Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo Vite da bohème. Retrospettiva Aki Kaurismäki

Cinema Massimo, da venerdì 10 a martedì 21 febbraio 2012

Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio al regista finlandese Aki Kaurismaki - impegnato, ironico, surreale e sperimentatore - con una retrospettiva dal titolo Vite da bohème. Retrospettiva Aki Kaurismaki.

 

La retrospettiva è un progetto del Museo Nazionale del Cinema realizzato in collaborazione con Finnish Film Foundation (Suomen Elokuvasäätiö).

 

Ospite dell’ultima edizione del Torino Film Festival, che lo ha omaggiato del Gran Premio Torino alla carriera, Aki Kaurismaki è tra i registi più originali del cinema contemporaneo. Ironico e irriverente, ha creato - grazie a uno straordinario talento visivo - un universo immediatamente riconoscibile dai tratti retrò, popolato da emarginati, perdenti e bizzarri rocker finlandesi: personaggi alla deriva, che si muovono disorientati all’interno di spazi periferici e desolati e di un più grande incomprensibile mondo contemporaneo, condannati a una solitudine rassegnata ai margini dello spazio, della città, del cinema stesso. Un universo che il regista finlandese ha raccontato in modo straniato e poetico, venando ogni sua storia di umorismo surreale e disperato, senza patetismi e con un estremo pudore dei sentimenti.   

 

La rassegna sarà inaugurata venerdì 10 febbraio 2012, alle ore 16.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione di Delitto e castigo, adattamento moderno, ma fedele nello spirito all'originale, del romanzo di Dostoevskij. Ingresso 6,00/4,00/3,00 euro.

 

Aki kaurismaki

Delitto e castigo (Rikos ja rangaistus)

(Finlandia 1983, 93’, col., v.o. sott.it.)

Il protagonista è un ex-studente di legge che per mantenersi lavora in un macello, nella Helsinki dei giorni nostri. Tra Bresson e il primo Wenders, la vera opera d’esordio di Aki. “Delitto e castigo è un omaggio ai bei tempi, quando un omicidio era sufficiente per fare un film” (A. Kaurismäki).

Copia proveniente da Finnish Film Foundation

Sc.: A. Kaurismäki, Pauli Pentti; Fot.: Timo Salminen; Int.: Markku Toikka, Aino Seppo, Esko Nikkari.

 

 Vite da bohème 

Retrospettiva Aki Kaurismäki

di Stefano Boni

Non è sempre vero, ma qualche volta, che per raccontare una storia, conviene partire dal suo epilogo. Bisogna farlo se si vuole tentare di riassumere, in poche pagine, il cinema di uno fra i maggiori autori europei degli ultimi vent’anni, un cineasta che ha esordito come lavapiatti in un anonimo ristorante svedese e che ha imparato il mestiere da autodidatta. Aki Kaurismäki, fondamentalmente, si è fatto da sé: ha tentato di studiare cinema a Helsinki ma non è stato ammesso ai corsi perché “troppo cinico”, non ha mai scritto un romanzo ma ne ha letti a migliaia, non ha confidenza con gli strumenti ma conosce assai bene la musica (da Šostakovič ai Rolling Stones), non ama i festival cinematografici ma ne ha fondato uno tutto suo (il Midnight Sun Film Festival di Sodankylä), forse non aveva mai nemmeno pensato di diventare un regista ma era un cinefilo instancabile e ha finito per fare più di venti film. Questo – e molte altre cose ancora – è Aki Kaurismäki, classe 1957, nato a Orimattila, nella provincia contadina finlandese, che è come dire la periferia di una periferia.

Se è vero, come scrivono molti critici d’arte e di letteratura, che le periferie del mondo sono spesso le protagoniste delle grandi rivoluzioni culturali, allora Kaurismäki è nato nel posto giusto. La Finlandia, che ha guadagnato l’indipendenza solo in seguito alla caduta dello zar e che ha sempre mantenuto un profilo assai marginale in termini internazionali, è – non da oggi – uno straordinario laboratorio di idee che spesso nascono dalla convergenza di influenze assai diverse e contraddittorie. Tutto si regge su un delicato e instabile equilibrio tra un fascino (non politico) per l’America, in particolare per il cinema, la musica e la letteratura, e una nostalgia nei confronti di un’Unione Sovietica della quale per un soffio non ha fatto parte.

