Lucidità inquieta. Il cinema di Elio Petri
A cura di: Paola Pegoraro Petri e Roberta Basano
La mostra è stata realizzata in occasione della donazione al Museo Nazionale del Cinema dell'archivio fotografico e cartaceo del grande regista da parte di Paola Pegoraro Petri.
L’archivio privato di Elio Petri è costituito da numerosi documenti, sceneggiature, oltre 500 fotografie, appunti, premi e la ricchissima corrispondenza del regista premio Oscar nel 1971 per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto.
Novanta fotografie provenienti dal vasto archivio privato del regista che hanno raccontato, in un percorso cronologico, il suo modo di lavorare, di stare sul set, i rapporti profondi e singolari con attori e attrici; immagini di scena e di set, alcune delle quali poco note se non addirittura inedite.
Questo percorso artistico è stato documentato da alcuni dei più importanti fotografi di scena italiani (Antonio Benetti, Giovan Battista Poletto, Claudio Patriarca, Tazio Secchiaroli, Sergio Strizzi, Mario Tursi) le cui fotografie sono esposte lungo la cancellata esterna e all’interno della Mole Antonelliana. Un insieme di immagini, in molti casi inedite, che ci accompagna nell’universo creativo di Elio Petri, consentendoci di conoscere il suo modo di lavorare e di stare sul set, i suoi rapporti profondi e singolari con gli attori prediletti: scatti di un regista, ma soprattutto di una persona “al di sopra di ogni sospetto”. La mostra è stata accompagnata da una retrospettiva di tutti i suoi film. Le fotografie esposte in mostra sono state raccolte in un catalogo, arricchito da testimonianze e documenti rari e unici tratti dall’archivio personale del grande regista.
La mostra è disponibile per allestimenti in altre sedi.