EVENTO SPECIALE - Soundframes presenta i Concerti da Camera nell’Aula del Tempio

Museo Nazionale del Cinema – dal 4 novembre al 23 dicembre – Aula del Tempio, Mole Antonelliana

Dopo la rassegna “Musica e Cinema” che nel mese di ottobre ha reso omaggio a due maestri del cinema americano come Buster Keaton e Stanley Kubrick, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dedica un nuovo ciclo di appuntamenti al rapporto tra musica e settima arte in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino nell’ambito della mostra #Soundframes. Cinque concerti domenicali affidati a gruppi da camera dell’Orchestra Rai, in programma dal 4 novembre al 23 dicembre alle 18.00 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana di Torino, che racconteranno il grande cinema di ieri e di oggi attraverso colonne sonore senza tempo.

 

Si comincia domenica 4 novembre con il quartetto d’archi composto da Paolo Lambardi (violino), Michal Ďuriš (violino), Ula Ulijona (viola), Fabio Storino (violoncello) e la partecipazione di Davide Vendramin alla fisarmonica, che eseguirà musiche per film e serie tv di autori del Novecento e contemporanei o ricavate dal grande repertorio classico. Si ascolteranno: Noir concertante di Franco Piersanti, da Il commissario Montalbano (1999-); la title-track di Luis Bacalov da Il postino (1994) di Massimo Troisi; Le manine di primavera di Nino Rota, da Amarcord (1973) di Federico Fellini; La valse d’Amelie di Yann Tiersen, da Il favoloso mondo di Amélie (2001) di Jean-Pierre Jeunet; il Valzer n. 2 dalla Suite per orchestra di varietà di Dmitrij Šostakovič, da Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick (1999). Chiude il programma l’omaggio al compositore argentino Astor Piazzolla con: Oblivion e Anni di solitudine, da Enrico IV (1984) di Marco Bellocchio; Vuelvo al sur, da Sur (1988) di Fernando Solanas; la Suite Punta del Este, da L’esercito delle 12 scimmie (1995) di Terry Gilliam; la suite Five Tango Sensations (1989) per bandoneon e quartetto d’archi.

 

Segue, domenica 11 novembre, il concerto dell’ensemble “Cinema Promenade”, composto da Irene Cardo (violino), Carlo Pezzati (violoncello), Franco Tangari (oboe) e Margherita Bassani (arpa), che proporrà una scelta di celebri pagine del repertorio classico entrate a far parte di grandi capolavori del cinema hollywoodiano, italiano e francese. Si ascolteranno: Gran valzer brillante di Giuseppe Verdi, da Il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti; la “Primavera” dalle Quattro stagioni di Antonio Vivaldi, da Quasi amici (2011) di Olivier Nakache e Éric Toledano e Beginners (2010) di Mike Mills; l’Allegretto “Alla turca” dalla Sonata n. 11 in la maggiore per pianoforte K 331 di Wolfgang Amadeus Mozart, da The Truman Show (1998) di Peter Weir; il tema principale delle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, da Il silenzio degli innocenti (1991) di Jonathan Demme e Prima dell’alba (1995) di Richard Linklater; la Danza ungherese n. 5 di Johannes Brahms, da Il grande dittatore (1940) di Charlie Chaplin; l’Allegro dalla Sonata n. 5 in fa maggiore op. 24 detta “La Primavera” di Ludwig van Beethoven, da Crimson Peak (1995) di Guillermo del Toro; l’aria “Der hölle rache” dallo Zauberflöte di Mozart, da Mangia, prega, ama (2010) di Ryan Murphy e Amadeus (1984) di Miloš Forman; la Sarabanda dalla Suite n. 4 in re minore HWV 437 di Georg Friedrich Händel, da Barry Lyndon (1975) di Stanley Kubrick; l’Intermezzo dalla Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, da Il padrino – Parte III (1990) di Francis Ford Coppola e Toro scatenato (1980) di Martin Scorsese; l’Allegretto dalla Sonata per violino e pianoforte di Maurice Ravel, da Un cuore in inverno (1992) di Claude Sautet; il tema principale del Concerto n. 2 in do minore per pianoforte e orchestra op. 18 di Sergej Rachmaninov, da Quando la moglie è in vacanza (1955) di Billy Wilder; il Valzer dei fiori dallo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, dal film Disney Fantasia (1940); l’aria “Che soave zeffiretto” dalle Nozze di Figaro di Mozart, da Le ali della libertà (1994) di Frank Darabont; l’Adagio di Albinoni di Remo Giazotto, da Rollerball (1975) di Norman Jewison e Gli anni spezzati (1981) di Peter Weir; The Arrival of the Queen of Sheba di Händel, da Quattro matrimoni e un funerale (1994) di Mike Newell; l’aria “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi di Giacomo Puccini, da Assassins (1995) di Richard Donner; la “Canzone del Toreador” e l’Habanera da Carmen di Georges Bizet, da Che botte se incontri gli orsi (1976) di Michael Ritchie e Bullets, Fangs and Dinner at 8 (2015) di Matthew Rocca; Méditation da Thaïs di Jules Massenet, da Angie (1994) di Martha Coolidge; il rag The Entertainer di Scott Joplin, da La stangata (1973) di George Roy Hill; l’Aria sulla quarta corda dalla Suite n. 3 in re maggiore per orchestra BWV 1068 di Bach, da Seven (1995) di David Fincher e L’avvocato del diavolo (1997) di Taylor Hackford; il tango Por una cabeza di Carlos Gardel, da Scent of a Woman (1992) di Martin Brest.