Kaurismäki è un lettore vorace, ma la sua scelta di portare al cinema opere letterarie di gran peso come Delitto e castigo o Amleto non è frutto di un amore viscerale per il testo ma della facilità con la quale un regista può appropriarsi di un plot preesistente per farlo proprio, piegandolo alle sue esigenze e reinventandolo costantemente sia nel corso della lettura che della messinscena cinematografica. Il basso profilo che il cineasta finlandese mantiene nelle interviste, nasconde tuttavia un lavoro ben più complesso e articolato, non lontano dalle esperienze truffautiane con la letteratura. C’è in Kaurismäki, il bisogno di raccontarsi, anche in forma autobiografica, senza consentire allo spettatore di averne coscienza. Il libro diventa dunque un filtro attraverso il quale il regista osserva se stesso e il mondo che lo circonda. 

Appartengono, invece, alla fase più matura del cinema di Kaurismäki i notevolissimi Vita da Bohème e Juha. Nei quali il regista ha progressivamente sviluppato un’attenzione forte per la periferia e la marginalità, sia in senso stretto che metaforico. I suoi personaggi si sono fatti via via sempre più estranei al mondo che li circonda, sottolineando l’impossibilità di essere compresi. Il loro non è un atteggiamento di ribellione, piuttosto un rifiuto silenzioso di seguire regole e schemi sociali privi di senso.

Autentico cuore pulsante del cinema di Kaurismäki e asse portante della sua filmografia sono, infine, quelle che possiamo definire la trilogia “dei lavoratori”, composta da Ombre in paradiso, Ariel e La fiammiferaia e per i quali il regista ha scelto di schierare i due attori che più ama, Matti Pellonpää e Kati Outinen veri e propri simboli del suo cinema e dell’umanesimo che lo pervade, e il trittico cosiddetto “dell’assenza” che va da Nuvole in viaggio a Luci della sera per finire con L’uomo senza passato, nei quali la realtà viene analizzata con maggiore distacco e libertà. Kaurismäki è ormai noto in tutto il mondo, non ha più bisogno di girare a Londra, Parigi o in Texas per dimostrare che i suoi personaggi non sono finlandesi bensì cittadini del mondo. La sua battaglia, in qualche modo, è stata vinta.

 

 

CALENDARIO DELLE PROIEZIONI


VEN 10, h. 16.30, DOM 12, h. 22.15

Delitto e castigo (Rikos ja rangaistus)

(Finlandia 1983, 93’, col., v.o. sott.it.)

Adattamento dal romanzo di Dostojevskij, libero ma fedele nello spirito all’originale. Il protagonista è un ex-studente di legge che per mantenersi lavora in un macello, nella Helsinki dei giorni nostri. Tra Bresson e il primo Wenders, la vera opera d’esordio di Aki. “Delitto e castigo è un omaggio ai bei tempi, quando un omicidio era sufficiente per fare un film” (A. Kaurismäki).

Copia proveniente da Finnish Film Foundation

Sc.: A. Kaurismäki, Pauli Pentti; Fot.: Timo Salminen; Int.: Markku Toikka, Aino Seppo, Esko Nikkari.

 

VEN 10, h. 18.30, DOM 12, h. 20.30

Amleto si mette in affari (Hamlet liikemaailmassa)

(Finlandia 1987, 86’, b/n, v.o. sott.it.)

Un’inventiva rilettura del capolavoro scespiriano: Amleto eredita dal padre una grande azienda, Ofelia muore d’overdose... “I soldi offrono resistenza al capitale come un animale al coltello del macellaio. Chi sarà il vincitore, chi soffrirà in questa tragedia classica sotterranea stile B movie in bianco e nero? Non sta a noi giudicare... Ma non siate distratti dalla bellezza plastica di questo film: la questione sta nei soldi. Un problema di vita e di morte” (A. Kaurismäki).

