Prosegue, con la proiezione de "Il disprezzo" di Jean-Luc Godard e "Dawson City: Frozen Time" di Bill Morrison la rassegna IL CINEMA RITROVATO AL CINEMA.
Cinema Massimo – Dal 1 al 29 marzo 2017 – Sala Tre
Prosegue l’iniziativa della Cineteca di Bologna Il Cinema Ritrovato al cinema che riporta sul grande schermo i classici della storia del cinema. A marzo ancora per due giorni (mercoledì 1 e martedì 7 marzo) si potrà assistere alla proiezione su grande schermo di uno dei film simbolo della Nouvelle Vague: Il disprezzo di Jean-Luc Godard, mentre per tutto il resto del mese numerose proiezioni dell’interessantissimo Dawson City: Frozen Time, insolito documentario montato, scritto e diretto dal filmmaker statunitense Bill Morrison. Prima della proiezione del 17 incontro con Gian Luca Farinelli. Partecipano Donata Pesenti Campagnoni e Claudia Gianetto. Ingresso 7.50/5.00 euro.
Calendario delle proiezioni
Mer 1, h. 16.00/18.00/Mar 7, h. 20.30/22.30
Jean-Luc Godard
Il disprezzo
(Francia/Italia 1963, 105’, DCP, col., v.o. sott.it.)
Per la prima volta in sala il director’s cut di un classico della nouvelle vague, all’epoca stravolto dalla produzione (per l'edizione italiana Carlo Ponti lo fece scorciare di una ventina di minuti). Il romanzo di Moravia diviene il pretesto per uno dei film più lineari e narrativi di Godard, dove il paesaggio mediterraneo e marino offre un sontuoso contrasto alla volgarità del milieu cinematografico e all'amarezza della fine di una coppia. Michel Piccoli lavora sul set di un improbabile adattamento dell’Odissea (l'aristocratico regista è Fritz Lang che interpreta se stesso).
Ven 17, h. 20.30/Lun 20, h. 18.30/Mer 22 e Mer 29, h. 16.00
Bill Morrison
Dawson City: Frozen Time
(Usa 2016, 120’, DCP, col., v.o. sott.it.)
Tra il 1910 e il 1920 sono stati girati più di cinquecento film che raccontavano la vita a Dawson City. Negli anni successivi sono stati dimenticati e considerati perduti per oltre cinquant’anni. Riscoperte nelle profondità di una piscina sub-artica nel territorio dello Yukon, a 350 miglia a sud del Polo Nord, le pellicole sono state recuperate e “raccontate” in questo documentario, che ne ricostruisce il ritrovamento.