Rassegna "Un samurai dietro la macchina da presa - Omaggio a Kurosawa Akira".

Cinema Massimo – Dal 3 al 31 marzo 2017 – Sala Tre

Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo, da venerdì 3 a venerdì 31 marzo, la rassegna dal titolo Un samurai dietro la macchina da presa. Omaggio a Kurosawa Akira.

 

È considerato il più occidentale dei registi giapponesi, perché tra suoi riferimenti culturali non figurano solo il teatro nō, il kabuki e i drammi dei samurai, ma anche e soprattutto il cinema hollywoodiano, Shakespeare, Dostoevskij, Gor’kij. Kurosawa è stato certamente colui che ha rivelato all’Occidente la ricchezza e la modernità dell’allora sconosciuto cinema giapponese, grazie al Leone d’Oro vinto alla Biennale di Venezia nel 1951 con il suo Rashōmon. Appartenente alla generazione dei registi del secondo dopoguerra, ha raccontato nei suoi film le imprese di personaggi in continua lotta contro le ingiustizie della società, siano essi contadini, samurai o imprenditori moderni, e lo ha fatto attraverso un cinema spesso spettacolare, capace di sperimentare le innovazioni del linguaggio cinematografico, sempre in alternanza tra frenesia e lentezza.

 

La rassegna al Cinema Massimo sarà inaugurata venerdì 3 marzo alle ore 16.30 dalla proiezione di Spirito più elevato. Evento speciale sabato 18 marzo alle ore 18.00 con la proiezione de I sette samurai introdotta al pubblico da Dario Tomasi. Ingresso 6.00/4.00/3.00 euro.

 

Calendario delle proiezioni

 

Spirito più elevato (Ichiban utsukushiku)

(Giappone 1944, 87’, Hd, b/n, v.o. sott.it.)

Commissionato in tempo di guerra dalle autorità della marina giapponese, il film narra la vicenda di Watanabe, una giovane operaia volontaria in una fabbrica di interesse bellico. Il progetto originale prevedeva un film d'azione a base di duelli aerei, ma il regista riuscì a imporre un proprio soggetto, più realista, sulla vita delle operaie.

 

I sette samurai (Shichinin no Samurai)

(Giappone 1954, 207’, Hd, b/n, v.o. sott.it.)

La storia di un pugno di disperati contadini di un villaggio in cerca di difesa contro la continua incursione dei predoni. L'anziano del villaggio suggerisce di chiedere aiuto ai samurai senza padrone. Quattro anni dopo Rashomon, Kurosawa torna in Occidente sorprendendo di nuovo tutti.