Copia proveniente da Finnish Film Foundation

Sc.: A. Kaurismäki, dalla tragedia di W. Shakespeare; Fot.: Timo Salminen; Int.: Pirkka-Pekka Petelous, Kati Outinen, Esko Salminen.

 

VEN 10, h. 20.30, DOM 12, h. 18.30

Ho affittato un killer (I Hired a Contract Killer)

(Finlandia/Svezia 1990, 80’, col.)

Henri, licenziato dopo quindici anni di servizio, ha scelto di farsi uccidere da un killer, ma la scoperta dell’amore lo indurrà a tornare sulla sua decisione... “Cinema-cinema che recupera l’incanto e l’impatto dell’immagine. Una visione alla quale partecipiamo in un crescendo emotivo intenso, senza rallentamenti né diversivi, e a tratti aperto su interrogativi supremi” (L. Bini).

Sc.: A. Kaurismäki, da un’idea di Peter von Bagh; Fot.: Timo Salminen; Int.: Jean-Pierre Lèaud, Margi Clarke, Kenneth Coll

 

 VEN 10, h. 22.00, DOM 12, h. 16.30

Vita da bohème (La vie de bohème)

(Finlandia/Francia/Svezia/Germania 1992, 100’, b/n, v.o. sott.it.)

In una Parigi quasi astratta, s’intreccia una profonda amicizia fra tre artisti spiantati: un pittore albanese, un compositore irlandese e uno scrittore francese. Un giorno il pittore conosce per caso una ragazza di nome Mimì, e se ne innamora... “Una visione d’autore lacerata dalla disperazione, ma che sceglie l’umorismo come antidoto agli eccessi della compassione” (Jean A. Gili). Tra ironia e amarezza anti-pucciniana, uno dei capolavori del regista finlandese.

Sc.: A. Kaurismäki, dal romanzo di Henri Murger, Fot.: Timo Salminen, Int.: Matti Pellonpää, Evelyne Didi, Andrè Wilms, Kari Väänänen.

Prima del film proiezione del cortometraggio Bico (Svezia/Finlandia 2004, 5’)


SAB 11, h. 16.15, LUN 13, h. 20.30

Ombre in paradiso  (Varjoja paratiisissa)

(Finlandia 1986, 75’, col., v.o. sott.it.)

“La spaventosa bocca di un frantumatore meccanico di immondizie, il mare che si frange sulla spiaggia, qualche bacio... la vita tragicomica in una metropoli. Il film racconta la storia d’amore tra il conducente di un camion dell’immondizia e la cassiera di un supermarket.  È un film sui perdenti, sul bisogno d’amore e anche sull’umiltà, la dignità e l’orgoglio”(A. Kaurismäki).

Copia proveniente da Finnish Film Foundation

Sc.: A. Kaurismäki, Fot.: Timo Salminen; Int.: Matti Pellonpää, Kati Outinen, Saku Kuosmanen.

 

SAB 11, h. 20.30, LUN 13, h. 18.00

Ariel

(Finlandia 1988, 73’, col., v.o. sott.it.)

La fuga su una Cadillac bianca di un giovane minatore rimasto senza lavoro, in compagnia della moglie e del figlio di lei. I tre, dopo esperienze terribili e pericolose, riusciranno a imbarcarsi per il Messico e a rifarsi una nuova vita.  “Il film inizia come una storia sulla disoccupazione, prima di diventare un opuscolo sulla vita carceraria, con tanto di evasione, per poi diventare un thriller. Il risultato è un film tanto buio quanto bello come una sera di settembre” (A. Kaurismäki).

