Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo King of Zen. Omaggio a King Hu

Cinema Massimo, 10 – 20 gennaio 2012, Sala Tre

Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio a King-Hu – massimo maestro cinese del cinema di arti marziali – con una retrospettiva dal titolo King of Zen. Omaggio a King-Hu.

Il tributo è un progetto del Museo Nazionale del Cinema, della Cineteca del Comune di Bologna e della Cinémathèque Française, a cura di Lorenzo Codelli, realizzato con la collaborazione di Hong Kong Film Archive, Taipei Film Archive, Les Films sans Frontières e Le Pacte.

Maestro del cinema di arti marziali, King Hu non fu solo regista e sceneggiatore ma anche attore e scenografo: un artista a tutto tondo oltre che un appassionato studioso della cultura tradizionale cinese dalla quale ha spesso attinto per realizzare i suoi capolavori, meravigliosi esempi del genere wuxia pian ovvero i film di cappa e spada. Celebre per l'uso spericolato dello spazio filmico, per il montaggio iper-rapido e per le coreografie elaborate dei combattimenti, in cui gli attori saltano e volano come se non esistesse più la legge di gravità, King Hu ha proiettato gli antichi miti cinesi al centro del mondo contemporaneo, inserendoli in lucidi labirinti narrativi che rivelano sorprendenti retroscena politici e religiosi e influenzano in questo modo la generazione dei cineasti della new wave orientale, da Zhang Yimou ad Ang Lee.

La rassegna sarà inaugurata martedì 10 gennaio 2012, alle ore 16.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione di Legend of the Mountain (Shan Zhong Chuanqi), mirabile esempio del genere wuxia pian di cui King Hu fu maestro. Ingresso 6,00/4,00/3,00 euro.

 

King Hu

Legend of the Mountain (Shan Zhong Chuanqi)

(Taiwan 1979, 191’, col., v.o. sott.it.)

“Girato in Corea del Sud poco dopo Raining in the Mountain, il film possiede un analogo senso di dislocazione, con dei personaggi che vagabondano in uno spazio impenetrabile. Troviamo vari riferimenti a Touch of Zen nonché alle ‘ghost stories’ del cinema e della letteratura cinesi” (Stephen Teo).

Copia digitale HD proveniente da Hong Kong Film Archive

Sc.: Zhong Ling; Fot.: Henry Chan; Int.: Shi Jun, Xu Feng, Sylvia Chang.

 

 

King of Zen. Omaggio a King Hu  

 

di Lorenzo Codelli

 

Hu Jinquan, alias King Hu, nasce a Pechino il 29 aprile 1932. I suoi genitori sono esperti di arte e pittura, e il nonno paterno ufficiale nel palazzo dell’imperatore Qing. Autodidatta in letteratura e pittura, King Hu segue studi classici e frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte. Nel 1949, quando s’installa il nuovo regime comunista, Hu emigra a Hong Kong dove lavora in una stamperia. Diventa amico di Li Hanxiang, grafico pubblicitario destinato a una brillante carriera come regista. Scrive radiodrammi, lavora come scenografo ed esordisce nel 1954 come attore cinematografico. Lavora per l’United States Information Service e interpreta una decina di film diretti da cineasti importanti quali Bu Wancang e Li Hanxiang. Nel 1958 viene assunto alla Shaw Brothers – studio leader della colonia britannica – in qualità di attore e sceneggiatore. Nel 1963 firma in coppia con Li Hanxiang la regia di The Love Eterne, una “huangmei diao” (opera lirica classica) popolarissima. Nel 1964 dirige The Story of Sue San, un’altra commedia musicale del genere in voga, seguito da Sons of the Good Earth, un’epopea bellica sulla resistenza contro i giapponesi in cui Hu interpreta la parte d’un patriota che s’immola per la bandiera dei Nazionalisti. Nel 1965 dirige il suo primo “martial arts movie”, Come Drink with Me, grosso successo commerciale acclamato dalla critica. Lascia la Shaw Brothers e si trasferisce a Taiwan ove la Union Film Company lo assume come capo della produzione. Vi dirige Dragon Gate Inn, un film di arti marziali che batte i record d’incassi e gli permette di far decollare l’ambiziosissimo Touch of Zen. Girato nell’arco di tre anni, in seguito a dispute con la Union, viene completato a Hong Kong grazie alla ditta Golden Harvest. Distribuito in due parti, tagliuzzato, viene accolto male. Nel 1969 gira un episodio di The Four Moods. Fondata a Hong Kong la King Hu Film Production Company, dirige per la Golden Harvest due spettacolari film di cappa e spada, The Fate of Lee Khan (1973) e The Valiant Ones (1975). Il rimontaggio della versione integrale di Touch of Zen ottiene un successo internazionale alla pari dei due recenti film. Tra il 1977 e il 1978 gira in Corea un dittico del suo genere prediletto per la First Motion Picture Company, Raining in the Mountain e Legend of the Mountain, acclamato a vari festival. Nel ventennio successivo lavora a numerosi progetti rimasti incompiuti viaggiando tra Taiwan, Hong Kong, Cina e Hollywood. Nel 1981 dirige a Taiwan The Juvenizer, una commedia di costume d’ambientazione contemporanea, seguita dal dramma storico All the King’s Men (1982) e da un episodio per The Wheel of Life (1983). Nel 1989 inizia a dirigere Swordsman, ma il produttore Tsui Hark riprende in mano il film e lo completa lui. Nel 1991 gira in Cina The Painted Skin. Stabilitosi a Hollywood, tenta di realizzare un’epopea bellica. Muore a Taipei per un attacco cardiaco il 14 gennaio 1997, un mese dopo la scomparsa nello stesso posto dell’amico Li Hanxiang.

