Agenda settimanale degli eventi al Cinema Massimo
- LUNEDI’ 14 NOVEMBRE, ORE 20.15/22.15 – SALA TRE
Per FARE GLI ITALIANI. La storia d’Italia nel cinema, il Museo Nazionale del Cinema presenta Il Caimano di Nanni Moretti e Lamerica di Gianni Amelio.
Per la rassegna FARE GLI ITALIANI. La storia d’Italia nel cinema, il Museo Nazionale del Cinema presenta, lunedì 14 novembre 2011, nella sala Tre del Cinema Massimo, alle ore 20.15, il film Il Caimano di Nanni Moretti e, alle ore 22.15, Lamerica di Gianni Amelio. Ingresso 5.50/4.00/3.00 euro.
La retrospettiva è un progetto del Museo Nazionale del Cinema, realizzato con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e si affianca idealmente alla grande mostra Fare gli italiani, ospitata negli spazi delle OGR.
Nanni Moretti
Il Caimano
(Italia 2006, 112’, col.)
Un produttore cinematografico di film di serie B, Bruno Bonomo, attraversa un momento difficile, sia professionalmente sia umanamente: la sua casa produttrice è sull'orlo del fallimento ed il suo matrimonio sta andando in pezzi. La sua unica ancora di salvezza sembra essere il copione di una giovane regista, Teresa, che vuole fare un film intitolato Il caimano, con l'intenzione di raccontare la storia di Silvio Berlusconi.
Sc.: N. Moretti, Federica Pontremoli, Francesco Piccolo; Fot.: Arnaldo Catinari; Int.: Silvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Trinca.
Gianni Amelio
Lamerica
(Italia 1994, 125’, col.)
Un giovane va in Albania con un losco affarista che vuole aprire una fabbrica di calzature. Hanno bisogno di un prestanome e ingaggiano un vecchio albanese. Ma questi fugge e il giovane lo insegue. Intorno a loro un paese allo sbando che campa di stenti. È l’Albania degli anni Novanta, dopo la fine del regime di Enver Hoxha e il successivo crollo finanziario. I due prenderanno una nave per tornare in Italia e si troveranno a viaggiare con migliaia di immigrati che credono di andare in America.
Sc.: G. Amelio, Andrea Porporati, Alessandro Sermoneta; Fot.: Luca Bigazzi; Int.: Enrico Lo Verso, Michele Placido, Carmelo di Mazzarelli.
- MARTEDI’ 15 NOVEMBRE, ORE 20.45 – MERCOLEDI’ 16 NOVEMBRE ORE 16.00 – SALA TRE
Per MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato, il Museo Nazionale del Cinema presenta Coeur fidèle di Jean Epstein.
Il Museo Nazionale del Cinema presenta martedì 15 novembre 2011, alle ore 20.45, nella sala Tre del Cinema Massimo, il film Coeur fidèle di Jean Epstein, nella copia restaurata da The Masters of Cinema, London. In replica mercoledì 16 novembre alle ore 16.00. Ingresso 5.50/4.00/3.00 euro.
Uno dei primi manifesti dell’impressionismo francese, Coeur fidèle è il film che porta il nome di Jean Epstein alla ribalta della critica internazionale. L’opera, capace di coniugare una sceneggiatura da melodramma sociale con uno stile all'insegna della sperimentazione, suscitò reazioni talmente violente da far sì che la programmazione, nel giugno del 1923, venisse sospesa dopo soli tre giorni.
Scritto dal regista in una sola notte, lo scenario rappresenta uno spaccato sul pittoresco mondo del popolo di barriera, con i suoi slanci spontanei e i suoi pregiudizi. Col suo senso del paesaggio e degli ambienti popolari, è questo uno dei film che ha meglio preannunciato il “realismo poetico” e che per molti anni è stato rappresentato in maniera esemplare in tutte le manifestazioni d’avanguardia.
Il film fa parte degli appuntamenti della nuova e ricca stagione di MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato.
Jean Epstein
Coeur fidèle
(Francia 1923, 87’, col., did.or. sott.it.)
Obbligata dai parenti a svolgere lavori umilianti e a sposare Paul, un piccolo delinquente alcolizzato, Maria tenta di cambiare vita insieme a Jean, un onesto portuale. Lo scontro con Paul è inevitabile e Jean viene ingiustamente arrestato. Uscito di galera un anno dopo, torna a cercare Marie che nel frattempo ha avuto un figlio da Paul e subisce sempre più maltrattamenti. Il bambino si ammala gravemente e la situazione precipita quando Paul finisce quasi per provocarne la morte. Uno dei primi manifesti dell’impressionismo cinematografico francese che portò alla ribalta della critica internazionale il nome di Jean Epstein.
Copia restaurata da The Masters of Cinema, London. Proiezione digitale HD con accompagnamento musicale registrato, composto ed eseguito da Maxence Cyrin.
Sc.: J. Epstein, Marie Epstein; Fot.: Léon Donnot, Paul Guichard, Henri Stuckert; Int.: Léon Mathot, Gina Manès, Edmond Van Daële, Claude Benedict.
