Il memorabile Amleto di Laurence Olivier inaugura SHAKESPEARIANA - parte prima.

Bibliomediateca – 7 marzo 2016, ore 15.30 – Sala Eventi

In occasione del quarto centenario della morte di William Shakespeare, la Bibliomediateca “Mario Gromo” dedica una rassegna al più grande drammaturgo di tutti i tempi dal titolo SHAKESPEARIANA che, nei mesi di marzo e aprile, celebra il connubio tra il genio dello scrittore  e la settima arte con una serie di titoli che hanno segnato la storia del cinema.

La prima parte della rassegna presenterà ogni lunedì pomeriggio alle ore 15.30, presso la Sala Eventi, una trasposizione cinematografica delle opere del drammaturgo inglese che ha fornito al cinema storie e personaggi complessi, sfaccettati e di grande potenza evocativa e drammatica. Inaugura il ciclo il memorabile Amleto di Laurence Olivier.

 

L’Amleto cinematografico di Olivier rappresenta una delle memorabili produzioni shakespeariane realizzate sul grande schermo tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Tra le molteplici sfaccettature interpretative dell’opera, l’attore-regista sceglie la lettura psicanalitica del testo e la persegue con coerenza attraverso tutti gli elementi compositivi – poetici, tecnici e visivi – del film. Alla base di questa rielaborazione, la teoria freudiana del “complesso di Edipo”, rinforzata e ampliata dalla tesi dell’eminente psicanalista britannico Ernest Jones in un suo articolo del 1910, grazie alla quale si potevano spiegare alcuni comportamenti di Amleto e la sua caratteristica incapacità di azione. Ma al di là della chiarezza e dell’interesse della griglia interpretativa scelta – che rende l’opera organica, ma che è stata anche motivo di critiche per la conseguente, drastica, riduzione delle pur fondamentali istanze storico-politiche del dramma – la grandezza della versione di Olivier risiede nell’aver coniugato lucidamente, e arricchito reciprocamente, i valori teatrali con le proprietà del mezzo cinematografico. In particolare, l’estrema mobilità della macchina da presa, la sfocature di alcune immagini, la creazione di interni foschi che ricordano certe ambientazioni delle Carceri di Piranesi e le scale labirintiche di Escher, i ricorrenti spazi vuoti, l’utilizzo della voce fuori campo che trasforma ogni monologo in discorso interiore, sono tutti elementi che contribuiscono alla resa di un Amleto puramente mentale, paralizzato di fronte all’abisso della propria interiorità e dunque eroe tragico moderno. [Nadia Scarpa, in Isabella Imperiali (a cura di), Shakespeare al cinema, Bulzoni editore, Roma 2000]

 

Laurence Olivier

Amleto

(Gran Bretagna 1948, 147’, b/n)

Il re di Danimarca è stato assassinato dal fratello Claudio, che ne ha usurpato il trono e ha sposato la vedova. Ad Amleto, figlio del defunto re, appare lo spettro del padre, che denuncia il delitto e chiede vendetta. Amleto, sconvolto dall'improvvisa rivelazione, promette di vendicare il padre. Il giovane principe  per dedicarsi alla sua missione rinuncia all'amore di Ofelia e si finge pazzo per sfuggire ai sospetti.

Seconda trasposizione shakespeariana di Olivier (dopo Enrico V), il film insiste sulla dimensione psicologica del personaggio di Amleto, con una lettura per i tempi spiazzante.

Interpreti: L. Olivier, J. Simmons, T. Morgan, E. Herlie.

 

Tutti gli incontri sono a ingresso libero fino esaurimento posti, previo tesseramento gratuito alla Bibliomediateca e presentazione di un documento d’identità.