Paesaggi dell’anima. Retrospettiva Valerio Zurlini.
In occasione del trentennale della morte di Valerio Zurlini, il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio, da venerdì 15 a venerdì 22 giugno, al regista bolognese – sensibile e attento indagatore dei moti dell’anima – con un’ampia retrospettiva dal titolo Paesaggi dell’anima. Retrospettiva Valerio Zurlini.
La retrospettiva è un progetto del Museo Nazionale del Cinema organizzato con la collaborazione di Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Fondazione Cineteca di Bologna e Cinecittà Luce.
Autore controverso e difficilmente inquadrabile, Valerio Zurlini non ha mai goduto – né in vita né dopo la morte prematura – della considerazione critica che avrebbe meritato. Eppure ha saputo analizzare come pochi altri registi italiani i sentimenti umani, le passioni violente che ci condizionano e ci distruggono, il rapporto tra l’individuo e la Storia, le corrispondenze tra la psicologia dei personaggi e il paesaggio in cui vivono. Jean Gili – uno dei critici che si è maggiormente occupato di analizzare la poetica del regista emiliano – ha dichiarato che “con Antonioni, Zurlini è il grande cineasta dei paesaggi degli stati d’animo” e che “appartiene a una sorta di generazione perduta, solitaria e distante di fronte a un mondo senza qualità, lacerato dalle contraddizioni che lo spingono in un unico movimento verso l’esaltazione romantica e verso la volontà d’autodistruzione”.
La retrospettiva sarà inaugurata venerdì 15 giugno, alle ore 16.15, nella Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del film Le ragazze di San Frediano, film del 1954 e debutto di Zurlini nel lungometraggio ispirato all’omonimo romanzo di Vasco Pratolini. Ingresso: 6.00/4.00/3.00 euro.
Valerio Zurlini
Le ragazze di San Frediano
(Italia 1954, 114’, b/n)
Un giovane meccanico fiorentino soprannominato Bob ha contemporaneamente cinque ragazze che illude ma che poi lascia o viene da loro lasciato. Vivace ritratto di un giovane, realizzato da Zurlini con freschezza e ironia. Nel romanzo di Pratolini le ragazze alla fine si vendicano del giovane portandolo in giro nudo per il quartiere. “Un film spirituale, gioioso, ironico; era interamente interpretato da debuttanti, il che gli dava un’aria di freschezza e di vivacità” (V. Zurlini).
Sc.: Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, liberamente tratta dal romanzo di Vasco Pratolini; Fot: Gianni Di Venanzo; Int.: Antonio Cifariello, Rossana Podestà, Giovanna Ralli.