Michal Waszynski. Identità molteplici di un cineasta errante

20 novembre 2022 - Cinema Massimo

Il 20 novembre al Cinema Massimo, una giornata dedicata al regista Michał Waszyński (1904-1965), per approfondirne la conoscenza a partire dalla sua produzione meno nota e con la proiezione di un’opera, Alla fine della strada (1939), presentata per la prima volta in Italia.

 

Nato a Kovel’ (nell’odierna Ucraina), Waszyński è un autore dal percorso biografico e artistico intricato e sorprendente, variegato quanto il repertorio dei suoi film, che conta oltre cinquanta pellicole e include commedie musicali, come Cosa fa mio marito di notte (1934), film mistici, come il capolavoro yiddish Il Dybbuk (1937), documentari, come Monte Cassino (1944), produzioni commerciali hollywoodiane, come La caduta dell’Impero Romano (1964), che Waszyński coprodusse. La giornata si articolerà in un incontro mattutino, presso l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, volto a esplorare il contesto storico e culturale della sua opera e la rassegna di tre proiezioni al cinema Massimo.

 

Il programma è organizzato da Museo Nazionale del Cinema, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini e Istituto Polacco di Roma.

 

Michal Waszynski

Final Destination (U Kresu Drogi)

(Polonia 1939, 69’, DCP, b/n, v.o. sott. it.)

Il professor Jan Turwid sta eseguendo esperimenti su un vaccino contro l’encefalite, ma ottiene scarse attenzioni dal mondo medico. Deluso, decide di fingere la sua morte quando sospetta il tradimento da parte della giovane moglie. Si rifugia in provincia, come assistente di un farmacista per dieci anni, fino allo scoppio di un’epidemia di encefalite. I suoi studi torneranno utili per sé e per trovare la pace nel proprio cuore.

Dom 20, h. 15.30 – Introduzione a cura di Steve Della Casa

 

 

Michal Waszynski/Vittorio Cottafavi

La grande strada

(Italia 1946, 87’, DCP, b/n, v.o. sott. it.)

Il primo film del dopoguerra polacco è stato realizzato in Italia durante l’estate del 1946. Il film racconta, attraverso il destino di una coppia di fidanzati separati dalla guerra, il lungo percorso compiuto dai soldati polacchi dell’esercito del generale Wladyslaw Anders dalla Siberia attraverso l’Iran, l’Iraq, l’Egitto e la Palestina. È l’unico film che mostra immagini autentiche della partecipazione di truppe polacche alla campagna sul fronte italiano, tra cui la terribile battaglia di Montecassino. Copia del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, conservata e restaurata da CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa.

Dom 20, h. 17.00

 

Piotr Rosolowski/Elwira Niewiera

The Prince and the Dybbuk

(Polonia 2017, 82’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Il ritratto di Mosze Waks, nato da una povera famiglia in un piccolo stato dell'Ucraina e morto a Madrid come "Principe Michał Waszyński", produttore cinematografico di Hollywood e aristocratico polacco in esilio. Lungo la strada, nella sua vita, ha fatto l’assistente di Friedrich Murnau sul set di Nosferatu, ha fatto infuriare il ministro della propaganda del Terzo Reich, Joseph Goebbels, con il suo film The Dybbuk e ha prodotto il film più caro della storia del cinema, La caduta dell’Impero Romano.

Dom 20, h. 18.45