La rassegna Mondovisioni propone a febbraio due documentari

1 e 15 febbraio 2022 - Cinema Massimo

Il Museo Nazionale del Cinema e l’Associazione Find The Cure Italia portano finalmente anche a Torino la rassegna Mondovisioni con due documentari, organizzata da CineAgenzia insieme al settimanale «Internazionale», che presenta da oltre dieci anni i più appassionanti e urgenti documentari su attualità, diritti umani e informazione, selezionati dai maggiori festival e proposti in esclusiva per l’Italia.

La rassegna ha debuttato all’inizio di ottobre al festival Internazionale a Ferrara e sta adesso circuitando nelle sale di tutta Italia. L’appuntamento nelle sale del Cinema Massimo a Torino è per ll 1° febbraio con Sieged: The Press vs. Denialism di Caio Cavechini (la proiezione sarà introdotta dal Prof. Cristopher Cepernich, Direttore del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca”) e il 15 febbraio con Dying to Divorce di Chloe Fairweather (la proiezione sarà introdotta dall’Avv.ta Elena Bigotti, Telefono Rosa Piemonte). Parte dell’incasso sarà devoluto ai progetti di Find The Cure in Africa e India.

 

Caio Cavechini

Sieged: The Press vs. Denialism

(Brasile 2020, 92’, DCP, col., v.o. sott.it.)

Il Brasile ha raggiunto i 500.000 morti per Covid, ma Jair Bolsonaro incolpa i media di “esagerare la crisi” e dice ai cittadini di “smettere di lamentarsi”. Di fronte a un presidente che diffonde materiale negazionista e disinformazione, i giornalisti brasiliani affrontano la doppia sfida di raccontare non solo gli effetti del Coronavirus, ma anche le turbolenze politiche del paese. Il documentario mostra entrambi gli aspetti della tragedia, seguendo il lavoro dei reporter che incalzano il presidente e sono in prima linea nella cronaca della pandemia.

Mar 1, h. 20.30

 

Chloe Fairweather

Dying to Divorce

(Gran Bretagna/Norvegia/Germania/Turchia 2021, 82’, DCP, col., v.o. sott.it.)

Girato durante cinque anni cruciali per la Turchia contemporanea, Dying to Divorce documenta in parallelo il problema della violenza di genere e l’erosione delle libertà democratiche nel paese. Più di una donna turca su tre ha subito violenza e i femminicidi sono in aumento. Ma alcune stanno reagendo, come Ipek Bozkurt, coraggiosa avvocata, determinata a sfidare la violenza misogina. Ipek si batte non solo contro un sistema legale che garantisce ai colpevoli sentenze leggere, ma anche contro una repressione del dissenso senza precedenti che mette lei, come migliaia di altri avvocati, a rischio di carcerazione.

Mar 15, h. 20.30