Sc.: A. Kaurismäki; Fot.: Timo Salminen; Int.: Turo Pajala, Susanna Haavisto, Matti Pellonp

  

SAB 11, h. 22.00, LUN 13, h. 16.30

La fiammiferaia (Tulitikkutehtaan tyttö)

(Finlandia/Svezia 1990, 70’, col., v.o. sott.it.)

La dolorosa quotidianità di una giovane operaia, ignorata dalla madre e dal patrigno, e umiliata dall’uomo che ama. Vendicherà la propria solitudine con un lucido e implacabile raptus omicida. Un film introspettivo fatto di silenzi e sottrazioni. “Un film incentrato sulla pazzia del mondo contemporaneo, sulle alienazioni che ci siamo abituati a subire ma che giorno dopo giorno ci annientano, ci distruggono” (A. Kaurismäki).

Copia proveniente da Finnish Film Foundation

Sc.: A. Kaurismäki; Fot.: Timo Salminen; Int.: Kati Outinen, Elina Salo, Vesa Vierikko.

 

LUN 13, h. 22.15, MAR 14, h. 18.00

Calamari Union

(Finlandia 1985, 80’, b/n, v.o. sott.it.)

Un gruppo di uomini, diciassette dei quali si chiamano Frank e uno Pekka, intraprendono il difficile viaggio da un quartiere proletario, attraverso Helsinki, per raggiungere Eira, quartiere borghese che si affaccia sul mare. “È una commedia molto divertente ed è il peggior film che abbia mai visto, se non contiamo quelli che ho già fatto” (A. Kaurismäki).

Copia proveniente da Finnish Film Foundation

Sc.: A. Kaurismäki; Fot.: Timo Salminen; Int.: Matti Pellonpää, Puntti Valtonen, Pirkka-Pekka Petelius.

 

 MAR 14, h. 16.30, VEN 17, h. 18.30

Leningrad Cowboys Go America

(Finlandia/Svezia 1989, 82’, col.)

“Da qualche parte, nella tundra, nella terra di nessuno, vive la peggiore rock’n roll band del mondo, con nessuna possibilità di audience e senza nessuna potenzialità commerciale. E così decidono di seppellire i loro sentimenti nazionali e andare negli Stati Uniti, dove la gente si beve qualsiasi cosa. Brutti attori, grandi sentimenti” (A. Kaurismäki).

Sc.: A. Kaurismäki; Fot.: Timo Salminen; Int.: Matti Pellonpää, Kari Väänänen, Sakke Järvenpää.

 

VEN 17, h. 20.30, LUN 20, h. 16.30

Leningrad Cowboys Meet Moses

(Finlandia/Germania/Francia 1994, 92’, col.)

Ormai decimati dalla tequila dopo cinque anni di letargo messicano, i Leningrad Cowboys vengono recuperati dal loro manager Vladimir, che adesso si fa chiamare Mosé. L’uomo si attiva per riportare i superstiti in patria, attraverso un lungo viaggio pieno di pericoli. “Senza dubbio il film più edificante ed estremista del suo autore” (O. De Bruyn).

Copia proveniente da Finnish Film Foundation

Sc.: A. Kaurismäki; Fot.: Timo Salminen; Int.: Twis-Twist Erkinhariu, Ben Granfelt, Jore Marjaranta.

 

VEN 17, h. 22.15, LUN 20, h. 18.30

Total Balalaika Show

(Finlandia 1994, 57’, col.)

Le riprese dello storico concerto tenutosi a Helsinki il 12 giugno 1993. Davanti a settantamila persone in delirio la rock band dei Leningrad Cowboys si esibisce con l’Ensemble dell’Armata Rossa, mescolando i classici del rock con le canzoni della tradizione sovietica. Un matrimonio improbabile e sconclusionato, ma incredibilmente riuscito.

Copia proveniente da Finnish Film Foundation

 

Prima del film proiezione dei cortometraggi Rocky VI (Finlandia 1986, 8’) e Thru the Wire (Finlandia 1987, 6‘).

 

SAB 18, h. 16.30, DOM 19, h. 20.30

Nuvole in viaggio (Kauas pilvet karkaavat)

(Finlandia/Germania/Francia 1996, 96’, col.)

