Il Museo Nazionale del Cinema propone la rassegna Carta bianca a Guido Ceronetti in occasione del Festival dei Disperati

Cinema Massimo, 21 – 25 giugno 2011

Il Museo Nazionale del Cinema, presenta, in occasione del Festival dei Disperati, una rassegna di undici film tra cinema e disperazione, dal titolo Carta bianca a Guido Ceronetti, al Cinema Massimo dal 21 al 25 giugno 2011. I film sono stati scelti direttamente dal Maestro Ceronetti.

Il Festival dei Disperati, ideato dal Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti, è un progetto realizzato da Museo Nazionale del Cinema, Fondazione del Teatro Stabile di Torino e Festival delle Colline Torinesi. Organizzazione Marina Ferla, Eleni Molos.

Nato a Torino nel 1927, Guido Ceronetti è uno dei più eclettici intellettuali italiani: traduttore di autori classici greci e latini (Marziale, Catullo, Giovenale), del testo biblico (in particolare dei Salmi, del Cantico dei Cantici e del Qohelet), di poeti contemporanei (Rimbaud, Mallarmé, Kavafis…) ed egli stesso poeta, filosofo e saggista, ha collaborato con le maggiori testate giornalistiche italiane (La Stampa, Il Sole 24 Ore, Corriere della Sera). Innamoratosi del teatro di figura, fonda nel 1970, con la moglie Erica Tedeschi, il Teatro dei Sensibili ad Albano Laziale, allestendo spettacoli dapprima in forma privata, poi pubblica con una Compagnia eterogenea e fluida, ma sempre scelta con attenzione, in cui il Maestro è autore dei testi, demiurgo paziente delle marionette, regista, attore e marionettista. “Ottuagenario refrattario”, come si definisce con ironia mai doma, Ceronetti continua tuttora la propria ricerca artistica e l’attività di attore di strada e di regista.

La retrospettiva sarà inaugurata martedì 21 giugno 2011, alle ore 20.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con un incontro con Guido Ceronetti che dialogherà con il pubblico e presenterà la proiezione di Dies irae di Carl Theodor Dreyer. Ingresso 5,50/4,00/3,00 euro.

 

Carl Theodor Dreye

Dies irae (Vredens dag)

(Danimarca 1943, 105’, b/n, v.o. sott.it.)

Danimarca, 1632. Anna è sposata con il pastore Pedersson ma finisce per innamorarsi di Martin, il figlio che lui ha avuto dalla prima moglie. L’uomo scopre la verità e muore. Anna, accusata di stregoneria, viene abbandonata anche da Martin. Straordinaria condanna dell’intolleranza e della superstizione, il film si ispira ad un fatto realmente accaduto in Norvegia. L’atmosfera cupa e soffocante rispecchia perfettamente il clima politico della Danimarca occupata dai nazisti.

Sc.: C.Th. Dreyer, Poul Knudsen, Mogens Skot-Hansen, da un dramma di Hans Wiers-Jenssens; Fot.: Carl Andersson; Int.: Preben Lerdorff Rye, Lisbeth Movin, Thorkild Roose.

 

Inoltre, sabato 25 giugno, alle ore 16,00, al Cinema Massimo, sala Tre, si terrà un incontro, con la partecipazione straordinaria del grande architetto Mario Botta, sul tema sorprendente di Architettura e Spazi di Disperazione con proiezione di diapositive. Mario Botta commenterà insieme al pubblico le immagini dell’Eur che compaiono nel film di Michelangelo Antonioni L’Eclisse. Ingresso libero.