LA FAMIGLIA NEL CINEMA ITALIANO 2007-2017. Rassegna a cura della Bibliomediateca Mario Gromo per CINEMA IN FAMIGLIA - LA FINESTRA SUL CORTILE

Sabato 1, 15 e 29 luglio e sabato 19 agosto 2017 - Piazza Delpiano, Arena spettacoli area ex Materferro

La Bibliomediateca Mario Gromo del Museo Nazionale del Cinema aderisce al progetto La finestra sul cortile. Cinema in famiglia, con un focus sul tema della famiglia dal titolo La famiglia nel cinema italiano (2007-2017), che propone quattro titoli emblematici con introduzione a cura di Fabio Pezzetti Tonion.

 

La manifestazione è organizzata dall'Associazione Zampanò, all'interno dell'iniziativa TUTTA MIA LA CITTÀ, nata dalla collaborazione tra la Città di Torino – Circoscrizione 3, la Fondazione Torino Cultura e il Museo Nazionale del Cinema con il contributo di Intesa San Paolo.

 

La rassegna affronta il tema di famiglia intesa come nucleo sociale, luogo di affetti, indicatore di una crisi diffusa nella società contemporanea, cellula sociale al centro di processi di evoluzione, cambiamento e trasformazione, luogo fatto di dinamiche interpersonali e conflitti, scrigno di ricordi e creatrice di storie.

 

Si comincia sabato 1 luglio con la proiezione di Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti, storia di due fratelli divisi dalle ideologie politiche; sabato 15 luglio sarà la volta de Il capitale umano di Paolo Virzì, film del 2013 sui vizi e sul declino dei rapporti umani in due famiglie della ricca provincia brianzola; sabato 29 luglio sarà proiettato il pluripremiato Anime nere di Francesco Munzi, film del 2014 sulle gesta di una famiglia collusa con la ‘ngrangheta; infine, chiude la rosa dei film sulla famiglia, sabato 19 agosto il sorprendente Indivisibili di Edoardo De Angelis, film del 2016 trionfatore agli ultimi David di Donatello con 6 statuette vinte su 17 candidature ottenute, che racconta la vita delle gemelle siamesi Daisy e Viola, all’ombra di una famiglia che da rifugio si rivela covo di egoismo e avidità. Ogni proiezione sarà accompagnata dalla distribuzione di schede di presentazione e approfondimento appositamente redatte per l’occasione. Tutte le proiezioni sono a ingresso libero e gratuito.

 

Calendario delle proiezioni

 

1 Luglio 2017, ore 21.30

 

Mio fratello è figlio unico

(Daniele Luchetti, 2007)

 

Accio ha abbandonato il seminario quando ha capito di non essere adatto alla vita di sacerdote. Tornato a Latina, inizia ad avere i primi bruschi contrasti con la famiglia, soprattutto quando si avvicina al fascismo e decide di iscriversi al Movimento Sociale Italiano, spinto dal suo amico ambulante Mario. Intanto il fratello Manrico, operaio e comunista, organizza scioperi e manifestazioni, scontrandosi spesso con Accio e i suoi compagni di partito.

Manrico ha una relazione con Francesca, con la quale anche Accio instaura un rapporto di amicizia. Nel frattempo, sebbene la fede nel fascismo del giovane  inizi a vacillare, questi decide di non avere più nulla a che fare con il fratello dopo aver assistito alla morte di Mario, morte che imputa alle violenze dei comunisti e che in realtà è stata causata da un infarto. Francesca, che ha avuto un figlio da Manrico, chiede ad Accio di aiutarla a prendersi cura del bambino, ma il giovane rifiuta.

Dopo alcuni anni, Manrico contatta il fratello e gli chiede di portargli i soldi che troverà in un nascondiglio, probabile frutto di una rapina avvenuta alcuni anni prima. Accio accetta e si reca a Torino, dove telefona a Francesca: la comunicazione è però intercettata dalla polizia che è sulle tracce di Manrico.

