chiudere il locale, e il Bar Eden e tutti gli avventori spariscono dalla città per riapparire su un'isoletta nel Mare del Nord.

 

Lun 19, h. 16.30/Mar 20, h. 18.30

 

Helmut Käutner

La rossa (Die rote)

(Germania/Italia 1962, 94’, 35mm, b/n, v.o. sott.it.)

Francisca abbandona amante e marito e se ne va a Venezia dove incontra Patrick, un ricchissimo inglese che aveva fatto il doppiogioco durante la seconda guerra mondiale tra inglesi e tedeschi. Oggi Patrick vuole vendicarsi dell'ufficiale tedesco che l'aveva denunciato ai suoi capi e usa la ragazza come esca.