Agenda settimanale degli eventi al Cinema Massimo

Cinema Massimo - dal 10 febbraio al 16 febbraio 2012

- DA VENERDI’ 10 FEBBRAIO A MARTEDI’ 21 FEBBRAIO – SALA TRE

 

Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo Vite da bohème. Retrospettiva Aki Kaurismäki.

 

Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio al regista finlandese Aki Kaurismaki - impegnato, ironico, surreale e sperimentatore - con una retrospettiva dal titolo Vite da bohème. Retrospettiva Aki Kaurismaki.

La retrospettiva è un progetto del Museo Nazionale del Cinema realizzato in collaborazione con Finnish Film Foundation (Suomen Elokuvasäätiö).

 

Ospite dell’ultima edizione del Torino Film Festival, che lo ha omaggiato del Gran Premio Torino alla carriera, Aki Kaurismaki è tra i registi più originali del cinema contemporaneo. Ironico e irriverente, ha creato - grazie a uno straordinario talento visivo - un universo immediatamente riconoscibile dai tratti retrò, popolato da emarginati, perdenti e bizzarri rocker finlandesi, che il regista ha raccontato in modo straniato e poetico, venando ogni sua storia di umorismo surreale e disperato, senza patetismi e con un estremo pudore dei sentimenti.

 

La rassegna sarà inaugurata venerdì 10 febbraio 2012, alle ore 16.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione di Delitto e castigo, adattamento moderno - ma fedele nello spirito all'originale - del romanzo di Dostoevskij. Ingresso 6,00/4,00/3,00 euro.

 

Aki Kaurismaki

Delitto e castigo (Rikos ja rangaistus)

(Finlandia 1983, 93’, col., v.o. sott.it.)

Il protagonista è un ex-studente di legge che per mantenersi lavora in un macello, nella Helsinki dei giorni nostri. Tra Bresson e il primo Wenders, la vera opera d’esordio di Aki. “Delitto e castigo è un omaggio ai bei tempi, quando un omicidio era sufficiente per fare un film” (A. Kaurismäki).

Copia proveniente da Finnish Film Foundation

Sc.: A. Kaurismäki, Pauli Pentti; Fot.: Timo Salminen; Int.: Markku Toikka, Aino Seppo, Esko Nikkari.


- SABATO 11 FEBBRAIO, ORE 18.00 – SALA TRE

 

In occasione di Dappertutto è l’uomo! BRECHT_CAMP 2, il Museo Nazionale del Cinema e il Goethe-Institut presentano la rassegna di cortometraggi Norme per la rivoluzione.

 

In occasione della manifestazione Dappertutto è l’uomo! BRECHT_CAMP 2, che si svolge a Torino dal 6 al 12 febbraio 2012 (e parallelamente a Berlino), il Museo Nazionale del Cinema e il Goethe-Institut presentano la rassegna di cortometraggi Norme per la rivoluzione. La proiezione si terrà sabato 11 febbraio 2012, alle ore 18.00, presso la Sala Tre del Cinema Massimo. Ingresso: 4 euro/ridotto 3 euro per i possessori di Goethe-Card o del biglietto di uno degli spettacoli teatrali di Dappertutto è l'uomo! BRECHT_CAMP 2

 

La rovina dell'egoista Johann Fatzer di Bertol Brecht è un dramma incentrato sulla necessità di opporsi all'ingiustizia e allo sfruttamento senza essere risucchiati nel circolo vizioso della violenza: un tema fondamentale nel dibattito politico della sinistra all'epoca della Repubblica di Weimar. La pièce di Brecht, inconclusa e mai messa in scena in Italia, è il filo rosso che collega le opere in programma per Dappertutto è l’uomo! BRECHT CAMP_2. A cura di Bruno Di Marino, Norme per la rivoluzione è una rassegna di dodici cortometraggi italiani - lavori sperimentali, senza parole, alcuni di carattere performativo, altri con riferimenti al teatro come forma espressiva o come luogo fisico - realizzati da filmaker, videomaker o artisti visivi che rileggono la pièce tentando di illustrarne, spesso molto liberamente, le tematiche fondamentali.

 

Dappertutto è l’uomo! BRECHT_CAMP 2 costituisce la fase finale della partnership tra Teatro Stabile Torino e Volksbühne am Rosa-Luxemburg-Platz, una collaborazione che, all’insegna del motto “Fatzer geht über die Alpen/Fatzer attraversa le Alpi”, ha fatto incontrare e lavorare insieme, nel corso di più di due anni, registi, drammaturghi, attori affermati e giovani studenti, studiosi e appassionati di teatro italiani e tedeschi. La partnership è stata sostenuta e promossa dal "Fonds Wanderlust" della Kulturstiftung des Bundes, in collaborazione con il Goethe-Institut Turin.

Per accedere al programma completo della manifestazione: www.goethe.de/torino

 

Aa.Vv.

Norme per la rivoluzione

(Italia 1998-2012, 61’, b/n-col.)

I dodici cortometraggi italiani che compongono il programma curato da Bruno Di Marino tentano di illustrare alcune tematiche espresse dal Fatzer di Brecht in modo dichiaratamente arbitrario. Si tratta di lavori sperimentali, senza parole, alcuni di carattere performativo, altri con riferimenti al teatro come forma espressiva o come luogo fisico, realizzati da filmmaker, videomaker o artisti visivi che adoperano da sempre il medium video nella loro ricerca.

 

- MARTEDI’ 14 FEBBRAIO, ORE 20.45 – MERCOLEDI’ 15 FEBBRAIO, ORE 16.00 – SALA TRE

 

Per MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato, il Museo Nazionale del Cinema presenta My Fair Lady di George Cukor.

