Agenda settimanale degli eventi al Cinema Massimo  

Cinema Massimo – dal 19 al 25 ottobre 2012

- LUNEDI’ 22 OTTOBRE, ORE 20.30 – SALA TRE

 

In occasione della serata inaugurale della rassegna For President. Storie di presidenti americani, Mario Calabresi e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo introducono la proiezione del film Tempesta su Washington di Otto Preminger.


In occasione della mostra For President (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 19 settembre 2012 al 6 gennaio 2013), il Museo Nazionale del Cinema presenta, da lunedì 22 a martedì 30 ottobre, nella Sala Tre del Cinema Massimo, la retrospettiva For President. Storie di presidenti americani, un ciclo di film dedicati ai temi delle elezioni presidenziali e dei meccanismi della politica statunitense.

 

For President, è una mostra curata da Mario Calabresi e Francesco Bonami, da un progetto di Mario Calabresi (in collaborazione con Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Magnum Photo e La Stampa), in programma alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo dal 19 settembre 2012 al 6 gennaio 2013.

 

Parallelamente alla mostra allestita negli spazi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e dedicata alla storia delle campagne elettorali negli Stati Uniti, il Museo Nazionale del Cinema organizza un ciclo di proiezioni che raccontano quella stessa storia: otto pellicole che abbracciano un periodo che va dal 1939 – Alba di gloria di John Ford, in cui un giovane Henry Fonda interpreta il presidente Lincoln – fino al più recente Frost/Nixon. Il duello realizzato da Ron Howard nel 2008. Attraverso i capolavori degli anni Sessanta e Settanta – Tempesta su Washington di Otto Preminger (1962), Tutti gli uomini del Presidente di Alan J.Pakula (1976), Va’ e uccidi di John Frankenheimer (1962), Nashville di Robert Altman (1975) – fino al film-inchiesta sul complotto ordito per assassinare JFK nell’omonimo film di Oliver Stone (1991) e al riuscito remake The Manchurian candidate di Jonathan Demme (2004), la rassegna intende sorvolare un ampio periodo per evidenziare come il cinema americano, nel corso dei decenni, abbia elaborato e ri-elaborato un modus narrandi che le ha permesso di formalizzare una propria estetica drammaturgica, concentrando il proprio sguardo sulla figura dell’uomo politico, e in particolare del Presidente.

 

La retrospettiva sarà inaugurata lunedì 22 ottobre 2012, alle ore 20.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo con la proiezione del film Tempesta su Washington di Otto Preminger, preceduta dall’incontro con Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Mario Calabresi. Ingresso: 6.00/4.00/3.00 euro.

 

Otto Preminger

Tempesta su Washington (Advise & Consent) 

(Usa 1962, 139’, b/n, v.o. sott.it.)

Quando il presidente degli Stati Uniti sceglie un Segretario di Stato impopolare, si scatena nel Senato un'accesa lotta politica senza esclusione di colpi. Manovre di corridoio, complotti, ricatti e un suicidio. Melodramma politico che analizza con lucidità critica il meccanismo della democrazia parlamentare degli Usa. Ultimo film interpretato da Charles Laughton.

Copia conservata da National Film & Television Archive.

Sc.: Wendell Mayes, dal romanzo di Allen Drury; Fot.: Sam Leavitt; Int.: Henry Fonda, Walter Pidgeon, Peter Lowford.



- MARTEDI’ 23 OTTOBRE, ORE 20.30/22.30 – SALA TRE


Per MAGNIFICHE VISIONI, il Museo Nazionale del Cinema presenta il film La decima vittima di Elio Petri.

 

Per MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato, il Museo Nazionale del Cinema presenta, martedì 23 ottobre 2012, alle ore 20.30 e 22.30, nella Sala Tre del Cinema Massimo, il film La decima vittima di Elio Petri, nel restauro digitale 2K realizzato dal Museo Nazionale del Cinema e dalla Cineteca di Bologna. In replica mercoledì 24 ottobre, alle ore 16.00. Ingresso: 6.00/4.00/3.00 euro.

 

Adattamento per il cinema del racconto fantascientifico The seventh victim di Robert Sheckely, La decima vittima è un film realizzato nel 1965 da Elio Petri. Ebbe un iter produttivo piuttosto tormentato tanto che Carlo Ponti ne rivoluzionò completamente e più volte il progetto iniziale, scritto da Petri insieme a Tonino Guerra ed Ennio Flaiano. Opera dal fascino sgargiante, pittorica e decisamente pop, La decima vittima è un pamphlet graffiante e coloratamente corrosivo, una denuncia contro il sistema capitalistico e contro l'invadenza dei mass media: gli uomini sono assimilati a merci di consumo, facilmente sostituibili, e il loro ruolo sociale è circoscritto all'occasione di uno spettacolo di massa.

 

Il film fa parte degli appuntamenti della nuova e ricca stagione di MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato che propone, anche per quest’anno, a seguito del grande successo di pubblico e di critica delle scorse edizioni, cinque appuntamenti mensili con i capolavori del cinema, dall'età d'oro del cinema classico, spaziando dal muto fino alle nouvelles vagues degli anni '60 e oltre, in copie restaurate provenienti dalle più importanti cineteche del mondo. I film saranno presentati in versione originale con i sottotitoli in italiano, e ogni proiezione sarà introdotta - quando se ne presenterà l’occasione - da cineasti, critici o personalità del mondo della cultura e del cinema.

 

Elio Petri

La decima vittima

(Italia/Francia 1965, 93’, col.)

