PABLO LARRAÍN AL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
Cantore ineguagliabile della storia del suo Cile con le sue molteplici ferite e contraddizioni, Pablo Larraín ha coniugato, nei suoi film, percorsi personali a esperienze cinematografiche del tutto uniche, senza mai perdere di vista la dimensione politica del suo lavoro: il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio a un autore dallo stile inconfondibile, tra i più acclamati esponenti della cinematografia latino-americana e del panorama internazionale contemporaneo.
Regista, sceneggiatore e produttore, Larraín sarà protagonista di una Masterclass, martedì 6 giugno 2023 alle ore 18:30 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana e, alle 20:30 al Cinema Massimo (Sala Due), introdurrà la visione di Tony Manero (2008), che ha trionfato al 26° Torino Film Festival con il premio al Miglior film e al Miglior attore ad Alfredo Castro.
In conversazione con Grazia Paganelli e Marco Fallanca, il cineasta cileno ripercorrerà le tappe più importanti della propria carriera, dal cinema allegorico-politico senza compromessi – con il quale ha analizzato da diverse angolazioni gli orrori della dittatura – alle intriganti potenzialità narrative di un atipico cinema biografico capace di ritrarre, con prospettiva sempre originale, alcune grandi icone femminili del XX secolo nel loro momento esistenziale più controverso.
Prima dell’evento – a cura di Marco Fallanca – Pablo Larraín riceverà la Stella della Mole, quale riconoscimento per essere riuscito, con registri ed estetiche differenti, a sollecitare la riflessione storica rifuggendo da ogni tentativo di ricostruzione testuale dal vero e senza mai aderire al prevedibile unico punto di vista.
"È per me un grande onore tornare nuovamente a Torino per ricevere questo prestigioso riconoscimento, e ritrovare le persone e l'istituzione che hanno avuto un ruolo importante in diversi momenti fondamentali della mia carriera" commenta il regista Pablo Larraín.
“Con questa Masterclass di Pablo Larraín, il Museo Nazionale del Cinema si conferma un’istituzione internazionale che propone incontri di alto livello con le eccellenze del cinema mondiale - sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. Siamo orgogliosi che un autore che ha vinto il TFF stia avendo una carriera così prestigiosa, a sottolineare il lavoro attento che da anni la nostra istituzione porta avanti nell’intercettare i nuovi talenti”.
“Sin dai primi folgoranti esordi, il talento di Pablo Larraín è emerso in modo dirompente per poi confermarsi e trovare invidiabile maturazione grazie anche a brillanti lavori come Neruda, Jackie e il più recente Spencer, con i quali è riuscito a destrutturare e rivoluzionare il biopic, superando persino il concetto di genere - afferma Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema - Con uno stile visivo audace e talvolta onirico, non si è limitato a cristallizzare i miti del Novecento ma ha esposto i traumi che hanno permesso un rovesciamento della Storia, spingendo al contempo i propri cast a performance pienamente realizzate come quelle, nominate all’Oscar, di Natalie Portman and Kristen Stewart”.
PABLO LARRAÍN
Nato a Santiago del Cile nel 1976, Pablo Larraín Matte studia comunicazione all’Universidad de Artes, Ciencias y Comunicación (UNIACC) e nel 2003, insieme con il fratello Juan de Dios, fonda Fábula, società di produzione audiovisiva e pubblicitaria. Nel 2006, esordisce alla regia con il lungometraggio Fuga, con il quale ottiene importanti riconoscimenti internazionali, confermati poi dal successo di pubblico e critica di Tony Manero (2008), presentato nella Quinzaine des Réalisateurs al 61° Festival di Cannes e vincitore del premio al Miglior film, al Miglior attore ad Alfredo Castro e del Premio FIPRESCI al Torino Film Festival. A questa prima spietata critica della dittatura cilena fanno seguito Post Mortem (2010), presentato in concorso alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, e No (2012), vincitore dell’Art Cinema Award al 65° Festival di Cannes e nominato all’Oscar come Miglior Film Straniero, la prima volta per un film cileno. Nel 2015, El Club si aggiudica l’Orso d’Argento Gran Premio della Giuria al Festival di Berlino. Nel 2016, Neruda è presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del 69° Festival di Cannes e, nello stesso anno, Jackie è in concorso alla 73ª Mostra di Venezia, dove si aggiudica il Premio Osella per la migliore sceneggiatura. Il suo settimo film e primo in inglese, con Natalie Portman nei panni della first lady Jacqueline Kennedy, ottiene tre nomination all’Oscar, una al Golden Globe e ai SAG Awards, vincendo anche un BAFTA e tre Critics’ Choice Awards. Nel 2019 torna in concorso a Venezia con Ema, così come due anni più tardi con Spencer (2021) che vale a Kristen Stewart la candidatura all’Oscar e al Golden Globe come miglior attrice per la sua interpretazione di Lady Diana. Nello stesso anno, dirige Lisey’s Story, miniserie Apple con Julianne Moore, basata sull’omonimo romanzo di Stephen King. I suoi ultimi progetti sono la black comedy El Conde – incentrata sulla figura di Augusto Pinochet, trasformato in un anziano vampiro – e Maria, sugli ultimi giorni di Maria Callas, del quale inizierà a breve le riprese con Angelina Jolie nei panni del leggendario soprano.
Biglietto Museo Nazionale del Cinema acquistabile sul sito https://cinema.museitorino.it/
Biglietto per il Cinema Massimo acquistabile sul sito http://www.cinemamassimotorino.it/info/
Apertura prevendita: 31 maggio 2023 alle 10:00