Il Museo Nazionale del Cinema ospita al Cinema Massimo, Millenovecento64. Il cinema italiano del 1964
Giunge alla sua ventiquattresima edizione Millenovecento64. Il cinema italiano del 1964, il consueto appuntamento, curato dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza e presentato nella Sala Tre del Cinema Massimo, dedicato al cinema italiano anno per anno. La rassegna propone, dal 5 al 9 dicembre 2011, otto film tra i più importanti e esemplificativi del panorama cinematografico del 1964. Ingresso 5.50/4.00/3.00 euro.
Millenovecento64. Il cinema italiano del 1964, a cura di Paola Olivetti, Baldo Vallero, Corrado Borsa, Emanuela Maranci, è un progetto dell'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, realizzato in collaborazione con Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale di Roma, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, Associazione Museo Nazionale del Cinema e con il contributo della Direzione Generale Cinema Ministero per i beni e le attività culturali e della Regione Piemonte.
L’inaugurazione della retrospettiva avrà luogo lunedì 5 dicembre 2011, alle ore 16.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del film Gli indifferenti di Francesco Maselli, nella copia proveniente dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. In replica alle ore 20.30. Ingresso 5.50/4.00/3.00 euro.
Francesco Maselli
Gli indifferenti
(Italia/Francia 1964, 90’, b/n)
Il film rilegge per lo schermo il primo romanzo di Moravia, offrendo una rappresentazione densa e articolata del clima culturale e morale dell'Italia del fascismo. Maselli evoca nel suo ricco e duttile bianco e nero tutta l'incapacità borghese di travalicare gli argini, quelli costituiti dalla demolizione fascista dei valori storici e sociali, ma anche quelli, più sfumati ed esistenziali, indotti dalla precarietà di ogni cosa nel tempo, sentimenti, bellezza e poteri connessi.
Copia proveniente da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
Sc.: Suso Cecchi D'Amico, F. Maselli; Fot.: Gianni di Venanzo; Int.: Claudia Cardinale, Rod Steiger, Shelley Winters.
Millenovecento64. Il cinema italiano del 1964
Seguire la cinematografia italiana anno per anno, come l'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza sta sistematicamente facendo dal 1984, proponendo delle ampie rassegne, corredate dal ricco e completo catalogo, vale a indurre riflessioni e approfondimenti, riscoperte e riletture in cui il cinema è visto non solo come cinema d'autore, come capolavoro e fenomeno singolo, ma come segno significativo di un contesto storico, economico, sociale, di fermenti ideali o di costume diffusi, di mode, di comportamenti.
Gli anni Sessanta, sono una miniera di novità con il grande mutamento che si verifica nella vita della popolazione del nostro paese, affrancata oramai dalle ristrettezze della guerra e del dopoguerra, sollevata anche dalle panie della guerra fredda e del timore nucleare e spinta in modo irrefrenabile verso una società dei consumi.
Cinematograficamente parlando l'anno 1964 ci porta una miriade di film, un panorama molto variegato dalle espressioni più commerciali e di bassa serialità a grandi film d'autore che spesso imboccano nuovi e originali filoni di ispirazione. In questo senso, nella rassegna, sono proposti otto film a esemplificare il rapporto di alcuni autori con la loro contemporaneità: da Carlo Lizzani a Citto Maselli, a Antonio Pietrangeli, Michelangelo Antonioni, Marco Ferreri, Giuseppe De Santis, Pietro Germi, fino a Pier Paolo Pasolini con il suo grande capolavoro Il Vangelo secondo Matteo, un film che solo apparentemente non si riferisce alla contemporaneità, ma che ne è, al contrario, profondamente e drammaticamente intriso.
PROGRAMMA DELLE PROIEZIONI
LUN 5, h. 16.30/20.30
Francesco Maselli
Gli indifferenti
(Italia/Francia 1964, 90’, b/n)
Il film rilegge per lo schermo il primo romanzo di Moravia, offrendo una rappresentazione densa e articolata del clima culturale e morale dell'Italia del fascismo. Maselli evoca nel suo ricco e duttile bianco e nero tutta l'incapacità borghese di travalicare gli argini, quelli costituiti dalla demolizione fascista dei valori storici e sociali, ma anche quelli, più sfumati ed esistenziali, indotti dalla precarietà di ogni cosa nel tempo, sentimenti, bellezza e poteri connessi.
Copia proveniente da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
Sc.: Suso Cecchi D'Amico, F. Maselli; Fot.: Gianni di Venanzo; Int.: Claudia Cardinale, Rod Steiger, Shelley Winters.
LUN 5, h. 18.30/22.30
Giuseppe De Santis
Italiani brava gente
(Italia/URSS 1964, 107’, col.)
Mosaico di storie e di personaggi di un reggimento italiano sul fronte russo a partire dall'estate 1941, quando la guerra sembra ancora una facile impresa. Vengono tratteggiate le più varie figure di soldati e ufficiali nei loro caratteri regionali e di classe. Ma la guerra incalza e costringe a far emergere la vera natura delle persone, la loro umanità. Il sentimento nazional-popolare di De Santis sottolinea la divisione trasversale per cui il nemico è piuttosto il tedesco.
