Rassegna 'Lo schermo della Rivoluzione'
Cinema Massimo - Da lunedì 30 ottobre a mercoledì 22 novembre 2017 - Sala Tre
Cinema e cinema (1922) di Vladimir Majakovskij non nasce soltanto come Manifesto per “dare la linea” a quelli che il futurista Marinetti definisce “i capricci della modernità”.
E’ una fotografia “realistica” di ciò che passa quotidianamente sugli schermi di Mosca e di Pietroburgo: l’“Occhio costruttivista” di Dziga Vertov che piroetta sul mondo dialogando con la fotografia di Rodchenko; la rivoluzione dei costumi sessuali messa in scena da Abram Room in L’amore a tre con l’aiuto del formalista Viktor Sklovskij; il socialismo avveniristico di Aelita di Protazanov prodotto (e siamo ben oltre l’immaginazione fantascientifica) dal calabrese Francesco Misiano con la Mezrabpom; il realismo della Madre di Pudovkin; le commedie e i riflessi quotidiani della Storia in Okraina di Boris Barnet; le eccentricità futuristiche di Kosintzev e Trauberg, l’elegia militante di Dovdzhenko. E soprattutto la grande epica della Rivoluzione messa in scena in una rigorosa “drammaturgia delle forme” da S. M. Ejzenstein: come la prora dell’Incrociatore nelle mani degli insorti, la sua Corazzata Potemkin è un capolavoro che resiste inattaccabile a un ingranaggio più distruttivo del tempo: la parodia.
La grande macchina narrativa della Rivoluzione, continuerà a produrre nei decenni successivi affreschi epici come Il Dottor Zivago di David Lean o Reds di Warren Beatty. Ma forse, il film più sorprendente resta Noi vivi di Goffredo Alessandrini, girato nel 1942 nell’Italia fascista, con i due “divi di regime” Alida Valli e Fosco Giachetti, a partire dal romanzo di Ayn Rand che, vent’anni prima di Pasternak racconta la rivoluzione che divora i suoi ideali. Mentre la Torino operaia di Gramsci e Gobetti si ricollega, in una sorta di “internazionalismo dell’immaginario” al cinema sovietico con il deamicisiano La signorina e il teppista di Yevgeni Slavinsky e Vladimir Majakovskij, che verrà proiettato – insieme al documentario di Luca Comerio sulla Fiat nel 1911 e al “melodramma operaio” del 1920 Il delitto della piccina – a commento della ricostruzione di Giancarlo Carcano sulle lotte a Torino nel 1907 per “fare come la Russia”.
L’utopia delle immagini della Rivoluzione viene indagata nell’omonimo film di Emmanuel Hamon, qui proposto in prima visione; ed è questa stessa forza mitopoietica che induce un giornalista come Ezio Mauro a uscire dai confini dell’inchiesta, e dare trama narrativa alla ricostruzione storica nelle sue Cronache di una Rivoluzione, che apre – nella “versione filmata” la retrospettiva.
Sergio Toffetti
La rassegna è curata da Sergio Toffetti con Stefano Boni, Grazia Paganelli e Elena Testa ed è realizzata da Museo Nazionale del Cinema e Centro Sperimentale di Cinematografia.
Hanno collaborato Cineteca Nazionale – CSC, Polo del ‘900, Slow Cinema, Piccolo Cinema, Fondazione Vera Nocentini, Istituto Gramsci, GAMeC.
La rassegna sarà inaugurata, lunedì 30 ottobre alle ore 20.30, al Cinema Massimo in Sala Due, da una serata speciale con la proiezione di Cronache di una Rivoluzione (Italia 2017, 72’), il documentario a puntate realizzato per la Repubblica, dove Ezio Mauro racconta, nel centenario della rivoluzione russa, cosa significò quel 1917 per l’Europa e per il mondo. Dodici episodi a cura di Francesco Fasiolo. Interverranno Ezio Mauro e Francesco Fasiolo. Moderano Donata Pesenti Campagnoni e Sergio Toffetti. Ingresso libero.
Evento speciale lunedì 6 novembre alle ore 18.00 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana, con la proiezione della versione restaurata dalla Cineteca di Bologna de La corazzata Potëmkin di Sergej M. Ejzenštejn introdotta al pubblico da Sergio Toffetti. Ingresso ridotto al museo 8.00 euro.
Il capolavoro di Ejzenštejn sarà replicato nei giorni successivi (vedi calendario) nell’ambito della rassegna promossa dalla Cineteca di Bologbna “Il Cinema Ritrovato al Cinema” al costo di euro 7.50/5.00.
Per tutti gli altri film il costo del biglietto è di 6.00/4.00/3.00 euro.
