HISTOIRE(S) DU CINÉMA: Rashomon di Akira Kurosawa, introdotto da Dario Tomasi
Il Museo Nazionale del Cinema e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino presentano, nella Sala Tre del Cinema Massimo, mercoledì 24 ottobre 2012, alle ore 18.15, la proiezione del film Rashomon di Akira Kurosawa, introdotto da Dario Tomasi. Ingresso euro 4 (euro 3 per studenti universitari e over 60).
HISTOIRE(S) DU CINÉMA è una rassegna dei classici più significativi della storia del cinema dagli anni Trenta agli anni Settanta, introdotti e commentati dai docenti in materia dell’Università di Torino.
Considerato il primo film che ha rivelato il cinema giapponese all’Occidente, Rashomon fu realizzato da Akira Kurosawa nel 1950. Ispirato a due racconti dello scrittore Ryunosuke Akutagawa – Rashomon e Nel bosco, scritti rispettivamente nel 1915 e nel 1922 – il film, girato nella foresta vergine di Nara nei dintorni di Kyoto con un budget bassissimo, ottenne uno scarso successo in patria mentre fu molto apprezzato in Occidente, tanto da vincere il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia nel 1951 e il Premio Oscar come miglior film straniero nel 1952. Ambientato nel Giappone medievale, Rashomon è un’imponente parabola sulla relatività e sulle mille sfaccettature della verità nella quale, agli echi pirandelliani, si affiancano temi prettamente giapponesi (il senso dell’onore, il gesto dell’harakiri, la recitazione debordante derivata dal teatro popolare del kabuki) in una splendida messinscena, mobilissima e coinvolgente, cadenzata spesso da un adattamento delle note del Bolero di Ravel.
Akira Kurosawa
Rashomon
(Giappone 1950, 88’, b/n.)
In una giornata di pioggia incessante, un boscaiolo, un monaco e un servo si fermano a parlare dell’omicidio di un samurai compiuto da un brigante. “Mi piacciono le immagini in silenzio e ho sempre cercato di ricreare una parte di questa bellezza. Ci riflettei su e arrivai a questa conclusione: una delle tecniche utilizzate dall'arte moderna è la semplificazione, quindi pensai di semplificare questo film il più possibile” (A. Kurosawa).
Sc.: Shinobu Hashimoto, A. Kurosawa; Fot.: Kazuo Miyagawa; Int.: Toshiro Mifune, Machiko Kyo, Masayuki Mori.