Il Museo Nazionale del Cinema ospita Mondovisioni.

Cinema Massimo, 1-7 febbraio 2012, Sala Tre

Il Museo Nazionale del Cinema ospita nella Sala Tre del Cinema Massimo, dal 1 al 7 febbraio 2012, la rassegna Mondovisioni. I documentari del Festival di Internazionale a Ferrara.

Per la prima volta in tour in dodici città italiane, Mondovisioni è una rassegna di otto film provenienti dai migliori festival internazionali su temi vari di attualità, diritti umani e informazione, organizzata da CineAgenzia per il festival del settimanale Internazionale che si tiene ogni anno a Ferrara.

I documentari della III edizione di Mondovisioni, distribuiti in tutta Italia da CineAgenzia, hanno lo scopo di indagare realtà politiche, sociali e umane in diversi luoghi del nostro pianeta, dalle università in stato di protesta a Vienna alle piazze egiziane in rivolta, dalla redazione del New York Times alle celle di Guantanamo. Aggirando, schivando o prendendo di petto la censura, il documentario d’inchiesta continua il suo percorso con un preciso scopo: far si che lo spettatore sia messo a conoscenza di ciò che succede nel nostro mondo e soprattutto se ne chieda il perché.

La rassegna sarà inaugurata mercoledì 1 febbraio 2012, alle ore 20.30, nella Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione di Page one: a year inside the New York Times interessante documentario in cui Andrew Rossi ha ripreso per dodici mesi il lavoro della redazione del New York Times e ha descritto cosa cambia nel sistema dell'informazione nel momento in cui molti giornali chiudono incalzati dalla diffusione di internet e dal calo delle inserzioni pubblicitarie. Ingresso 6,00/4,00/3,00 euro.

 

Andrew Rossi

Page one: a year inside the New York Time

(Usa 2011, 91’, col., v.o. sott.it.)

Nella migliore tradizione del documentario americano, Page One permette un inedito accesso al lavoro della redazione del New York Times, raccontando dall’interno la trasformazione del sistema dei media nel momento di maggiore incertezza, quando Internet sta superando la carta stampata come principale fonte di notizie, e quotidiani in tutto il mondo chiudono per bancarotta.

Proiezione digitale HD

 

 

Mondovisioni

I documentari del Festival di Internazionale a Ferrara

I documentari della III edizione di Mondovisioni, presentati in esclusiva al Festival di Internazionale a Ferrara (30 settembre - 2 ottobre 2011) e distribuiti oggi in tutta Italia da CineAgenzia, definiscono un’immagine stratificata di quello che intendiamo per attualità, una sovrimpressione di istantanee del presente, ombre del passato, visioni del futuro. Come succede in piazza Tahrir al Cairo e nel documentario di Stefano Savona: decenni di dittatura esplodono in una rivoluzione raccontata in presa diretta, che risveglia l’immaginazione del domani. I conti con un doloroso recente passato sono quelli che devono fare anche il procuratore della Corte Penale Internazionale Luis Moreno-Ocampo in Prosecutor, per rendere giustizia alle vittime di violazioni dei diritti umani, e a livello più privato il giornalista Peter Torbiörnsson in Last Chapter, che torna in Nicaragua sul luogo di un conflitto che ha segnato la sua vita. Intrappolati in un passato identico al presente, e probabilmente al prossimo futuro, sono i cittadini colombiani vittime di una guerra civile che tiene in ostaggio l’intero paese, su cui fa il punto Impunity. E la metafora della reclusione diventa realtà a Guantanamo, i cui prigionieri sono condannati a un tempo che si ripete uguale in attesa del giudizio, a 10 anni dall’11 settembre 2001: il caso del minorenne Omar Khadr, ricostruito in You Don’t Like the Truth, resta emblematico delle conseguenze della war on terror. Il futuro, se possibile uno migliore, è l’orizzonte di due film simili nella speranza che anima i loro protagonisti: i politici e gli elettori del Ghana alle prese in An African Election con la loro prima elezione democratica, e gli studenti dell’università di Vienna, presto imitati dagli indignados del resto d’Europa, nella lotta per un sistema educativo e una società più giuste, di cui fa l’entusiasmante e originale cronaca The Edukators 2.0. Come infine continuare a indagare e tracciare questi legami tra passato, attualità e futuro, quando è a rischio l’autonomia e la stessa sussistenza del giornalismo di qualità? È la questione al centro di Page One, cronaca appassionante di un anno con la redazione del New York Times, ostinatamente impegnata a garantire un’informazione che ci renda cittadini migliori, tra le sfide poste da crisi economica, concorrenza del web, innovazioni tecnologiche come i tablet e nuovi soggetti come WikiLeaks.

 

 

Mondovisioni

 

CALENDARIO DELLE PROIEZIONI

 

 

MER 1, h. 20.30, VEN 3, h. 16.30

Andrew Rossi

Page One: a Year Inside the New York Times

(Usa 2011, 91’, col., v.o. sott.it.)