Calendario delle proiezioni
Sergej M. Ejzenštejn
La corazzata Potëmkin (Bronenosec Potëmkin)
(Urss 1925, 68’, DCP, b/n, did.or. sott.it.)
Nato su commissione per celebrare la rivoluzione del 1905, il film solleva immediati entusiasmi internazionali. "La Potëmkin non è di quelle navi che si possano affondare con dei siluri. Ha levato l'ancora per sempre. Naviga. La sua scia contiene tutto" (Robert Desnos, 1927). Copia sonorizzata con la musica composta da Edmund Meisel per la prima tedesca del film.
Lunedì 6 novembre alle ore 18.00 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana.
Mar 7, h. 20.30 - Il film è preceduto dai corti La vendetta del cineoperatore di W. Starewicz (1912, 5’) e Steps di Z. Rybczynski (1987, 26’)
Lun 13 e Mar 14, h. 16.00/18.00, Lun 20, h. 16.00/18.00, Mar 21, h. 20.30 – Ingresso 7.50/5.00 euro
Aleksandr Medvedkin
La felicità (Schastye)
(Urss 1934, 95’, b/n, v.o. sott. it.)
L'ultimo film muto girato in Unione Sovietica racconta le vicissitudini di un contadino che non riesce ad avere un raccolto decente. Un atto di coraggio lo riporterà in pace con se stesso, con gli altri e con la moglie.
Mar 7, h. 16.00
Boris Barnet
La ragazza con la cappelliera (Devuska s korobkoy)
(Urss 1927, 67’, b/n, did.or. sott.it.)
La giovane modista Natasha, vive in campagna con il nonno e spesso si reca a Mosca per consegnare i cappelli da lei confezionati. Un giorno incontra Ilya, studente in cerca di una sistemazione. Natasha decide di aiutarlo ma, per essere in regola con le disposizioni del Comitato Condominiale, i due devono risultare sposati.
Mar 7, h. 18.00
Jakov Protazanov
Aelita
(Urss 1924, 113’, b/n, did.or. sott.it.)
Nella periferia di Mosca, in una grande costruzione che sembra un fienile, l'ingegnere Los sta costruendo una nave spaziale con cui fuggire dalle difficoltà quotidiane. Mentre si trovano in un centro-radio, Los e il collega Gusev captano alcune parole misteriose e si convincono che il messaggio giunga dalla regina Aelita, che regna su Marte.
Mer 8, h. 16.00
Vsevolod Pudovkin
La madre (Mat)
(Urss 1926, 90’, b/n, did.or. sott.it.)
Palageja Niloyna, vedova di un operaio alcolizzato, teme per la sorte del figlio Pavel unitosi ai movimenti rivoluzionari. Per proteggerlo, decide di rivelare alla polizia dove ha nascosto delle armi. Si accorgerà dell'errore commesso, tanto che sarà proprio lei, dopo la morte del figlio, a guidare la marcia del 1° maggio brandendo la bandiera rossa.
Mer 8, h. 18.30
Emmanuel Hamon
L'utopie des images de la révolution Russe
(Francia 2017, 88’, DCP, col. v.o. sott. it.)
Dopo la rivoluzione russa, per vent'anni, una banda di giovani rivoluzionò la settima arte. Questa rivoluzione artistica fu portata avanti da registi, attori, tecnici e poeti. Sono loro i protagonisti e la voce di questo film che, attraverso immagini registrate dal 1917 al 1934, ci racconta di lotte per una nuova società in cui la libertà creativa diventa un veicolo essenziale.
Mar 14, h. 20.30 – Il film è introdotto da Natacha Laurent
Dziga Vertov
L'uomo con la macchina da presa (Celovek s kinoapparatom)
(Urss 1929, 67’, b/n, did.or. sott.it.)
Un cineoperatore si aggira per una città russa, riprendendone la vita, dalle prime luci dell'alba al tramonto: la città si sveglia, le persone, le strade, i mercati, mentre l'uomo con la macchina da presa arriva fin dentro le case. A sera, la macchina da presa sfugge alle mani dell'operatore e improvvisa un ironico balletto in una sala cinematografica.
Mer 15, h. 16.00
Segue il film Kinopravda su Lenin di D. Vertov (Urss 1925, 36’)
Lev Kulesov
Le straordinarie avventure di Mr. West nel paese dei bolscevichi (Neobycjnye prikljucenija Mistera Vesta v strane bol'sevikov)
(Urss 1924, 94’, b/n, did.or. sott.it.)
