Immagini del silenzio. L'avventurosa storia del cinema muto

Mole Antonelliana, Torino
8 Febbraio26 Marzo 2006

A cura di: Roberta Basano e Gianna Chiapello

Un omaggio alla grande stagione del muto torinese, ai registi, agli attori, ai tecnici che contribuirono con il loro talento all’affermazione di Torino come capitale della cinematografia italiana dell’epoca. La mostra si è articolata secondo un duplice percorso, per documentare l’ampiezza della produzione del periodo e, nel contempo, la ricchezza della collezione fotografica conservata dal Museo Nazionale del Cinema.
Sulla cancellata esterna della Mole Antonelliana, un primo nucleo di immagini svela l’attività dei set, fornendo preziosi indizi sul lavoro sommerso del cinema muto e la sua messa in scena. Oltre agli attori, l’obiettivo riprende lo spazio delle scene, ricavato per lo più all’interno dei teatri di posa, rivelando gli elementi architettonici, i fondali dipinti, le attrezzature, la troupe. Altre istantanee ritraggono i registi, gli attori, i tecnici fotografati durante una pausa di lavoro o, in veste più ufficiale, di fronte agli stabilimenti.
Lungo la rampa interna della Mole Antonelliana, affacciata sulla spettacolare Aula del Tempio, viene presentata una significativa selezione delle foto di scena, vale a dire dalle immagini realizzate per essere riprodotte sui materiali pubblicitari (brochure, programmi di sala, etc.), esposte nei cinema e distribuite al pubblico, soprattutto sotto forma di cartolina postale.
Accanto alle fotografie di alcune celebri comiche, vi sono quelle di film storici come Gli ultimi giorni di Pompei, Spartaco, Salambò e, naturalmente, Cabiria, il celebre kolossal di Giovanni Pastrone, che più di ogni altro rappresenta la maturità espressiva e tecnologica del cinema muto torinese. Sono immagini di grande effetto in cui le scene di massa, le imponenti scenografie, l’architettura dello spazio, contribuiscono a restituire la dimensione spettacolare e l’impegno produttivo dei film dell’epoca. Altre fotografie, relative a drammi contemporanei e sentimentali (L’olocausto, Il fuoco, Tigris, Rose vermiglie) e a film tratti da soggetti letterari (Amleto, I promessi sposi, La figlia di Jorio) testimoniano l’articolata produzione del cinema muto torinese. Queste “immagini del silenzio” non sono solo preziose testimonianze storiche, rappresentazioni sostitutive di opere filmiche spesso perdute, ma anche documenti di forte valenza estetica che rivelano la ricchezza espressiva dell’arte cinematografica e fotografica delle origini.

 

La mostra è disponibile per allestimenti in altre sedi.