Nella migliore tradizione del documentario americano, Page One permette un inedito accesso al lavoro della redazione del New York Times, raccontando dall’interno la trasformazione del sistema dei media nel momento di maggiore incertezza, quando Internet sta superando la carta stampata come principale fonte di notizie, e quotidiani in tutto il mondo chiudono per bancarotta.

Proiezione digitale HD

 

MER 1, h. 22.15, VEN 3, h. 18.15

Luc Côté, Patricio Henríquez

You Don’t Like the Truth – 4 Days inside Guantánamo

(Canada 2010, 99’, col., v.o. sott.it.)

Cittadino canadese minorenne, Omar Khadr venne catturato in Afghanistan nel 2002. Il suo interrogatorio, nel febbraio 2003, fu interamente videoregistrato. Nel maggio 2008 la Corte Suprema ordinò la consegna agli avvocati di Khadr dei materiali relativi al suo caso e oggi ben 7 ore di riprese di un interrogatorio a Guantánamo sono di pubblico dominio, testimonianza unica delle violenze, fisiche e psicologiche, avvenute in nome della war on terror.

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SAB 4, h. 18.45, LUN 6, h. 18.15

Peter Torbiörnsson

Last Chapter: Goodbye Nicaragua

(Spagna/Svezia 2010, 102’, col., v.o. sott.it.)

Nel 1984 in Costa Rica, appena oltre il confine nicaraguense, una bomba esplose durante la conferenza stampa dell’ex-leader sandinista Eden Pastora: tre giornalisti uccisi e tanti feriti. Chi organizzò l’attentato e perché? Tante ipotesi ma nessun colpevole. Venticinque anni dopo il giornalista svedese Peter Torbiörnsson, uno dei sopravvissuti, torna in Nicaragua per indagare.

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SAB 4, h. 20.45, DOM 5, h. 16.30

Doku Working Group & Coop. 99

The Edukators 2.0

(Austria 2011, 85’, col., v.o. sott.it.)

“L’università brucia!”: con questo slogan nasce e si sviluppa la più ampia protesta studentesca europea degli ultimi anni. È l’autunno 2009 quando viene occupata l’aula magna dell’università di Vienna. In breve, e grazie soprattutto al web 2.0, la protesta si allarga e ben 130 atenei rispondono mobilitandosi contro le norme comunitarie. Un film collettivo realizzato in tempo reale con i contributi video, fotografici, blog e Twitter degli studenti stessi.

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SAB 4, h. 22.30, DOM 5, h. 18.15

Barry Stevens

Prosecutor

(Canada 2010, 92’, col., v.o. sott.it.)

I primi processi celebrati dalla Corte Penale Internazionale dell’Aia dal punto di vista del procuratore capo Luis Moreno-Ocampo, con un accesso senza precedenti a riunioni, dibattimenti e indagini sui più recenti crimini contro l’umanità, dal Darfur al Ruanda all’ex-Jugoslavia. Incaricato di perseguire dittatori e leader responsabili di genocidi, Ocampo diventa un eroe per i sopravvissuti ma si attira anche critiche da ogni parte, con accuse di faziosità, protagonismo e scarso rispetto per l’autonomia dei singoli stati.

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DOM 5, h. 20.30, MAR 7, h. 16.30

Stefano Savona

Tahrir

(Francia/Italia 2011, 90’, col., v.o. sott.it.)

Cairo, febbraio 2011. Elsayed, Noha, Ahmed sono giovani egiziani e stanno facendo la rivoluzione. Occupano la piazza notte e giorno, parlano, urlano, cantano insieme ad altre migliaia di egiziani tutto ciò che non hanno mai potuto dire prima a voce alta. Le repressioni sanguinose del regime rinforzano la protesta. A Tahrir si resiste, si impara a discutere e a lanciare pietre, a inventare slogan e a curare i feriti, a sfidare l’esercito e a preservare il territorio appena conquistato.

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DOM 5, h. 22.15, MAR 7, h. 18.15

Jarreth e Kevin Merz

An African Election

(Ghana/Svizzera/Usa 2010, 89’, col., v.o. sott.it.)

Le elezioni del 2008 in Ghana sono l’occasione per osservare il funzionamento di una democrazia ancora giovane - impegnata a legittimarsi agli occhi del resto del mondo - e per uno sguardo inedito sulla situazione politica e sociale dell’Africa occidentale. I candidati dei due maggiori partiti sono disposti a tutto per vincere il confronto. Il giorno del voto tutto sembra procedere in modo regolare ma quando il conteggio indica un testa a testa, il processo democratico torna a essere minacciato. 

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LUN 6, h. 16.30

Juan José Lozano, Hollman Morris

Impunity

(Colombia/Francia/Svizzera 2010, 86’, col., v.o. sott.it.)

Le stesse parole riecheggiano da troppo tempo in Colombia: guerra civile, conflitto armato interno, terrorismo, lotta ideologica. Due estremi, sinistra e destra, usano metodi identici e si sfidano in crudeltà. Nessuno è in grado di stabilire quanti morti e persone scomparse abbia causato il conflitto senza fine tra unità paramilitari e guerriglieri. Ma chi sono i responsabili di questa guerra? 

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