Macchina fotografica dagherrotipica.
Enrico Federico Jest, Torino, 1840 ca.
Apparecchi
La collezione di apparecchi testimonia una storia dai confini molto ampi: da un lato tratteggia la storia più prettamente tecnica del cinema, dall’altro tocca anche la storia della riproduzione sonora e soprattutto quella della fotografia a cui è dedicata un’ampia sezione; per Maria Adriana Prolo, la fondatrice del Museo, fotografia e cinema erano infatti strettamente connessi tra loro. Tra le macchine e accessori cinematografici troviamo cineprese, proiettori e attrezzature da laboratorio che testimoniamo il processo realizzativo di un film.
Non meno affascinante è la sezione dedicata alla nascita della fotografia e al suo sviluppo: macchine fotografiche, ingranditori, visori e accessori per la fotografia e, inoltre, apparecchi stereoscopici e stereovisori che raccontano l’avventura di uno dei grandi sogni concretizzati nei primi decenni dell’Ottocento: la ricerca della terza dimensione.
Attrezzatura per riprese cinematografiche subacquee appartenuta al documentarista Aldo Victor De Santis (1909-1996). A sinistra, cinepresa 35mm Vidamo elettrificata dallo stesso De Santis, 1951; al centro, custodia stagna per la cinepresa; a destra custodia stagna, brevettata da Grillantini, contenente una cinepresa 35mm Sept.