Un americano ricco e sempliciotto una volta arrivato in Unione Sovietica è vittima di un complotto: subisce il furto della sua borsa e viene intrappolato da un avventuriero che lo vuole depredare con l'aiuto di una falsa contessa. Lo salvano i bolscevichi e così gli stranieri scoprono il vero volto dell'Urss. Interpretato tra gli altri da Boris Barnet e Vsevolod Pudovkin.
Mer 15, h. 18.00
Ivan Pravov/ Olga Preobrazhenskaya
Baby ryazanskie
(Urss 1927, 67’, b/n, did.or. sott.it.)
Ambientato in un villaggio russo, prima della rivoluzione e durante i primi anni immediatamente successivi, racconta le diverse vicende di Anna e delle sue difficoltà ad accettare il cambiamento, fino al suicidio, e della vitale sorella Vasilisa, che si oppone apertamente al vecchio stile di vita.
Ven 17, h. 16.00
Jurij Zhelyabuzhsky
La sigaraia del Mosselprom (Papirosnica ot Mossel'proma)
(Urss 1924, 112’, b/n, did.or. sott. it.)
Presentato al momento della sua uscita come la prima commedia sovietica, fu uno dei grandi successi della stagione in URSS. Ma le avventure della giovane Zina, che scopre i retroscena della settima arte innamorandosi del cameraman Latugin, furono accolte più freddamente dalla critica: il film fu giudicato troppo leggero e 'ideologicamente 'inconsistente'.
Ven 17, h. 17.30
David Lean
Il dottor Zivago (Doctor Zhivago)
(Usa/Italia/Gran Bretagna 1965, 200’, HD, col., v.o. sott. it.)
Zivago, un medico russo di nobili sentimenti, si innamora di Lara, che le circostanze faranno divenire sua amante. Siamo in piena rivoluzione bolscevica e gli avvenimenti separano i due a più riprese. Zivago muore dopo aver salvato Lara, incinta di lui, dall'imminente persecuzione politica. Cinque Oscar: musica, fotografia, scene, costumi e sceneggiatura.
Sab 18, h. 16.00
Vsevolod Pudovkin
La fine di San Pietroburgo (Konec Sankt-Peterburga)
(Urss 1927, 91’, b/n, did.or. sott. it.)
Un giovane contadino sprovveduto, costretto dalla fame e dalla miseria ad abbandonare il villaggio natale, arriva nel 1914 a Pietroburgo per guadagnarsi la vita, e si trova così ad affrontare per la prima volta la dura scuola della lotta di classe. Capitato in una fabbrica nel pieno di uno sciopero, e ritenendo che lo sciopero sia un danno per i lavoratori, sprovveduto com’è ne denuncia gli organizzatori.
Dom 19, h. 18.00
Sergej M. Ejzenštejn
Sciopero (Stačka)
(Urss 1925, 82’, b/n, did.or. sott.it.)
Nella Russia del 1912 un operaio è ingiustamente accusato di furto dai suoi padroni e si suicida. I lavoratori della fabbrica organizzano uno sciopero di solidarietà e protesta che non è solo un atto di accusa alla durezza padronale ma anche un esempio di fraternità tra lavoratori.
Dom 19, h. 20.30
Boris Barnet
La casa nella piazza Trubnaja (Dom na Trubnoy)
(Urss 1928, 84’, b/n, did.or. sott. it.)
Nella storia di Paranja, giunta nella capitale dalla campagna in cerca dello zio, il vecchio e il nuovo si scontrano e convivono in una miriade di simboli. La piazza Trubnaja, ai tempi uno dei luoghi più popolari della città, via via perde i suoi confini in una Mosca che accoglie, respinge, contiene tutto.
Mar 21, h. 16.00
Abram Room
L'amore a tre (Tretya meshchanskaya)
(Urss 1927, 70’, b/n, did.or. sott. it.)
Nella stanzetta in cui due giovani sposi conducono una vita sacrificata, viene a installarsi un pittore, invitato dal marito. Durante un'assenza di questi, però, l'inevitabile avviene e quando il marito torna deve rassegnarsi a trovar posto sul sofà. Alla fine, la donna lascia i due uomini, stufa di lavare e cucire per loro.
Mar 21, h. 18.00
Boris Barnet
Sobborghi (Okraina)
(Urss 1933, 98’, video, b/n, did.or. sott. it.)
La vita di una cittadina russa alla vigilia della grande guerra e della rivoluzione del 1917, descritta con molta semplicità e in modo assolutamente privo di magniloquenza e retorica. Due fratelli partono per il fronte. Conosceranno le atrocità della guerra, vivranno la disillusione e infine prenderanno coscienza politica sotto la spinta della rivoluzione d'ottobre.
Mer 22, h. 16.00