FUORI FUOCO - ART OF DECAY di Andrea Meloni
Bibliomediateca Mario Gromo, 23 ottobre - 20 dicembre 2017
Andrea Meloni è il primo dei tre vincitori del bando FUORIFUOCO a essere ospitato nello spazio espositivo della Bibliomediateca Mario Gromo, dal 23 ottobre al 20 dicembre 2017. ART OF DECAY: otto immagini di grande formato, forti e coinvolgenti, che si inseriscono nella consolidata tradizione di fotografia dei luoghi, leggendo gli spazi di vecchi palazzi in decadenza come proiezione dello stato d’animo dell’autore. Il senso di solitudine e di abbandono che traspare dalle immagini non è solo fisico ma anche emotivo.
FUORIFUOCO, il bando promosso dal Museo Nazionale del Cinema e riservato ai giovani fotografi in età compresa tra i 18 e i 31 anni, è nato con l’intento di accogliere e diffondere la produzione fotografica giovanile nelle sue molteplici accezioni, quali espressione artistica, documento visivo, progetto narrativo. L’interesse per l’arte fotografica delle nuove generazioni si sposa con la mission del museo di valorizzare il tema fotografia e il ruolo dei giovani quali attivi produttori di cultura. FUORIFUOCO offre uno spazio di dialogo e confronto, destinato a una generazione di autori spesso esclusi dai circuiti più istituzionali. 65 i progetti pervenuti, 3 i vincitori: dopo ART OF DECAY di Andrea Meloni, da metà gennaio a metà marzo 2018 sarà la volta di Vittoria Ghiotto, con il progetto ICONS, mentre Ada Visser esporrà il suo progetto SICARIUS da inizio aprile a fine maggio 2018. Vista l’alta qualità dei progetti presentati, la commissione ha deciso di realizzare una mostra collettiva, da metà ottobre e fine dicembre 2018, che presenterà una selezione delle fotografie realizzate dai fotografi Francesca Condo, Helena Falabino, Maria Elisa Ferraris, Elena Ferrari, Mattia Gaido e Chiara Liverani.
ART OF DECAY di Andrea Meloni
Quando arrivi e percepisci quell’odore, capisci che sei arrivato. E’ il legno.
Quello stesso legno che, dai soffitti pericolanti ai pavimenti sconnessi, è impregnato dalla pioggia che si infiltra ovunque, inesorabile. E poi c’è il buio. Quel maledetto buio che ti sovrasta e che ti impedisce di cogliere gli scorci migliori.
Mentre penetri questi luoghi impari ben presto che sei solo. Un museo senza una guida. Ma, quegli stessi edifici, mi hanno insegnato la sottile arte dell’osservazione. Questi luoghi ti parlano di piccole tracce nascoste.
Spesso mi sono chiesto il motivo per cui ho iniziato a fare esplorazioni. Ho scoperto che, in fondo, ad essere abbandonati non sono solo le centinaia di migliaia di edifici che, là fuori, aspettano solo di essere esplorati. Quello ad essere abbandonato sono anche io. Sono abbandonato da chi non avrebbe dovuto abbandonarmi mai.
Ma gli esseri umani, a differenza degli edifici, spesso non vanno d’accordo con la razionalità.
In quei luoghi dove spesso la natura è tornata sovrana, la mia mente si svuota e provo un senso di totale empatia con il Tutto.
Con le mie immagini voglio trasmettere a chi le osserva le stesse emozioni che provo io. Lo stupore, il turbamento e la meraviglia. L’inquietudine. Vorrei anche riuscire a riportare l’attenzione su alcune perle del nostro patrimonio storico-artistico architettonico, molto, troppo spesso dimenticate.
E’ giunto il momento che si parli anche di noi.
Andrea Meloni nasce a Torino nel 1991. La sperimentazione fotografica inizia nel 2007 con il suo primo viaggio negli Stati Uniti. Nel 2017, oltre a vincere il concorso Young Photography indetto dal Museo Nazionale del Cinema, viene selezionato per la quarta edizione della New Indipendent Curatorial Experience di Paratissima a Torino. Il suo sogno è quello di diventare un fotoreporter.
La mostra si può visitare, fino al 20 dicembre 2017, dal lunedì al venerdì con orario 9 - 17.30 negli spazi della Bibliomediateca Mario Gromo, in via Matilde Serao 8/A.