Per VOCI DEL SILENZIO con la presentazione del libro Ma l’amor mio non muore! (Mario Caserini, 1913). La diva e l’arte di comporre lo spazio di Stella Dagna.
Nuovo appuntamento di VOCI DEL SILENZIO con la presentazione giovedì 11 dicembre 2014, alle ore 20.30, del volume Ma l’amor mio non muore! (Mario Caserini, 1913). La diva e l’arte di comporre lo spazio di Stella Dagna, Mimesis Edizioni 2014.
Ma l’amor mio non muore! (Mario Caserini, 1913) occupa un posto speciale tra i film che segnarono l’immaginario del primo ’900 italiano. Infatti, non influenzò solo il cinema successivo, ma anche lo stile, il gusto, il modo di pettinarsi, atteggiarsi e innamorarsi di un’intera generazione. Questo successo è da attribuire soprattutto a due personalità opposte e complementari: Lyda Borelli e Mario Caserini, la diva e il suo regista. Il volume propone un percorso di analisi del contesto del film a partire dal nuovo restauro effettuato nel 2013.
Con l’autrice interviene: Elena Dagrada (Università Statale di Milano). Modera l’incontro: Silvio Alovisio (Università di Torino).
A seguire proiezione del film Ma l’amor mio non muore di Mario Caserini, Italia 1913, 78’, b/n.
Il film, capostipite del cinema delle dive italiano, viene giustamente ricordato per la performance dell’attrice. Fu tuttavia il regista a creare le condizioni alla base dell’effetto deflagrante che l’arte e la bellezza della Borelli ebbero sullo schermo; optare per una storia semplice, per esempio, si rivelò la scelta giusta per esaltare la recitazione stilizzata degli assoli della primadonna; la regia, inoltre, tende a evitare la frammentazione spaziale del montaggio, costruendo l’azione su diversi livelli in profondità di campo e mantenendo dunque una continuità più vicina ai tempi del teatro che al tempo stesso fa della figura femminile un centro compositivo attorno a cui gli elementi del quadro continuamente si riorganizzano. A servizio della Borelli Caserini mise anche i suoi collaboratori migliori: il fidato operatore Angelo Scalenghe, il giovane Mario Bonnard, da lui lanciato l’anno precedente e destinato a un futuro di regista e, nella parte della madre del principe, la sua compagna Maria Gasparini, ex ballerina classica e attrice di talento che lo accompagnerà in tutto il suo percorso umano e artistico.
Il film fu un successo clamoroso che influenzò non solo tutto il divismo italiano a venire, ma anche la pettinatura, le pose e i sospiri di una generazione. Ma l’amor mio non muore! segnò il culmine della filmografia di Caserini che avrà altri successi, lancerà altre dive ma mai ritroverà questo prodigioso equilibrio tra sobrietà e magniloquenza". (Stella Dagna)
Mario Caserini
Ma l’amor mio non muore
(Italia 1913, 78’, b/n.)
Elsa Holbein, figlia di un alto ufficiale del Granducato di Wallenstein, è corteggiata dal losco Moise Sthar una spia al soldo di uno stato straniero, che, trafugati documenti segreti, scompare. Travolto dallo scandalo, il padre di Elsa si uccide, mentre lei è costretta all'esilio. Con il nome di Diana Cadouleur, presto diviene una cantante acclamata. S'innamora, ricambiata, di un giovane e malinconico aristocratico. E' Massimiliano, figlio del Granduca. Sthar riappare, rivela al nobile la vera identità della donna che, alle soglie della felicità, si uccide avvelenandosi.
VOCI NEL SILENZIO è un ciclo di incontri e proiezioni curato dal gruppo di studio Brigate Irma Vep, coordinato da Giulia Carluccio con la collaborazione di Silvio Alovisio. L’attività del gruppo nasce dal desiderio di mostrare, rivedere e approfondire un periodo della storia del cinema fondamentale, ma poco conosciuto dal grande pubblico: il muto. In collaborazione con il DAMS di Torino.