 

Il Museo Nazionale del Cinema presenta martedì 14 febbraio 2012 alle ore 20.45 nella Sala Tre del Cinema Massimo il film My Fair Lady di George Cukor, nel restauro digitale HD realizzato da Paramount. In replica mercoledì 15 febbraio 2012 alle ore 16.00. Ingresso: 6.00/4.00/3.00 euro.

 

Trasposizione dell'omonimo musical del 1956 di Alan Jay Lerner e Frederic Loewe – tratto a sua volta dal Pigmalione di George Bernard Shaw – My Fair Lady è una delle migliori commedie musicali di sempre. Premiato sia dal pubblico che dalla critica, vincitore di ben 8 premi Oscar nel 1965, il film è un concentrato di satira socialmente impegnata, lontano dagli eccessi edulcorati del musical classico hollywoodiano. Al di là della comicità, scatenata dalla pronuncia della povera fioraia, la pellicola è pervasa da una forte critica al classismo britannico, dove i temi – ancora attuali – della discriminazione sociale, dell'assistenzialismo e dell'emancipazione della donna vengono riadattati al grande schermo, senza per questo perdere una certa teatralità. Magistrale è l’interpretazione di Audrey Hepburn, che con grazia e ironia riesce a tratteggiare un personaggio profondamente semplice e umile.

 

Il film fa parte degli appuntamenti della nuova e ricca stagione di MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato che propone, anche per quest’anno, a seguito del grande successo di pubblico e di critica delle scorse edizioni, quattro appuntamenti mensili con i capolavori del cinema, dall'età d'oro del cinema classico, spaziando dal muto fino alle nouvelles vagues degli anni '60 e oltre, in copie restaurate provenienti dalle più importanti cineteche del mondo. I film saranno presentati in versione originale con i sottotitoli in italiano, e ogni proiezione sarà introdotta - quando se ne presenterà l’occasione - da cineasti, critici o personalità del mondo della cultura e del cinema.

 

George Cukor

My Fair Lady

(Usa/Gran Bretagna 1964, 170’, v.o. sott.it.)

A Londra, all'inizio del secolo, il professor Higgins, studioso di fonetica e misogino, trasforma in una signora elegante la giovane e semplice fioraia Eliza Doolittle, dall'orribile pronuncia. Superproduzione Warner, realizzato in 70 millimetri in cui, oltre a trasferire felicemente lo spettacolo dal palcoscenico allo schermo, Cukor accentua la stilizzazione del musical nell'ammiccante recitazione e nel rapporto tra personaggi e ambiente. Otto premi Oscar: film, regia, attore protagonista, scene e costumi, fotografia, adattamento musicale e colonna sonora. Dal musical di Frederick Loewe e Allan Jay Lerner (tratto a sua volta da Pigmalione di George Bernard Shaw).

Restauro digitale HD realizzato da Paramount.

Sc.: Allan Jay Lerner; Fot.: Harry Stradling Int.: Audrey Hepburn, Rex Harrison, Gladys Cooper.

 

Il prossimo appuntamento con MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato è per martedì 21 febbraio 2012, alle ore 20.45, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del film Lo sport preferito dell’uomo di Howard Hawks, nella copia restaurata da Swoshbuckler Film.

 

- MERCOLEDI’ 15 FEBBRAIO, ORE 20.30/22.15 – VENERDI’ 17 FEBBRAIO, ORE 16.30 – SALA TRE

 

Per l’appuntamento mensile di CULT! proiezione del documentario Happy People: A Year In The Taiga di Werner Herzog e Dmitrij Vasyukov.

 

Per l’appuntamento CULT! di febbraio, il Museo Nazionale del Cinema presenta, mercoledì 15 febbraio 2012, alle ore 20.30 e alle 22.15, presso la Sala Tre del Cinema Massimo la proiezione di Happy People: A Year In The Taiga di Werner Herzog e Dmitrij Vasyukov, documentario sulla vita degli abitanti della Taiga siberiana. In replica venerdì 17 febbraio 2012, alle ore 16.30 Ingresso: 6.00/4.00/3.00 euro.

 

Una meditazione sul mondo selvaggio, sul paesaggio invernale, sulla solitudine e sulla relazione dell’uomo con la natura. Questo è Happy People. A Year In The Taiga, nato come serie di quattro episodi da un’ora diretti da Dmitrij Vasyukov, successivamente rimontati e ridotti agli attuali 94 minuti da Werner Herzog, coinvolto nel progetto in qualità di produttore esecutivo. Incentrato sulla vita della popolazione indigena del villaggio di Bakhtia sulle rive del fiume Yenisei nella Taiga siberiana, il documentario segue i protagonisti nella loro vita quotidiana, regolata da usi e costumi immutati al trascorrere dei secoli. A rendere ancora più “herzogiano” il film è il commento, scritto dal cineasta tedesco con la collaborazione del figlio Rudolph – voce narrante nell’opera – e la colonna sonora, appositamente creata dal regista di Grizzly Man, maestro nel saper mettere in relazione musica e immagini.

 

Werner Herzog, Dmitrij Vasyukov

Happy People: A Year In The Taiga

(Germania 2011, 80’, col., v.o. sott.it.)

Il film segue la vita quotidiana di un cacciatore del villaggio di Bakhtia, sul fiume Yenisei, in Siberia, durante tutta la stagione di caccia. Lo possiamo ammirare mentre utilizza i suoi strumenti, una combinazione di antiche e moderne tecniche per creare trappole, costruirsi di volta in volta un riparo e cacciare, con l’aiuto del fidato cane. “Le persone che compaiono in questo film sono davvero felici come recita il titolo e, nonostante tutti gli sforzi che la loro vita comporta, non vogliono in alcun modo suscitare compassione. Sono felici e profondamente fieri del modo in cui vivono” (W. Herzog).