 

Terzo appuntamento, domenica 2 dicembre, con il gruppo da camera “Metamorfosi”, composto da Valentina Busso (violino), Elisa Schack (violino), Giorgia Cervini (viola), Clara Trullen (viola), Marco Dell’Acqua (violoncello), Eduardo Dell’Oglio (violoncello) e Friedmar Deller (contrabbasso), che accompagnerà la proiezione di alcuni fotogrammi dal cult del cinema dell’orrore Dracula (1931) di Tod Browning e Karl Freund con la Suite da Dracula (1998) di Philip Glass e la creazione grafica della visual artist Giulia Parri con le tragiche Metamorphosen di Richard Strauss nella versione per sestetto d’archi e contrabbasso.

 

Quarto appuntamento, domenica 9 dicembre, con l’ensemble di fiati composto da Ercole Ceretta (tromba), Daniele Greco D’Alceo (tromba), Paolo Valeriani (corno), Joe Burnam (trombone), Matteo Magli (tuba) e le percussioni di Alberto Occhiena. In programma una selezione di brani da tre grandi maestri della musica americana del Novecento come George Gershwin, Duke Ellington e Leonard Bernstein – di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita – in cui si incontrano tradizione classica, musical e standard jazz. Si ascolteranno: Nice Work If You Can Get It di Gershwin, scritto per la commedia musicale A Damsel in Distress (1937) di George Stevens; An American in Paris (1928) di Gershwin, che ispirò il film musical di Vincente Minnelli (1951); Take the A Train e Mood Indigo di Ellington, da Paris Blues (1961) di Martin Ritt; la suite West Side Story, dall’omonimo musical (1957) di Bernstein.

 

Chiude il ciclo, domenica 23 dicembre, il Quartetto Antonelliano composto da Paolo Lambardi (violino), Carola Zosi (violino), Clara Trullen (viola) e Michelangiolo Mafucci (violoncello) con Gabriele Carpani al contrabbasso. Al centro del concerto temi e brani dalle colonne sonore originali o ricavati dal repertorio classico di film hollywoodiani e classici d’animazione. Si ascolteranno: il Pink Panther Theme, il Peter Gunn Theme e “Moon River” di Henry Mancini, rispettivamente da La Pantera Rosa (1963) di Blake Edwards, The Blues Brothers (1980) di John Landis e Colazione da Tiffany (1961) di Blake Edwards; Por una cabeza di Carlos Gardel, da Scent of a Woman (1992) di Martin Brest; “I sogni son desideri” di Mack David, Jerry Livingston e Al Hoffman, dal film Disney Cenerentola (1950); il Tema d’amore e “A Time for Us” di Nino Rota, rispettivamente da Il padrino (1972) di Francis Ford Coppola e Romeo e Giulietta (1968) di Franco Zeffirelli; Promentory di Trevor Jones, da L’ultimo dei Mohicani (1992) di Michael Mann; il poema di Howard Shore dalla trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson; “Can You Feel the Love Tonight” di Elton John, dal film Disney Il re leone (1994); temi di Klaus Badelt dalla saga Disney Pirati dei Caraibi; il tema di Deborah Amapola di Ennio Morricone, da C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone; il valzer dal primo atto del balletto La bella addormentata di Pëtr Il’ič Čajkovskij, dall’omonimo film Disney; “A Whole New World” di Alan Menken, dal classico Disney Aladdin (1992); l’Hedwig’s Theme da Harry Potter e i medley di John Williams dalle saghe hollywoodiane di Star Wars, Lo squalo, Jurassic Park, E.T. e Indiana Jones.

 

Ingresso con biglietto del Museo Nazionale del Cinema. Non è previsto un biglietto aggiuntivo o separato.