Segni di vita - Werner Herzog e il cinema
A cura di: Alberto Barbera, Stefano Boni e Grazia Paganelli
Il Museo Nazionale del Cinema ha reso omaggio a uno dei registi più interessanti ed estremi del nostro tempo. La manifestazione ha presentato una retrospettiva completa, una mostra fotografica, un concerto e un workshop, ed è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che ha ospitato la mostra fotografica, la Scuola Holden, ilTeatro Regio di Torino, la Werner Herzog Film e la German Film.
La mostra ha documentato il lavoro sul set di Herzog e alcuni nuclei “tematici” che attraversano i suoi film: i “segni di vita” cui fa riferimento il titolo dell’intera manifestazione, l’idea di un cinema che si immerge nel paesaggio e si perde in un viaggio che tocca tutti gli angoli del mondo, lo story-board di una scena di Grido di Pietra, il lavoro di Herzog a teatro, lo sguardo della moglie fotografa Lena Herzog sul set dei suoi film più recenti, Rescue down.
La mostra ha proposto inoltre un suggestivo itinerario composto da proiezioni e videoinstallazioni: Herzog dietro la macchina da presa, interviste al regista in diversi momenti della sua vita, video realizzati da Herzog proprio in occasione della mostra torinese, scene poco note o mai viste di Herzog attore e scene girate sul set di Fitzcarraldo, con Mick Jagger nel ruolo che poi è stato di Klaus Kinski. Tra i materiali rari, anche il primo film (un western muto di 6 minuti) girato in Super 8 dal regista non ancora diciottenne e mai mostrato al pubblico.
In occasione della manifestazione, è stato pubblicato il libro “Segni di vita. Werner Herzog e il cinema” di Grazia Paganelli.
La mostra è disponibile per allestimenti in altre sedi.