Quest’ultimo, dopo un inseguimento, viene ucciso dalla polizia e Francesca arrestata . Accio fa ritorno a Latina con il nipote e attende vanamente che gli venga assegnata una casa popolare. I tempi della burocrazia sono però così lunghi che il giovane decide di passare personalmente all’azione: si introduce così nel municipio alla ricerca del fascicolo con le persone assegnatarie delle case popolari.

Accio contatta tutti gli assegnatari, compresa la sua famiglia, e li chiama all'occupazione delle nuove case.

Regia| Daniele Luchetti; Soggetto | dal romanzo Il fasciocomunista di Antonio Pennacchi; Interpreti e personaggi| Elio Germano (Accio Benassi), Riccardo Scamarcio (Manrico Benassi ), Angela Finocchiaro (Amelia Benassi), Diane Fleri (Francesca), Massimo Popolizio (Ettore Benassi), Luca Zingaretti (Mario Nastri), Alba Rohrwacher (Violetta Benassi); Durata| 100’

 

15 Luglio 2017, ore 21.30

 

Il capitale umano

(Paolo Virzi, 2013)

 

Quattro capitoli intrecciano le vicende umane di due famiglie nella  Brianza dei nostri giorni. Nel primo, Dino Ossola è un agente immobiliare, separato e convivente con la psicologa Roberta. Il suo sogno è quello di arricchirsi e di tentare la scalata sociale. Questo suo proposito è favorito dalla figlia Serena, la quale frequenta Massimiliano, figlio del ricco e potente uomo d’affari brianzolo Giovanni Bernaschi. Dino, investendo tutti i suoi averi, riesce ad ottenere di entrare a far parte di un rischioso ma molto redditizio investimento e diviene socio in affari di Bernaschi. Nel secondo, Carla Bernaschi, ricca ma insoddisfatta dalla vacuità della propria esistenza spesa ad acquistare cose inutili, decide di salvare dalla distruzione il teatro della città. In questa è aiutata in un primo tempo dal marito Giovanni, che tuttavia decide di vendere la costruzione per salvare per sanare i debiti della sua società. Disgustata dal comportamento del marito, Carla lo tradisce con Donato Russomanno, professore e direttore artistico del teatro. Nel terzo, si delinea la figura di Serena Ossola, la figlia di Dino. Con poca stima per il padre e con un rapporto complesso con la matrigna Roberta, la ragazza frequenta un’esclusiva scuola privata, assecondando in ciò le ambizioni di scalata sociale del genitore. Sebbene la sua relazione con Massimiliano Bernaschi sia finita, finge di essere ancora fidanzata con il giovane per non dispiacere Carla. Un giorno, nella sala d’attesa dell’ambulatorio di Roberta, conosce Luca il quale, accusato di essere uno spacciatore, è costretto a sottoporsi  a delle sedute di psicoterapia. Nel quarto e ultimo capitolo, le indagini relative all’investimento di un ciclista che apre il film, sembrerebbero incastrare il giovane Bernaschi. Ma la realtà, come spesso accade, è spesso più complessa di come appare, così come le relazioni umane.

Regia| Paolo Virzì; Soggetto| dal romanzo Il capitale umano di Stephen Amidon; Interpreti e personaggi| Fabrizio Gifuni (Giovanni Bernaschi), Valeria Bruni Tedeschi (Carla Bernaschi), Fabrizio Bentivoglio (Dino Ossola), Valeria Golino (Roberta), Matilde Gioli (Serena Ossola), Luigi Lo Cascio (Donato); Durata| 111’

 

29 Luglio 2017, ore 21.30

 

Anime nere

(Francesco Munzi, 2014)

 

Luigi è un trafficante internazionale di droga, legato ai potenti gruppi del narcotraffico sudamericano. Suo fratello Rocco vive a Milano e, sebbene non accetti la vita che conduce il fratello, è imprenditore grazie al denaro illecito di quest’ultimo e può condurre un’esistenza agiata insieme alla moglie Valeria e alla loro figlia. Il maggiore dei tre fratelli, Luciano, è invece rimasto nel paese natale in Calabria.

