Angelo Frontoni: Mediterraneo
A cura di: Sergio Toffetti
Il Museo Nazionale del Cinema e il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale hanno presentato una mostra dedicata ad Angelo Frontoni, grande ritrattista e fotografo abilissimo nel valorizzare il fascino e la bellezza delle dive, che frequentava i set per periodi di tempo limitati, di solito per realizzare servizi destinati ai giornali e alle riviste e che non era considerato dai colleghi un fotografo di scena in senso stretto.
Una settantina di immagini tratte dall’archivio del grande reporter italiano noto come “il fotografo delle dive”, acquisito congiuntamente nel 2005 dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale e dal Museo Nazionale del Cinema, ed esposte al Museo in due diverse sezioni.
Capri 1963: Il disprezzo. All’interno della Mole Antonelliana, nell’Aula del tempio, 37 fotografie di grande formato hanno raccontato il set del film Il disprezzo girato da Jean-Luc Godard a Capri nel 1963. In questi scatti Frontoni mette in mostra la sua capacità nel narrare visivamente l’ambiente del set e i suoi protagonisti, con una modalità non convenzionale. Secondo uno stile che lo caratterizza, Frontoni indirizza la sua attenzione più sulla direzione del film che sul film stesso, come documentano gli scatti che ritraggono Jean- Luc Godard intento a dirigere gli attori, a studiare la composizione di un’inquadratura o al lavoro con il direttore della fotografia, Raoul Coutard. Nel riproporre il dinamismo del set, privilegia in molti casi i campi medi ai primi piani: accanto al regista, agli attori e alla troupe, compaiono la macchina da presa, il carrello. Il fotografo osserva il set, i protagonisti del film, la troupe al lavoro; studia il paesaggio, gioca con la geometria degli elementi architettonici, definisce il contrasto cromatico, stabilisce i tagli di luce, sceglie l’inquadratura giusta. In altre parole, è a sua volta un regista che impone il proprio punto di vista e la sua personale idea di messa in scena.
Bellezze al bagno. 30 fotografie di grande formato, esposte sulla cancellata storica della Mole Antonelliana, hanno immortalato le dive in costume da bagno, immagini di forte fascino grazie a un gioco di seduzione con sfumature diverse. La fisicità della donna e la sua bellezza sono esaltate dall’obiettivo del fotografo che riesce a trasformare anche le starlette più anonime in icone da ammirare e imitare. Un’abilità che va al di là delle semplici doti tecniche: negli scatti di Frontoni è percepibile un’atmosfera fatta di complicità e corteggiamento che attrae lo spettatore. Questa cifra espressiva emerge in modo evidente dalle fotografie in esposizione dove le pose delle attrici e delle soubrette, i loro sguardi ammiccanti, maliziosi e talora ironici, emanano ancora oggi un forte potere seduttivo.
A completamento della mostra, è stato realizzato un cofanetto contenente i due cataloghi della mostra.
La mostra è disponibile per allestimenti in altre sedi.