Sc.: Serghej Smirnov, Ennio De Concini, G. De Santis, Augusto Frassinetti, Gian Domenico Giagni; Fot.: Toni Secchi; Int.: Tatiana Samoilova, Andrea Checchi, Raffaele Pisu.
MAR 6, h. 18.30/22.30
Pietro Germi
Sedotta e abbandonata
(Italia/Francia 1964, 125’, b/n)
La giovanissima e bellissima Agnese tenta ribellarsi, rifiutando la fuitina, a cui il padre la vorrebbe costringere, con il suo violentatore, per poter poi arrivare in modo onorevole al matrimonio riparatore. Ma le pressioni morali e fisiche della famiglia alla fine la costringono a cedere. In pompa magna avverrà il matrimonio e, contemporaneamente, la morte del padre, nascosta agli occhi di tutti per non rovinare la festa. Ideale continuazione di Divorzio all'italiana.
Sc.: P. Germi, Luciano Vincenzoni, Age & Scarpelli; Fot.: Ajace Parolin; Int.: Stefania Sandrelli, Saro Urzì, Lando Buzzanca.
MAR 6, h. 20.45
Marco Ferreri
La donna scimmia
(Italia/Francia 1964, 92’, b/n)
Vicenda ai limiti dell'assurdo e del grottesco, condotta da Ferreri con la sua proverbiale cattiveria ma non senza un'attenta e umana descrizione dei caratteri dei personaggi. Il girovago Antonio si imbatte in una donna scimmiesca, rinchiusa in un convento. Intravedendo la possibilità di sfruttarla come mostro da baraccone, la sposa per sottrarla alle suore e comincia ad esporla al pubblico. Rimasta incinta, Antonio insiste perché partorisca, anche se i medici lo ritengono pericoloso. Maria e il neonato muoiono ma Antonio non rinuncia a esporne i corpi mummificati.
Copia proveniente da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
Sc.: M. Ferreri, Rafael Azcona; Fot.: Aldo Tonti; Int.: Ugo Tognazzi, Annie Girardot.
MER 7, h. 15.30/20.10
Michelangelo Antonioni
Deserto Rosso
(Italia/Francia 1964, 120’, col.)
Crisi esistenziale e depressione di Giuliana moglie di Ugo, un ingegnere trasferito a lavorare nelle nuove raffinerie di Ravenna. Il deserto esteriore dello spettrale paesaggio delle raffinerie corrisponde al deserto interiore della donna, incapace di instaurare un rapporto col marito, con il collega del marito che la corteggia e col figlio, sofferente per la mancanza di affetto da parte dei genitori. Leone d'oro alla Mostra di Venezia e primo film a colori di Antonioni, che dà prova di raffinatissimo virtuosismo nella fotografia.
Sc.: Tonino Guerra, M. Antonioni; Fot.: Carlo Di Palma; Int.: Monica Vitti, Carlo Chionetti, Richard Harris.
MER 7, h. 17.50/22.30
Antonio Pietrangeli
Il Magnifico Cornuto
(Italia/Francia 1964, 124’, col.)
Pietrangeli ambienta nella Brescia della borghesia industriale, cresciuta e arricchitasi con il 'boom', una celebre pochade degli anni Venti, Le cocu magnifique. Nel film un industriale ossessionato dall'idea che la moglie lo tradisca arriva alla fine a indurla davvero all'adulterio. Ancora una volta il regista si mostra efficacissimo nel riprodurre quel clima medio borghese di provincia in cui i riflessi del cambiamento hanno un'incidenza solo superficiale.
Copia proveniente da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
Sc.: Diego Fabbri, Ruggero Maccari, Ettore Scola, Stefano Strucchi; Fot.: Armando Nannuzzi; Int.: Ugo Tognazzi, Claudia Cardinale, Salvo Randone.
VEN 9, h. 16.15/20.45
Pier Paolo Pasolini
Il Vangelo secondo Matteo
(Italia/Francia 1964, 142’, b/n.)
Trasposizione delle tappe della vita di Gesù e frutto di un intenso investimento ideologico e passionale da parte dell'autore, della sua personale sensibilità culturale e del suo gusto figurativo, il film è ambientato in Palestina, ma è in realtà girato in vari luoghi dell'Italia rurale meridionale, ed è interpretato da attori non professionisti e comparse scelte tra i contadini, ma anche da alcuni amici, oltre a Ninetto Davoli e alla madre del regista.
Copia proveniente da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
Sc.: P.P. Pasolini; Fot.: Tonino Delli Colli; Int.: Enrique Irazoqui, Margherita Caruso, Susanna Pasolini.
VEN 9, h. 18.45
Carlo Lizzani
La vita agra
(Italia 1964, 104’, b/n)
Luciano Bianchi, intellettuale di provincia impiegato al circolo operaio di una miniera, abbandona famiglia e lavoro e si trasferisce a Milano deciso a compiere un attentato terroristico contro la sua ex azienda per vendicare 43 operai morti che l'azienda non aveva voluto mettere in sicurezza. Vive di lavoretti, traduzioni, con una ragazza anch'essa militante incontrata a una manifestazione. Finirà per integrarsi e rientrare nel vecchio alveo familiare.
Copia proveniente da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
Sc.: Sergio Amidei, Luciano Vincenzoni, dal romanzo di Luciano Bianciardi; Fot.: Erico Menczer; Int.: Ugo Tonazzi, Giovanna Ralli.