CROSSROADS presenta L’eco di uno sparo. Doppio appuntamento con Massimo Zamboni
In occasione della pubblicazione de L’eco di uno sparo, il Museo Nazionale del Cinema e Giulio Einaudi Editore presentano, martedì 9 giugno a partire dalle ore 18.30 al Cinema Massimo, un’intera giornata che vede protagonista Massimo Zamboni, musicista (fondatore dei CCCP e dei CSI) e scrittore.
Zamboni fa i conti con l’assassinio del nonno fascista da parte dei GAP, ripercorrendo così la storia intrisa di sangue della terra emiliana. Al libro è collegato un documentario di Federico Spinetti, IL NEMICO – Un breviario partigiano, e un tour in forma di reading-concerto, in cui Zamboni – accompagnato da Emanuele Reverberi e Cristiano Roversi – legge passi del suo libro e interpreta canzoni del suo repertorio scelte per la loro coerenza ai temi trattati.
Ingresso 3.00 euro per il film, 7.50 euro per il concerto. Biglietto Speciale 5.00 euro per film + concerto. Le prevendite sono aperte sia in cassa che online da mercoledì 27 maggio. Il biglietto speciale unificato è disponibile solo in cassa.
Programma della serata
18.30 – Sala Tre – Cinema Massimo. Introduce Massimo Zamboni
Regia di Federico Spinetti e Alberto Valtellina – Prodotto da Lab80 (Italia 2015, 80’, DCP, col.)
IL NEMICO – Un breviario partigiano
Massimo Zamboni, a 15 anni dallo scioglimento dei CSI, riunisce i membri attorno a un nuovo progetto sul tema partigiano, condividendo pensieri e canzoni. Non una reunion, forse un nuovo inizio. Su proposta del regista Federico Spinetti, i componenti del gruppo (Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli con Angela Baraldi e Simone Filippi) si incontrano nella splendida cornice del teatro di Gualtieri. Massimo propone un testo da mettere in musica: Il nemico. Il film intreccia la creazione musicale con la storia personale di Zamboni, tragicamente segnata da uno sparo.
21.30 – Sala Uno – Cinema Massimo
Reading concerto con Massimo Zamboni, Emanuele Reverberi, Cristiano Roversi
L’ECO DI UNO SPARO
È un giorno di febbraio del 1944 quando Ulisse, squadrista e membro di un direttorio del fascio, cade dalla bicicletta colpito alle spalle. Diciassette anni dopo, un'altra pallottola uccide il partigiano che sparò quel giorno, ma a impugnare l'arma è un compagno, un ex gappista responsabile a sua volta dell'uccisione di Ulisse. Massimo Zamboni affronta la storia piú dolorosa e rimossa della sua famiglia e si ritrova fra le mani il volto sfinito di un intero Paese, col suo eterno ripetersi di soprusi e vendette. Un memoir, un'indagine, ma soprattutto un canto appassionato in nome di tutte le creature.