Presentato al Museo Nazionale del Cinema lo speciale francobollo in memoria del grande Erminio Macario

Presentato al Museo Nazionale del Cinema lo speciale francobollo emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico in memoria del grandissimo Erminio Macario, in occasione del centoventesimo anniversario dalla nascita. Una raffinata opera filatelica che celebra l’unicità di un personaggio piemontese che ha scritto la storia dello spettacolo italiano.

Presentato al Museo Nazionale del Cinema lo speciale francobollo emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico in memoria del grandissimo Erminio Macario, in occasione del centoventesimo anniversario dalla nascita. Una raffinata opera filatelica che celebra l’unicità di un personaggio piemontese che ha scritto la storia dello spettacolo italiano.

Durante la presentazione del francobollo si è avuto il contestuale annullo filatelico dedicato da parte di Poste Italiane.

Motore dell’iniziativa è stato Alberto Macario, figlio di Erminio, pittore, artista visivo, scrittore e filmaker nonché Presidente dell’Associazione Culturale Erminio Macario (www.macariocult.it). A fare gli onori casa il presidente del Museo Nazionale del Cinema Enzo Ghigo e il direttore Domenico De Gaetano. Sono intervenuti  Mauro Macario, scrittore e saggista nonché biografo del padre, l'amico Avvocato Bruno Segre, forte dei suoi 104 anni di memoria, e Franco Bixio, Presidente della Bixio Edizioni nonché figlio del ben noto compositore, autore di numerose canzoni di Macario. In collegamento da remoto ci sarà Vito Molinari, uno dei più longevi registi Rai. Presenti Margherita Fumero, attrice comica che lavorò assiduamente con Macario e Luciana Littizzetto, estimatrice da sempre del grande Macario.

Appartenente alla serie tematica “Le eccellenze dello spettacolo”, il francobollo dedicato a Macario, ha una tiratura di 300.020 esemplari ed è  stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. Raffigura un ritratto di Macario in abiti di scena, in evidenza su un panorama di Torino su cui svetta la Mole Antonelliana.