Lì coltiva la terra e alleva capre, estraneo e lontano dagli affari illeciti condotti dai fratelli. Suo figlio Leo, rancoroso e ribelle all’autorità paterna, e desideroso di farsi strada nel mondo della criminalità organizzata, spara alcuni colpi di fucile contro un bar protetto da un clan ‘ndranghetistico rivale.

L’atto riaccende la lotta che covava sotto la cenere, scatenando una sfida che avrà conseguenze infauste e tragiche per i tre fratelli.

Luigi decide di tornare in paese per rinsaldare le amicizie e le alleanze con altre famiglie malavitose: il suo obbiettivo è mettere fine ad una guerra per il controllo del territorio che rischia di danneggiare i suoi affari. E infatti, ancora prima di poter prendere qualsiasi iniziativa,  viene assassinato da un sicario. Rocco, giunto da Milano per vendicarlo, temporeggia per capire se può contare sul sostegno di altre famiglie.

Di fronte all’indecisione e ai tentennamenti dello dello zio, Leo decide di agire e di  farsi giustizia da solo, escogitando un piano per eliminare il boss nemico.

Viene però tradito dal suo complice e ucciso, facendo precipitare il padre Luciano in una spirale di follia omicida dal quale non si salva nemmeno il fratello Rocco.

Regia| Francesco Munzi; Soggetto| dal romanzo Anime nere di Gioacchino Criaco; Interpreti e personaggi| Marco Leonardi (Luigi), Peppino Mazzotta (Rocco), Fabrizio Ferracane (Luciano), Barbora Bobulova (Valeria), Giuseppe Fumo (Leo), Pasquale Romeo (Ercole), Stafano Priolo (Nicola); Durata| 103’

 

 

19 Agosto 2017, ore 21.30

 

Indivisibili

(Edoardo De Angelis, 2016)

 

Viola e Daisy sono due sorelle napoletane quasi maggiorenni. Entrambe dotate di una voce meravigliosa, girano feste di paese, matrimoni e battesimi non solo perché sono delle cantanti neo-melodiche molto richieste. Infatti, oltre alle doti canore, esibiscono in pubblico la loro peculiarità di gemelle siamesi unite per l’anca. Questa loro caratteristica è infatti sfruttata dalla loro famiglia, nella quale padre e madre mettono in mostra le figlie come veri e propri fenomeni da baraccone. Alla dimensione voyeuristica del presentarle ad un pubblico che si compiace e si diverte della altrui diversità, i genitori fanno intendere che il toccarle porti addirittura fortuna. La sinistra impresa famigliare può contare su alcuni altri parenti che collaborano alla gestione degli spettacoli, così come su un’ambigua figura di sacerdote che stende sulle due ragazze una sorta di alone sacrale, in cui i culti di un certo neopaganesimo innervato da ataviche superstizioni sono inglobati in un cattolicesimo legato ad una dimensione carnale. Viola e Daisy vivono all’interno di un microcosmo che è prima di tutto quello creato da loro stesse a della loro vicinanza  fisica ed emotiva, oltreché quello della dimensione famigliare che tende a proteggerle in quanto “investimento” sicuro e immediata fonte di reddito. Infatti il benessere psico-fisico delle due giovani ragazze, che si muovono in un paesaggio a tratti quasi spettrale e senza riscatto, non ha alcuna importanza per la famiglia. Oggetti ancora prima che persone, Viola e Daisy arrivano a comprendere che la loro vita può essere diversa, nuova e forse migliore quando un chirurgo le prospetta la possibilità di un’operazione che potrebbe separarle, restituendo ad ognuna una personalità singolare fino ad allora negata. Ma questo sogno di liberta si infrange contro gli scogli dell’egoismo della famiglia, interessata unicamente a lucrare sul destino delle giovani.

Regia| Edoardo De Angelis; Interpreti e personaggi| Angela Fontana (Viola), Marianna Fontana (Daisy), Antonia Truppo (Titti), Massimiliano Rossi (Peppe), Tony Laudadio (Nunzio), Peppe Servillo (Alfonso Fasano), Gaetano Bruno (Marco Ferreri); Durata| 100’