 

 

 

King of Zen. Omaggio a King Hu

 

CALENDARIO DELLE PROIEZIONI

 

 

MAR 10, h. 16.30, SAB 14, h. 20.30

King Hu

Legend of the Mountain (Shan Zhong Chuanqi)  

(Taiwan 1979, 191’, col., v.o. sott.it.)

“Girato in Corea del Sud poco dopo Raining in the Mountain, il film possiede un analogo senso di dislocazione, con dei personaggi che vagabondano in uno spazio impenetrabile. Troviamo vari riferimenti a Touch of Zen nonché alle ‘ghost stories’ del cinema e della letteratura cinesi” (Stephen Teo).

Copia digitale HD proveniente da Hong Kong Film Archive

Sc.: Zhong Ling; Fot.: Henry Chan; Int.: Shi Jun, Xu Feng, Sylvia Chang.

 

MER 11, h. 17.30

Hubert Niogret

King Hu

(Francia 2011, 48’, col., v.o. sott.it.)

Lo studioso francese Hubert Niogret, che fu tra i primi a scoprire l’opera di King Hu e che contribuì personalmente al restauro di Touch of Zen, propone un ritratto sfaccettato del grande regista attraverso i ricordi di collaboratori e storici asiatici.

 

MER 11 e LUN 16, h. 18.30, MAR 17, h. 18.45

King Hu

Come Drink with Me (Da Zui Xia)  

(Hong Kong 1966, 94’, col., v.o. sott.it.)

“In questa pietra miliare del genere, Zheng Peipei interpreta la spadaccina Rondine Dorata che riesce a sconfiggere Tigre di Giada grazie all’aiuto del Cavaliere Ubriaco. Tra le innovazioni, l’inclusione di elementi tratti dalle saghe nipponiche di samurai” (Paul Fonoroff).

Sc.: King Hu, Ye Yang; Fot.: Lan-Shan Ho; Int.: Zheng Peipei, Yue Hua, Chen Honglie.

 

MER 11, h. 20.30, DOM 15, h. 16.30

King Hu

The Valiant Ones (Zhonglie Tu)

(Taiwan 1975, 107’, col., v.o. sott.it.)

“Ambientato nell’era Ming, il film è concepito come una serie di tableaux d’azione che fanno risaltare l’interesse di Hu per la strategia militare e il suo gusto nel dirigere o costruire ogni tipo di varianti coreografiche” (Stephen Teo).

Copia proveniente da Hong Kong Film Archive

Sc.: King Hu; Fot.: Ching-Chu Chen; Int.: Roy Chiao, Bai Ying, Xu Feng.

 

MER 11, h. 22.30, DOM 15, h. 18.30

King Hu

The Painted Skin (Hua Pi zhi Yinyang Fawang)  

Hong Kong 1992, 94’, col., v.o. sott.it.

“Come Touch of Zen, anche questo film s’ispira alla famosa raccolta di storie soprannaturali e di fantasmi scritta da Pu Songling. Madame You, la protagonista, è una “pelle dipinta”, cioè uno spirito condannato a vagare nell’aldilà prima di riuscire a reincarnarsi” (Stephen Teo).

Copia proveniente da Hong Kong Film Archive

Sc.: King Hu, Zhong Acheng; Int.: Adam Cheng, Joey Wong, Samo Hung.

 

VEN 13 e VEN 20, h. 16.30, DOM 15, h. 20.30

King Hu

A Touch of Zen (Xia Nu)  

(Taiwan 1971, 180’, col., v.o. sott.it.)

“Il titolo cinese significa ‘La giovane cavaliera errante’ ed è un film interamente filosofico che trasforma in azione e gestualità i canoni Zen: precisione, rigore, controllo di sé, ascesi, lealtà, efficacia” (Hubert Niogret).

Sc.: King Hu; Fot.: Yeh-hsing Chou, Hui-ying Hua; Int.: Shi Jun, Xu Feng, Bai Ying.

 

SAB 14, h. 18.15, MAR 17, h. 16.30

King Hu

Raining in the Mountain (Kongshan Lingyu)  

Taiwan/Hong Kong 1979, 120’, col., v.o. sott.it.

“Tre guerrieri a caccia d’un prezioso manoscritto in un monastero di montagna si scatenano come topi dentro labirintici corridoi. Il movimento in questo film è sensualissimo, quasi astratto. Tanto da farci capire come nei film di Hu il movimento rappresenti un fine in sé” (Stephen Teo).

Sc.: King Hu; Fot.: Henry Chan; Int.: Sun Yue, Xu Feng, Wu Mingcai.

 

LUN 16, h. 16.30, MER 18, h. 18.30

King Hu

Dragon Gate Inn (Longmen Kezhan)  

(Taiwan 1968, 111’, col., v.o. sott.it.)

“Ambientato per gran parte nella Locanda del Dragone situata in mezzo al nulla, dove dei malvagi eunuchi tentano di rapire i figli di un ministro, il film è narrativamente compatto grazie all’unità di luogo, azione, personaggi e trama” (Stephen Teo).

Copia proveniente da Taipei Film Archive

Sc.: King Hu; Fot.: Hui-ying Hua; Int.: Shangguan Lingfeng, Shi Jun, Bai Ying.