Ilona, una cameriera, e il marito Lauri, un tranviere, perdono improvvisamente il lavoro. I due cercano di trovare una nuova occupazione ma il destino sembra accanirsi contro di loro. Un giorno, finalmente, riescono ad aprire un ristorante che, forse, avrà successo. “Kaurismäki non ha mai avuto un buon rapporto con il presente, ma il suo giudizio sulla nostra società post-industriale plastificata non è mai stato così severo come in questo caso” (Thom Palmen).

Sc.: A. Kaurismäki, Fot.: Timo Salminen, Int.: Kati Outinen, Kari Vänäänen, Sakari Kuosmanen. 

 

SAB 18, h. 18.30, DOM 19, h. 22.30

L’uomo senza passato (Mies vailla menneisyyttä)

(Finlandia 2002, 97’, col.)

Un uomo, derubato e selvaggiamente picchiato, perde la memoria e si ritrova a vivere tra gli emarginati di periferia. Trova un lavoro e s’innamora perdutamente di una timida volontaria dell’Esercito della Salvezza. Arrestato dalla polizia per una rapina non commessa, scopre di avere una moglie: al principio decide di lasciare l’amata, ma alla fine cambia idea e torna alla sua nuova vita. Gran premio della giuria a Cannes e premio per la migliore interpretazione femminile per Kati Outinen.

Sc.: A. Kaurismäki; Fot.: Timo Salminen; Int.: Markku Peltola, Kati Outinen.

 

SAB 18, h. 20.30, DOM 19, h. 18.00

Le luci della sera (Laitakaupungin valot)

(Svezia/Finlandia/Germania 2006, 78’, col.)

Koistinen, guardiano notturno di un importante centro commerciale, conduce una vita solitaria. Non ha mai avuto una compagna e quindi il giorno in cui una bionda avvenente lo avvicina e sembra interessata a lui se ne innamora. La donna è però solo un'esca per consentire una rapina a una gioielleria di cui Koistinen sarà involontario complice. Happy-end malinconico e pieno di luminosa poesia.

Sc.: A. Kaurismäki; Fot.: Timo Salminen; Int.: Janne Hyytiäinen, Maria Heiskanen, Maria Järvenhelmi

 

SAB 18, h. 22.30, MAR 21, h. 16.30  

Juha

(Finlandia 1999, 78’, b/n.)

Juha e sua moglie Marja vivono tranquilli in una fattoria. Un giorno arriva Shemeikka, con l’auto rotta. Mentre Juha cerca di ripararla, Shemeikka è attratto da Marja. L'uomo cerca di convincerla a lasciare il marito e a scappare con lui. Alla fine ci riesce, ma la donna finisce in un bordello. Juha medita vendetta. Film muto accompagnato dalla musica di Anssi Tikanmäki.

Sc.: A. Kaurismäki, dal romanzo di Juhani Aho; Fot.: Timo Salminen; Int.: Sakari Kuosmanen, Kati Outinen.

 

Prima del film proiezione del cortometraggio Dogs Have No Hell (Svezia/Finlandia 2002, 10’)

 

DOM 19, h. 16.30, MAR 21, h. 18.15

Tatjana ( Pidä huivista kiinni, Tatjana)

(Finlandia/Germania 1994, 65’)

Valto, dopo aver rinchiuso la madre opprimente in uno sgabuzzino, se ne va in viaggio con l’amico Reino, innamorato della vodka. Lungo la strada si uniscono a loro due ragazze, una russa e un’estone di nome Tatjana. Le difficoltà di comunicazione a poco a poco lasciano il posto ai sentimenti e Reino deciderà di seguire Tatjana in Estonia.

Sc.: A. Kaurismäki; Fot.: Timo Salminen; Int.: Matti Pellonpää, Kati Outinen, Mato Valtonen.

 Prima del film proiezione del cortometraggio The Foundry (Svezia/Finlandia 2007, 3‘)