In un imprecisato futuro prossimo, è stata istituita a livello mondiale la Grande Caccia, competizione ideata per regolamentare la violenza individuale ed evitare che gli istinti aggressivi prendano la forma collettiva delle guerre. A questa competizione partecipano due individui, il Cacciatore e la Vittima, e vince chi uccide l'avversario. Caroline Meredith, alla sua decima e ultima caccia, è disposta a tutto pur di conquistare il titolo di Campione Decathlon ed eliminare la sua ultima vittima, l'indolente Marcello. Atipica science fiction abilmente usata da Petri per criticare il sistema capitalistico e l’invadenza dei mass-media.

Restauro digitale 2K realizzato dal Museo Nazionale del Cinema e dalla Cineteca di Bologna.

Sc.: Tonino Guerra, Giorgio Salvioni, Ennio Flaiano, E. Petri, dal romanzo di Robert Sheckley; Fot.: Gianni Di Venanzo; Int.: Massimo Serato, Marcello Mastroianni, Ursula Andress.



- MARTEDI’ 23 OTTOBRE, ORE 15.30/17.50/20.10/22.30 – SALA DUE


Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo The Story Of Film: An Odyssey di Mark Cousins.

 

Il Museo Nazionale del Cinema ospita, martedì 23 ottobre 2012, la proiezione del nono e decimo episodio di The Story Of Film: An Odyssey, il documentario di Mark Cousins - prodotto da Channel 4 e distribuito dalla BIM - dedicato alla storia del cinema e approdato al MoMA di New York dopo il successo televisivo. Gli episodi – della durata di 62’ ciascuno – saranno proiettati, nella Sala Due del Cinema Massimo, alle ore 15.30/17.50/20.10/22.30. Ingresso: 5 euro intero. Ridotto: 4 euro per gli Over60 e gli studenti universitari.

 

Tratto dall’omonimo libro di Mark Cousins, The Story Of Film è un’opera monumentale, frutto di cinque anni di lavoro, che abbraccia sei continenti e dodici decenni. Mark Cousins rilegge la storia del cinema dagli albori fino all'avvento del digitale, facendo leva sull'esperienza raccolta come conduttore di un programma sul cinema per la BBC e costruisce un itinerario ragionato in quindici episodi che analizzano in toto la produzione cinematografica globale, grazie alla commistione di interviste inedite ai più grandi registi con spezzoni di film provenienti da ogni parte del pianeta. 

 

Mark Cousins                                       

The Story Of Film

(Regno Unito, 2011, 900’, col.)

Scritto e diretto da Mark Cousins è la storia in 15 episodi del cinema internazionale raccontata attraverso le varie tappe dell’innovazione cinematografica. Il film visita i luoghi chiave della storia del cinema - da Hollywood a Mumbai, dalla Londra di Hitchcock al villaggio indiano in cui fu girato Pather Panchali di Satyajit Ray - e propone interviste con registi e attori leggendari tra cui Stanley Donen, Kyoko Kagawa, Gus van Sant, Lars Von Trier, Claire Denis, Bernardo Bertolucci, Robert Towne, Jane Campion e Claudia Cardinale.

 

Episodio 9
1967-1979 - Il Nuovo Cinema Americano


Episodio 10
1969-1979 - I registi radicali negli anni ‘70 raccontano lo stato della Nazione

 


- MERCOLEDI’ 24 OTTOBRE, ORE 18.15 – SALA TRE 

 

Quarto appuntamento della rassegna HISTOIRE(S) DU CINÉMA con la proiezione del film Rashomon di Akira Kurosawa, introdotto da Dario Tomasi. 

 

Il Museo Nazionale del Cinema e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino presentano, nella Sala Tre del Cinema Massimo, mercoledì 24 ottobre 2012, alle ore 18.15, la proiezione del film Rashomon di Akira Kurosawa, introdotto da Dario Tomasi. Ingresso euro 4 (euro 3 per studenti universitari e over 60). 

 

HISTOIRE(S) DU CINÉMA è una rassegna dei classici più significativi della storia del cinema dagli anni Trenta agli anni Settanta, introdotti e commentati dai docenti in materia dell’Università di Torino.

 

Considerato il primo film che ha rivelato il cinema giapponese all’Occidente, Rashomon fu realizzato da Akira Kurosawa nel 1950. Ispirato a due racconti dello scrittore Ryunosuke Akutagawa – Rashomon e Nel bosco, scritti rispettivamente nel 1915 e nel 1922 – il film, girato nella foresta vergine di Nara nei dintorni di Kyoto con un budget bassissimo, ottenne uno scarso successo in patria mentre fu molto apprezzato in Occidente, tanto da vincere il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia nel 1951 e il Premio Oscar come miglior film straniero nel 1952. Ambientato nel Giappone medievale, Rashomon è un’imponente parabola sulla relatività e sulle mille sfaccettature della verità nella quale, agli echi pirandelliani, si affiancano temi prettamente giapponesi (il senso dell’onore, il gesto dell’harakiri, la recitazione debordante derivata dal teatro popolare del kabuki) in una splendida messinscena, mobilissima e coinvolgente, cadenzata spesso da un adattamento delle note del Bolero di Ravel.

 

Akira Kurosawa

Rashomon

(Giappone 1950, 88’, b/n.)

In una giornata di pioggia incessante, un boscaiolo, un monaco e un servo si fermano a parlare dell’omicidio di un samurai compiuto da un brigante. “Mi piacciono le immagini in silenzio e ho sempre cercato di ricreare una parte di questa bellezza. Ci riflettei su e arrivai a questa conclusione: una delle tecniche utilizzate dall'arte moderna è la semplificazione, quindi pensai di semplificare questo film il più possibile” (A. Kurosawa).

Sc.: Shinobu Hashimoto, A. Kurosawa; Fot.: Kazuo Miyagawa; Int.: Toshiro Mifune, Machiko Kyo, Masayuki Mori.