- MERCOLEDI’ 16 NOVEMBRE, ORE 18.00 – SALA TRE
Per HISTOIRE(S) DU CINÉMA, il Museo Nazionale del Cinema presenta, in collaborazione con il Dams, il film Il disprezzo di Jean Luc Godard, introdotto da Silvio Alovisio.
Prosegue la rassegna HISTOIRE(S) DU CINÉMA. I classici della storia del cinema, un programma di classici, dagli anni Trenta ai Settanta, che ci ha accompagnato per tutto ottobre e che prosegue anche nel mese di novembre. La retrospettiva è presentata al Cinema Massimo dal Museo Nazionale del Cinema e dal Dams - Università degli Studi di Torino.
Prossimo appuntamento mercoledì 16 novembre 2011, alle ore 18.00, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del film Il disprezzo di Jean Luc Godard, presentato al pubblico da Silvio Alovisio. Ingresso: 4 euro (3 euro per studenti universitari e over 60).
Jean-Luc Godard
Il disprezzo (Le mépris)
(Usa 1963, 103’, col., v.o. sott.it.)
Paul Javal, uno scrittore di gialli, viene chiamato da un produttore americano a sceneggiare un film, tratto dall'Odissea, che dovrà essere diretto da Fritz Lang. Il film di Godard fu prodotto da Carlo Ponti che, consideratolo inaccettabile, lo censurò in larga parte rimontando intere sequenze. Oggi il capolavoro della Nouvelle Vague è stato restaurato e reintegrato di tutte le parti mancanti.
Proiezione digitale HD
Sc.: J-L. Godard, dal romanzo di Alberto Moravia; Fot.: Raoul Coutard; Int.: Brigitte Bardot, Michel Piccoli, Jack Palance.
- MERCOLEDI’ 16 NOVEMBRE, ORE 20.30 – SALA TRE
Per CORTI D’AUTORE, Il Museo Nazionale del Cinema presenta “Quattro capolavori venuti da lontano”. A seguire, per W L’ITALIA, proiezione del film Unfinished Italy di Benoit Felici.
Per CORTI D’AUTORE, il Museo Nazionale del Cinema presenta mercoledì 16 novembre 2011 al Cinema Massimo quattro capolavori della cinematografia mondiale: Vita nella nebbia di Bahman Ghobadi, Il coro di Abbas Kiarostami, I musicanti di Kazimierz Karbasz e La stazione di Krzysztof Kieslowski. A seguire per la sezione W l’Italia!, la proiezione del film Unfinished Italy di Benoit Felici, un viaggio alla scoperta delle rovine moderne d’Italia, l’architettura dell’incompiuto. Ingresso 3 euro.
I quattro film proposti vengono da mondi lontani da noi, sono quattro sguardi di una purezza sconvolgente, due dall’Iran e due dalla Polonia del socialismo reale.
Vita nella nebbia di Barman Ghobadi è stata la grande scoperta del Festival di Clermont-Ferrand 1999, Gran Premio della Giuria. Stile aspro, crudo, sporco a forza di autenticità, un soffio epico che nasce dalla quotidianità dei curdi di confine, alle prese con una natura ostile e una società durissima, è un film “straniante e straziante”, forse più dello stesso lungometraggio che Ghobadi ne trarrà, Il tempo dei cavalli ubriachi, incoronato a Cannes l’anno successivo.
Il coro (1982) di Abbas Kiarostami è la finissima storia di un vecchio e dei piccoli, poetici casi che la sua sortita innesca. Lì, a Rasht, dirà Kiarostami, tra quelle vecchie stradine, tra quei muri di gesso coperti di muffa “potevo cercare l’immagine che volevo in completa libertà”. Davvero il vecchio non è più un “passante qualsiasi”, ma “qualcuno su cui diventa importante fissare lo sguardo”.
Su I musicanti di Kazimierz Karbasz, Gran Premio al Festival di Oberhausen 1961, Kieslowski ha scritto parole definitive, scegliendolo tra i dieci capolavori della storia del cinema, assieme a film di Welles, Chaplin, Fellini, ecc.: “È raro che un corto esprima tante cose, in una maniera così semplice e sublime, sul bisogno di creare che è proprio dell’essere umano” (Positif, Juin 1994).
Tutta l’opera di Krzysztof Kieslowski è impregnata dall’esperienza documentaristica, di cui La stazione (1980) è uno degli ultimi esempi. Una stazione, filmata in dieci notti, nulla di particolare, ma a poco a poco un clima che s’instaura, e un osservatore che, dalla sua postazione nascosta, controlla: sorveglia.
Il programma:
Vita nella nebbia (Zendegi dar meh) di Bahman Ghobadi (Iran, 1996, 27’)
Il coro (Hamsorayan) di Abbas Kiarostami (Iran 1982, 17’)
I musicanti (Muzykanci) di Kazimierz Karbasz (Polonia, 1959, 10’)
La stazione (Dworzec) di Krzysztof Kieslowski (Polonia 1980, 14’)
W l’Italia!
Unfinished Italy di Benoit Felici (Italia 2010, 33’)